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Curiosità

Limitazioni del potere dei re di Roma: ecco cosa non potevano fare

Gli antichi re di Roma, che regnarono prima della transizione alla Repubblica (circa dal 753 a.C. al 509 a.C.), avevano poteri significativi, ma c’erano alcune limitazioni e aspetti che non potevano fare. Ecco alcuni punti chiave:

1. Non potevano governare senza il consenso del popolo

  • Sebbene i re avessero potere assoluto, le loro decisioni dovevano spesso essere avallate dal Senato e dal popolo. Non potevano imporre leggi senza consultare queste istituzioni.

2. Non potevano ignorare le tradizioni religiose

  • I re erano anche considerati figure religiose e dovevano rispettare le pratiche e i riti religiosi. Qualsiasi mancanza in questo campo poteva portare a disastri per la città.

3. Non potevano ereditare il trono

  • La successione non era necessariamente ereditaria. Un re non poteva semplicemente passare il potere ai suoi figli; il nuovo re veniva scelto dal Senato e doveva ottenere il consenso popolare.

4. Non potevano esercitare il potere militare senza limiti

  • Anche se il re era comandante in capo dell’esercito, non poteva intraprendere guerre senza la necessaria approvazione delle autorità competenti.

5. Non potevano abusare del potere

  • Vi erano limiti morali e sociali al potere del re. Se un re si comportava in modo tirannico o ingiusto, poteva essere deposto o assassinato.

6. Non potevano esercitare un controllo totale sulla proprietà

  • La proprietà privata era sacra e non potevano confiscare beni senza giustificato motivo o senza seguire le leggi in vigore.

Conclusione

In sintesi, mentre i re di Roma avevano un ampio potere, il loro regno era soggetto a limitazioni imposte dalla tradizione, dalla religione e dalla necessità di ottenere il consenso delle istituzioni e del popolo. Queste limitazioni avrebbero contribuito a plasmare la successiva evoluzione della Repubblica Romana.

Amici Animali

Kevin, il Cane Più Alto del Mondo, morto dopo il Guinness World Record

Kevin, l’alano da record riconosciuto dal Guinness World Records come il cane più alto del mondo lo scorso marzo, è morto improvvisamente all’età di tre anni. Quando si alzava in piedi su due zampe, Kevin raggiungeva oltre due metri di altezza, molto più del suo proprietario.

Kevin viveva in Iowa, negli Stati Uniti, con i suoi proprietari Tracy e Roger Wolfe di West Des Moines. Purtroppo, non è sopravvissuto a un’operazione chirurgica dopo essersi ammalato improvvisamente. La famiglia Wolfe ha dichiarato di essere “devastata” nel condividere la notizia della sua morte.

Kevin misurava poco meno di un metro dai piedi al garrese (0,97 metri) e quando si alzava in piedi su due zampe raggiungeva circa 2,13 metri. Tracy Wolfe ha raccontato a USA TODAY che Kevin adorava l’attenzione delle persone, anche se a volte queste venivano “frustate” dalla sua coda. Ha aggiunto: “Vorrei che queste razze giganti, e tutti i cani, potessero vivere più a lungo. Non c’è mai abbastanza tempo”.

Un destino simile era toccato a Zeus, un altro alano del Texas che precedentemente deteneva il record del Guinness per il cane vivente più alto del mondo. Zeus è morto a settembre, anche lui all’età di tre anni, dopo aver sviluppato una polmonite a seguito di un’amputazione e una diagnosi di cancro alle ossa.

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Curiosità

SAI CHE….Uno Studio rivela che le mucche adorano il contatto con le persone?

La pet therapy, pratica sempre più diffusa negli ultimi anni, propone interazioni controllate tra esseri umani e animali, mirando a fornire benefici psicologici sia agli individui coinvolti che, si spera, agli animali stessi. Sebbene solitamente coinvolga cani e gatti, un recente studio pubblicato sulla rivista Human-Animal Interactions suggerisce una nuova prospettiva: la pet therapy con le mucche, che sembra portare vantaggi a tutte le creature coinvolte, in particolare nei contatti con le femmine.

Il Protocollo di Interazione

Lo studio ha adottato un protocollo noto come HAIS, Human-Animal Interaction Scale, che valuta gli effetti positivi e negativi dell’interazione uomo-animale da entrambe le prospettive. La prima parte del protocollo riguarda la percezione umana dell’interazione, mentre la seconda si concentra sulla lettura del linguaggio corporeo dell’animale coinvolto.

Nel caso delle mucche, segni di fiducia e benessere includono il lasciarsi accarezzare e il grooming, ovvero il comportamento di leccarsi. Lo studio, condotto presso il Surrey Hills Sanctuary nello stato di New York, ha coinvolto 11 individui e due mucche (in realtà tori castrati).

Benefici Riscontrati

Entrambe le mucche hanno mostrato segni positivi durante le interazioni, senza alcun segno di disagio come un aumento delle vocalizzazioni. Inoltre, è emerso che le interazioni più positive sono state con gli individui di sesso femminile, anche se non è chiaro se ciò sia dovuto a una preferenza di genere o a una maggiore abilità e fiducia delle donne nell’approcciarsi agli animali.

In conclusione, lo studio suggerisce che le mucche possono apprezzare la presenza umana e il contatto fisico, e che la pet therapy con queste creature potrebbe portare benefici per entrambe le parti coinvolte.

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Curiosità

Denti umani e denti animali: tutto quello che non sai

Che siano umani o appartenenti a qualche animale, i denti sono un tratto distintivo delle varie specie che vivono sul nostro pianeta.

Ecco 10 curiosità:

  1. Quantità di Denti: Gli adulti hanno 32 denti definitivi, ma con quelli da latte arriviamo a circa cinquanta. Tuttavia, il record va ad Ashik Gavai, che ha avuto ben 232 denti rimossi!
  2. Fauci degli Squali: Gli squali hanno denti a forma di scaglie placoidi, affilati e in continua crescita.
  3. Funzioni Differenziate: Gli incisivi lacerano il cibo, i canini lo strappano, mentre premolari e molari lo triturano.
  4. Cetacei Odontoceti: Capodogli e delfini hanno denti uniformi, usati solo per afferrare le prede.
  5. Smalto e Colore: Lo smalto è la sostanza più dura del corpo umano, mentre il colore dei denti dipende dalla dentina sottostante.
  6. Denti da Record: Il chitone ha denti di magnetite, estremamente duri, usati per staccare alghe dalle rocce.
  7. Denti da Latte: I bambini hanno 20 denti da latte che spuntano intorno ai sei mesi e vengono sostituiti dai permanenti.
  8. Zanne dei Mammiferi: Alcuni mammiferi come il mosco siberiano hanno zanne sviluppate, nonostante l’aspetto innocuo.
  9. Storia delle Protesi: Le protesi dentarie esistono dai tempi degli Etruschi, e persino George Washington ne aveva una con denti di mucca e ossi d’ippopotamo.
  10. Denti da Passeggio: Il tricheco usa le zanne per issarsi sulla banchisa, motivo per cui il suo nome scientifico è Odobenus, ovvero “che cammina con i denti”.

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