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Curiosità

LO SAI CHE… Il bidet fu inventato dai francesi anche se non lo usano

Il bidet è un dispositivo sanitario originariamente inventato in Francia, probabilmente nel Medioevo, sebbene versioni primitive fossero già presenti nell’Antica Roma. Tuttavia, nonostante sia stato ideato in Francia, il bidet ha avuto una diffusione limitata nel Paese stesso, soprattutto dopo il suo primo utilizzo nelle case alto-borghesi e nobiliari tra il XVII e il XVIII secolo. Questa scarsa adozione si è accentuata nel corso del tempo per diversi motivi.

Uno dei motivi principali è legato a credenze culturali e sociali diffuse in quei tempi. In Francia, il bidet divenne associato inizialmente all’uso nelle case di tolleranza come strumento di igiene intima, legato a pratiche sessuali, e questo ha contribuito a una percezione negativa dell’apparecchio, specialmente dal punto di vista morale e religioso. Inoltre, durante il XVIII secolo, c’era la convinzione diffusa che l’acqua potesse trasmettere malattie, il che scoraggiava l’uso dell’acqua per scopi igienici.

Contrariamente alla Francia, in Italia il bidet ha trovato maggiore accoglienza e oggi è obbligatorio per legge avere almeno un bidet o un apparecchio igienico sostitutivo nelle abitazioni. Questo obbligo è stato istituito per motivi igienico-sanitari e riflette un’impostazione culturale diversa rispetto a quella francese.

Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, con il boom economico e il miglioramento delle condizioni sanitarie, il bidet ha cominciato a diffondersi in modo più ampio anche in altri Paesi del Mediterraneo come Spagna, Grecia e Portogallo. Tuttavia, in Francia, l’uso del bidet ha continuato a diminuire, soprattutto nelle aree urbane dove lo spazio e le considerazioni economiche hanno giocato un ruolo determinante nella preferenza per soluzioni più compatte e funzionali.

Oggi, sebbene l’uso del bidet in Francia sia meno diffuso rispetto a Paesi come l’Italia, resta comunque più comune rispetto ad altre nazioni come Regno Unito, Germania e Stati Uniti, dove il bidet è ancora poco conosciuto o raramente utilizzato.

Curiosità

SAI CHE…le Vittime dei Maya erano selezionati in base a delle caratteristiche specifiche?

L’antica città di Chichén Itzá fu un importante centro politico durante l’epoca Maya, dominante nei secoli precedenti l’arrivo dei coloni spagnoli. Oggi, questo sito archeologico nello Yucatan è una delle destinazioni più visitate, celebre per la sua storia di sacrifici rituali, in particolare nel Sacro Cenote, un pozzo naturale di acqua dolce. All’inizio del XX secolo, il cenote divenne famoso per il ritrovamento di centinaia di resti umani e un grande tzompantli, una rastrelliera di teschi in pietra.

Uno studio recente pubblicato su Nature ha fatto luce sul profilo delle vittime dei sacrifici, rivelando che spesso si trattava di maschi geneticamente correlati, talvolta gemelli identici. Gli archeologi hanno esaminato i resti di 64 bambini sepolti in un chultún, una cisterna d’acqua scoperta nel 1967 vicino al Sacro Cenote. Le analisi genetiche hanno rivelato che questi bambini, la maggior parte dei quali aveva tra i 3 e i 6 anni, appartenevano alla popolazione Maya locale. Circa un quarto di loro era strettamente imparentato con almeno un altro bambino nel gruppo, suggerendo che fossero cresciuti nella stessa famiglia o fossero parenti di primo o secondo grado. Inoltre, le prove sulle loro diete simili hanno indicato un ambiente di crescita comune.

Queste scoperte offrono nuove prospettive sulle pratiche rituali e sociali degli antichi Maya a Chichén Itzá, illuminando aspetti della loro cultura e delle loro credenze religiose che rimangono oggetto di studio e ammirazione per i visitatori moderni.

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Curiosità

Chi “muove i fili” nei programmi tv?

Dietro i programmi TV ci sono diverse figure e team che lavorano insieme per creare contenuti di successo. Ecco i principali “filoni” che muovono i fili:

1. Produttori

  • Produttore esecutivo: Responsabile della supervisione complessiva del progetto, dalla concezione alla messa in onda. Si occupa di budget, personale e strategia.
  • Produttore: Gestisce specifici aspetti della produzione, coordinando i vari reparti.

2. Scrittori

  • Scrivono i copioni, sviluppano le trame e creano i dialoghi. In genere, i programmi hanno stanze di scrittura in cui gli autori collaborano per sviluppare le idee.

3. Registi

  • Interpretano la visione creativa del progetto e dirigono le riprese. Si occupano della composizione delle scene, delle performance degli attori e della gestione del set.

4. Attori

  • Interpretano i personaggi e portano alla vita le storie scritte dai sceneggiatori. Gli attori possono anche contribuire con idee creative.

5. Tecnici

  • Cameraman: Si occupano delle riprese e della fotografia.
  • Montatori: Assemblano le riprese per creare la versione finale del programma.
  • Tecnici del suono: Gestiscono l’audio, dalla registrazione alla post-produzione.

6. Direttori di produzione

  • Si occupano della logistica e della pianificazione, assicurando che tutto funzioni senza intoppi durante le riprese.

7. Marketing e distribuzione

  • Team che promuovono il programma, gestiscono le campagne pubblicitarie e si occupano della distribuzione sui vari canali.

8. Network e emittenti

  • Le reti televisive decidono quali programmi produrre e mandare in onda. Possono influenzare la direzione creativa attraverso feedback e richieste specifiche.

9. Pubblico

  • Le reazioni e le preferenze del pubblico possono influenzare le decisioni creative e strategiche. I dati di ascolto e le interazioni sui social media sono preziosi per i produttori.

10. Crisis Manager e consulenti

  • Professionisti che aiutano a gestire le controversie e le crisi, assicurandosi che il programma mantenga un’immagine positiva.

In sintesi, la creazione di un programma TV è un processo complesso che coinvolge molte persone e competenze diverse, ognuna delle quali contribuisce a far funzionare il tutto in modo armonioso.

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Amici Animali

LO SAI CHE… Le capre hanno la capacità di leggere le emozioni umane?

Le capre, spesso associate a una natura curiosa e giocosa, hanno dimostrato di avere una sorprendente abilità: la capacità di distinguere le emozioni umane osservando i nostri volti. Questo aspetto affascinante è emerso da uno studio condotto nel 2019, che ha suscitato grande interesse nel mondo della scienza comportamentale animale.

I ricercatori hanno condotto esperimenti per valutare come le capre reagissero di fronte a volti umani che esprimevano emozioni diverse, come felicità o rabbia. Utilizzando fotografie di persone sorridenti e persone arrabbiate, gli scienziati hanno osservato le reazioni delle capre in vari contesti.

I risultati hanno rivelato che le capre mostravano una preferenza marcata per i volti felici rispetto a quelli arrabbiati. Questo suggerisce che le capre non solo sono in grado di distinguere le espressioni facciali umane, ma anche di associarle a stati emotivi specifici. La loro capacità di interpretare le emozioni umane potrebbe derivare da un mix di istinto naturale e adattamento evolutivo, essendo creature sociali che interagiscono frequentemente con esseri umani nelle fattorie e negli ambienti rurali.

Questo studio non solo evidenzia l’intelligenza sociale delle capre, ma apre anche nuove prospettive sulla comprensione delle capacità cognitive degli animali domestici. La capacità di leggere le emozioni umane potrebbe avere implicazioni significative per migliorare il benessere degli animali in ambienti controllati, come nelle fattorie e negli zoo.

Inoltre, il fatto che le capre possano distinguere tra espressioni facciali umane potrebbe anche promuovere una maggiore interazione positiva tra animali e esseri umani. Questo potrebbe influenzare le pratiche di gestione animale, incoraggiando metodi più empatici e comprensivi nell’approccio alle capre e ad altre specie domestiche.

In conclusione, lo studio sulle capacità delle capre di interpretare le emozioni umane sottolinea l’importanza di considerare la complessità del mondo animale e di continuare a esplorare le loro abilità cognitive. Le capre, con la loro sensibilità e intelligenza, continuano a sorprenderci e ad arricchire la nostra comprensione dell’interazione tra animali e umani.

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