Connect with us

Cronaca

Milano | Arrestati Quattro Cittadini Peruviani per Furto Aggravato

Il 29 agosto scorso, la Polizia di Stato di Milano ha arrestato quattro cittadini peruviani – due uomini di 26 e 27 anni e due donne di 30 e 36 anni – per furto aggravato in concorso. L’operazione è avvenuta a seguito di servizi intensificati volti a contrastare i reati predatori nel centro cittadino.

Il Piano e l’Esecuzione del Furto

Nel pomeriggio di giovedì, intorno alle 17, gli agenti della Squadra Mobile hanno osservato e seguito due dei cittadini sudamericani che scrutavano attentamente l’interno di diverse attività commerciali, mantenendo sempre il contatto visivo con le due donne connazionali che si trovavano a pochi metri di distanza, accompagnate da un bambino.

Quando il gruppo è arrivato in via Torino, presso un negozio di occhiali, i due uomini e le due donne hanno messo in atto un piano ben orchestrato. Il 27enne e la 36enne sono entrati nel negozio e hanno iniziato a distrarre i dipendenti con domande insistenti, mentre il 26enne, fingendosi cliente, si è diretto verso una zona meno visibile del negozio. Contestualmente, la 30enne si è posizionata all’esterno, in modo da avvisare i complici in caso di intervento delle Forze dell’Ordine.

All’interno del negozio, il 26enne ha sottratto un paio di occhiali costosi dall’espositore, sostituendoli con un paio di valore inferiore, e ha nascosto gli occhiali rubati all’interno di un sacchetto. Una volta fuori dal negozio, ha passato il sacchetto alla 30enne e si è allontanato, mentre gli altri due complici hanno lasciato il negozio senza effettuare acquisti.

Intervento della Polizia

Gli agenti hanno fermato la 30enne in via Lupetta, mentre tentava di disfarsi degli occhiali rubati, che sono stati successivamente recuperati con il dispositivo antitaccheggio ancora installato. Il valore degli occhiali rubati è di 155 euro. Il 26enne è stato bloccato in via Olmetto dopo una breve fuga e una colluttazione con gli agenti, ed è stato trovato in possesso di un sacchetto schermato artigianalmente contenente una maglietta con cartellino e dispositivo antitaccheggio, rotoli di scotch e pellicola in alluminio utilizzati per schermare il sacchetto.

Gli altri due complici, seguiti a distanza dagli agenti, hanno cercato di fuggire salendo a bordo di un tram, ma sono stati infine bloccati presso la Stazione Porta Genova e successivamente presso il mezzanino della metropolitana.

Esiti e Accuse

Tutti e quattro i cittadini peruviani sono stati arrestati per furto aggravato in concorso. Inoltre, il 26enne è stato anche indagato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Le indagini e i controlli sono proseguiti, confermando l’efficacia dei servizi di prevenzione e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.

Cronaca

Trapani | Operazione Antimafia: Dieci Arresti per Associazione Mafiosa, Estorsione e Scambio Elettorale

La Polizia di Stato di Trapani, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo, ha eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata, arrestando dieci persone. L’ordinanza cautelare restrittiva, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, riguarda soggetti residenti in provincia di Trapani accusati di reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata, scambio elettorale politico-mafioso e spaccio di stupefacenti. Tra le accuse anche il traffico di influenze, la violazione di segreto d’ufficio e la detenzione illegale di armi.

L’indagine

L’inchiesta, avviata nel maggio 2021 dalla Squadra mobile di Trapani con la collaborazione di Palermo e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha rivelato una riorganizzazione delle famiglie mafiose di Alcamo e Calatafimi, dopo l’arresto di alcuni storici esponenti. In particolare, sarebbe stato individuato il nuovo vertice della famiglia di Alcamo in un pregiudicato locale, che avrebbe gestito il gruppo con l’aiuto di diversi complici. Lo stesso sarebbe accaduto a Calatafimi, con un altro pregiudicato a capo della famiglia mafiosa locale.

#post_seo_title

Estorsioni e minacce

Le investigazioni hanno permesso di ricostruire diversi episodi di estorsione a danno di imprenditori locali. Tra questi, un imprenditore di Castellammare, attivo nella distribuzione alimentare e immobiliare, e due imprenditori di Alcamo, nel settore edilizio e automobilistico. Le vittime erano state costrette a pagare somme fino a 50.000 euro per evitare ritorsioni. Ulteriori episodi estorsivi hanno riguardato il titolare di un maneggio ad Alcamo, costretto ad abbandonare la propria attività, e un buttafuori di Trapani, obbligato a cedere il suo lavoro al figlio di un noto pregiudicato.

Scambio elettorale e affari mafiosi

L’indagine ha inoltre documentato un sistema di scambio elettorale politico-mafioso. La famiglia mafiosa avrebbe condizionato il voto locale in favore di un candidato alcamese del movimento politico “VIA”, con il coinvolgimento di un ex senatore, accusato di aver pagato 3.000 euro per ottenere il sostegno mafioso durante le elezioni regionali siciliane del 2022.

Droga e armi

Le operazioni hanno anche rivelato un traffico di droga, gestito in parte grazie a fornitori albanesi, e il possesso di armi da parte del gruppo criminale. Durante una perquisizione, uno dei membri del sodalizio è stato arrestato con oltre 9 chili di marijuana e due fucili a canne mozze, provento di furto.

Oltre agli arresti, sono stati eseguiti otto decreti di perquisizione nei confronti di altre persone indagate per reati connessi. Tuttavia, le responsabilità penali dei coinvolti saranno accertate nelle successive fasi del processo.

Continua a leggere

Cronaca

Varese | Maxi sequestro da 23 milioni per contrabbando di orologi di lusso

La Guardia di Finanza di Varese ha eseguito un sequestro preventivo del valore di 23 milioni di euro, disposto dal Tribunale di Busto Arsizio, nei confronti di tre persone fisiche e due società di spedizioni, tutte coinvolte in un vasto sistema di contrabbando aggravato. Il provvedimento segue un precedente sequestro di un milione di euro eseguito lo scorso novembre.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Busto Arsizio e avviate grazie alla denuncia di un dipendente di una delle società coinvolte, hanno permesso di smascherare un complesso sistema di contrabbando presso l’aeroporto di Milano-Malpensa. L’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Varese in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Malpensa, ha portato all’identificazione di un meccanismo illecito che ha consentito, tra il 2020 e il 2022, l’importazione di 64.000 orologi di lusso (tra cui Rolex, Bulgari, Chopard, Cartier, IWC e Panerai) per un valore complessivo di 103 milioni di euro.

Gli orologi, provenienti da Hong Kong, venivano accompagnati da false fatture e formalmente destinati a una base militare americana, esente da dazi e IVA. In realtà, la base militare non era a conoscenza delle spedizioni e la merce non vi è mai giunta. Gli orologi venivano così importati illegalmente in Italia, eludendo il pagamento di dazi doganali e IVA per poi essere rivenduti “in nero” a prezzi inferiori, alterando la concorrenza leale e danneggiando gli imprenditori onesti del settore.

#post_seo_title

Le modalità di importazione, ricostruite dalla Guardia di Finanza, hanno rivelato la doppia frode: da un lato la falsa dichiarazione del valore della merce, dall’altro l’indicazione fraudolenta del destinatario finale. Il totale dei diritti di confine evasi ammonta a circa 23 milioni di euro, di cui 22,9 milioni di IVA e 50.000 euro di dazi doganali.

Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo per equivalente delle somme corrispondenti ai diritti evasi, colpendo non solo i conti personali degli indagati ma anche quelli delle società di spedizioni coinvolte.

Continua a leggere

Cronaca

Roma | 28 chilogrammi di cocaina nel telaio di un’auto: arrestato “corriere”

Un’importante operazione antidroga è stata condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno intercettato un ingente carico di cocaina destinato a rifornire le principali piazze di spaccio della Capitale. L’intervento è avvenuto presso la barriera autostradale A12 Roma-Tarquinia, nell’ambito di un servizio di controllo economico del territorio.

Le Fiamme Gialle del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma, durante un controllo su un’autovettura con targa francese che procedeva a velocità sostenuta verso Roma, hanno scoperto due doppifondi nascosti nei longheroni del telaio del veicolo. All’interno erano occultati 27 panetti contenenti oltre 28 chilogrammi di cocaina.

#post_seo_title

Il conducente, un cittadino rumeno, è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato immediatamente trasferito al carcere di Regina Coeli, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Roma.

Secondo le stime degli investigatori, il carico di droga, se immesso sul mercato, avrebbe potuto generare un profitto superiore ai 3 milioni di euro. I provvedimenti di arresto e sequestro, eseguiti in flagranza di reato, sono stati già convalidati dall’Autorità Giudiziaria.

Questa operazione si inserisce nel quadro delle attività di contrasto ai traffici illeciti messe in campo dalla Guardia di Finanza di Roma, a tutela della sicurezza economica e della legalità sul territorio. Tuttavia, il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, vige la presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo.

Un altro importante colpo messo a segno nella lotta contro il narcotraffico nella Capitale.

Continua a leggere

DI TENDENZA

Riproduzione Riservata - Copyright © ASS. RADIO DEL BOSCO - redazione@adn24.it - PRIVACY