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Curiosità

Come si diventa Ricercatori universitari? Formazione ed esperienze

Diventare ricercatori nelle università è un percorso che richiede formazione accademica avanzata, esperienza di ricerca e spesso una serie di passaggi specifici. Ecco una guida generale su come intraprendere questa carriera:

1. Istruzione e Formazione

  • Laurea Triennale: Il primo passo è conseguire una laurea triennale in un campo rilevante per il tipo di ricerca che ti interessa. Per esempio, se desideri fare ricerca in biologia, una laurea in biologia o scienze naturali è appropriata.
  • Laurea Magistrale: Proseguire con una laurea magistrale (o master) è spesso essenziale. Questo livello di studio ti permette di specializzarti ulteriormente nel tuo campo e acquisire competenze di ricerca più approfondite.
  • Dottorato di Ricerca: Il passo fondamentale per diventare ricercatore universitario è completare un dottorato di ricerca (PhD). Durante il dottorato, svolgerai un progetto di ricerca originale, che ti permetterà di contribuire con nuove conoscenze al tuo campo di studio.

2. Esperienza di Ricerca

  • Tesi di Laurea e Master: La tua esperienza di ricerca durante la tesi di laurea e il master è importante. Essa dimostra le tue capacità di progettare e condurre ricerche.
  • Stage e Collaborazioni: Partecipare a progetti di ricerca, stage o collaborazioni con altri ricercatori ti fornisce esperienza pratica e ti aiuta a costruire una rete di contatti nel tuo campo.
  • Pubblicazioni: La pubblicazione di articoli scientifici su riviste peer-reviewed è cruciale per costruire la tua reputazione come ricercatore. I lavori pubblicati dimostrano la qualità e l’impatto della tua ricerca.

3. Post-Dottorato e Esperienza Professionale

  • Posizioni Post-Dottorato: Dopo il dottorato, molti ricercatori lavorano come ricercatori post-doc per acquisire ulteriore esperienza e approfondire la loro specializzazione.
  • Esperienza Internazionale: Lavorare in istituzioni internazionali o partecipare a progetti di ricerca globali può arricchire la tua esperienza e ampliare le tue prospettive.

4. Candidature e Posizioni Universitarie

  • Ricerca di Posizioni: Cerca opportunità di lavoro come assistente di ricerca, ricercatore o docente universitario. Le posizioni di ricerca possono essere disponibili a livello di laboratorio, dipartimento o facoltà.
  • Preparazione del Curriculum Vitae: Un CV accademico solido dovrebbe includere dettagli sulla tua formazione, esperienza di ricerca, pubblicazioni e qualsiasi esperienza di insegnamento.
  • Partecipazione a Concorsi: In molti paesi, per ottenere una posizione accademica nelle università pubbliche, è necessario partecipare a concorsi pubblici o bandi specifici per la posizione.

5. Insegnamento e Attività Accademiche

  • Insegnamento: In molte università, i ricercatori sono anche coinvolti nell’insegnamento. Prepararsi a tenere corsi e seminari è un aspetto importante della carriera accademica.
  • Attività Accademiche: Partecipare a conferenze, collaborare con altri ricercatori e contribuire a comitati accademici sono attività che arricchiscono la carriera di un ricercatore universitario.

6. Networking e Collaborazioni

  • Rete di Contatti: Costruire una rete di contatti professionali attraverso conferenze, seminari e collaborazioni può aprire porte e offrire opportunità di ricerca.
  • Collaborazioni Interdisciplinari: Lavorare con ricercatori di altri campi può portare a progetti innovativi e ampliare le tue competenze.

7. Aggiornamento e Crescita Professionale

  • Formazione Continua: La ricerca è un campo in continua evoluzione. Partecipare a corsi di aggiornamento e mantenersi informati sulle ultime scoperte è cruciale.
  • Sviluppo delle Competenze: Migliorare competenze come la gestione dei progetti, la scrittura scientifica e la leadership accademica è importante per avanzare nella carriera.

Sintesi

Diventare ricercatore universitario richiede un impegno significativo nella formazione accademica e nella costruzione di una carriera di ricerca. È fondamentale acquisire una solida formazione, esperienza pratica e un buon curriculum di pubblicazioni scientifiche, oltre a sviluppare una rete di contatti nel campo accademico. Con dedizione e perseveranza, è possibile intraprendere e prosperare in una carriera di ricerca accademica.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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