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Trento | L’influencer Enrico Rizzi denuncia il vicario Andrea Vitalone per aver vietato il corteo animalista

L’attivista e influencer Enrico Rizzi ha denunciato il vicario della questura di Trento, Andrea Vitalone, accusandolo di falso in atto pubblico, in seguito al divieto imposto al corteo che avrebbe dovuto attraversare il centro cittadino.

L’evento, organizzato per protestare contro la gestione degli orsi in Trentino, con particolare riferimento all’abbattimento dell’orsa KJ1 e al caso controverso dell’uccisione di F36, ha visto la partecipazione di numerosi attivisti che si sono radunati a Trento nonostante le restrizioni imposte dalle autorità. Sebbene la manifestazione in Piazza Fiera sia stata autorizzata, il corteo dalla stazione centrale alla piazza è stato vietato, scatenando la reazione di Rizzi.

“È assurdo vietare il corteo e autorizzare solo la manifestazione in Piazza Fiera, distante circa 15 minuti dalla stazione,” ha dichiarato Rizzi sui suoi social media. L’influencer ha annunciato di aver impugnato il divieto e ha denunciato il vicario per aver riportato, a suo dire, informazioni false nell’atto di prescrizione.

Il clima di tensione è palpabile, con il rischio di scontri tra manifestanti e residenti. Durante il percorso non autorizzato, alcuni manifestanti hanno scandito slogan contro la gestione della fauna selvatica in Trentino, mentre si registravano accesi confronti con i cittadini.

Rizzi, noto per le sue campagne aggressive in difesa degli animali, è tornato al centro della scena dopo le clamorose proteste condotte a Roma, dove si era reso protagonista di azioni eclatanti, tra cui il lancio di letame contro la sede della Provincia autonoma.

Con un passato già segnato da vicende legali, Rizzi continua a far parlare di sé, confermando il suo ruolo di leader indiscusso del movimento animalista italiano. La querelle legale con la questura di Trento aggiunge un ulteriore capitolo a una storia che, a quanto pare, non è destinata a concludersi presto.

Cronaca

Bolzano | Maxi operazione contro il lavoro nero e irregolare in Alto Adige

GdF Bolzano

La Guardia di Finanza di Bolzano ha condotto un’importante operazione contro il lavoro nero e irregolare, che ha portato all’individuazione di gravi violazioni in diversi settori dell’economia provinciale, con sanzioni per un totale di circa 190 mila euro. Tra le attività sanzionate, spicca un hotel dell’Alta Val Venosta, dove sono stati scoperti tre lavoratori completamente “in nero” e ventisette ulteriori dipendenti che ricevevano pagamenti non tracciati e fuori busta per le ore lavorative eccedenti, nascoste dietro una contabilità parallela. Durante i controlli, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto una somma di 7 mila euro in contanti, destinata ai pagamenti illegali.

Un’altra azienda bolzanina, operante nel settore delle consegne a domicilio, è stata multata per l’impiego irregolare di ben 31 lavoratori, 16 dei quali risultavano privi di qualsiasi contratto. Le indagini hanno rivelato pratiche fraudolente, tra cui l’utilizzo di contratti part-time per personale impiegato a tempo pieno e l’indicazione di permessi non retribuiti in periodi in cui i dipendenti erano invece attivi.

Il fenomeno del lavoro nero ha colpito anche i minori. In due controlli separati, un bar-ristorante di Ora e un’azienda agricola della zona sono stati sorpresi ad impiegare adolescenti non ancora in età lavorativa. Quest’ultima ha tentato di giustificare la presenza dei lavoratori non registrati sostenendo che fossero amici e familiari, ma le dichiarazioni dei dipendenti hanno smentito tale versione, affermando di aver lavorato con la promessa di una retribuzione.

L’operazione, che ha riguardato complessivamente 96 lavoratori “in nero” e 53 irregolari, rappresenta un duro colpo per le pratiche di sfruttamento lavorativo che danneggiano l’economia locale e i diritti dei dipendenti.

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Cronaca

Bolzano | Furto e aggressione: arrestato un uomo con numerosi precedenti

Questura di Bolzano

Ieri, in pieno centro cittadino, un violento episodio ha coinvolto un uomo e un corriere, con conseguente intervento della Polizia di Stato. La Centrale Operativa della Questura, tramite il numero di emergenza “112 NUE”, ha ricevuto una segnalazione di lite tra un uomo e un corriere.

Quando gli agenti della Squadra “Volanti” sono arrivati sul posto, hanno trovato il corriere in difficoltà, intento a trattenere un individuo che stava cercando di aggredirlo. L’aggressore, identificato come G.G.C.H., cittadino cileno di 56 anni, ha subito ammesso di essere l’autore dell’aggressione. L’uomo era stato trovato con un carrello contenente tre grandi scatoloni, successivamente risultati rubati.

La dinamica del furto è stata ricostruita dagli agenti: il pregiudicato cileno aveva approfittato della momentanea assenza del corriere, che stava effettuando una consegna, per introdursi nel furgone e sottrarre pacchi di valore. Dopo aver caricato la merce rubata sul carrello, ha tentato di allontanarsi, ma è stato fermato dalle forze dell’ordine.

Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto chiavi alterate, grimaldelli e una patente di guida falsificata, elementi che hanno contribuito all’accusa di possesso ingiustificato di chiavi e falsità materiale. L’uomo, con un lungo elenco di precedenti penali tra cui sequestro di persona e rapina, era stato già espulso in passato, ma era tornato illegalmente in Italia.

In seguito all’arresto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per furto aggravato e rientro illegale. Il Questore Paolo Sartori ha emesso un Decreto di Espulsione che diventerà operativo una volta terminata la detenzione.

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Cronaca

Bolzano | Falsa aggressione per mascherare una lotta interna al mondo della droga

Questura di Bolzano

Ieri mattina, un tranquillo condominio in Centro Città è stato teatro di un episodio drammatico che ha inizialmente confuso le autorità. La giornata è iniziata con una segnalazione all’emerito “112 NUE” da parte di un residente anziano, che aveva notato tracce di sangue nel vano scala del suo edificio. Quando la polizia è arrivata sul posto, ha trovato segni di sangue sia sui pavimenti che sui muri, che portavano fino all’appartamento di un uomo, lasciato aperto.

Poco dopo, una seconda chiamata ha segnalato un’altra emergenza nello stesso edificio: un uomo, visibilmente ferito e agitatissimo, ha riferito di essere stato aggredito. Secondo la sua versione, alcuni sconosciuti avrebbero fatto irruzione nel suo appartamento, colpendolo con un oggetto metallico e minacciandolo.

Il racconto dell’aggressione sembrava confermato dalla presenza di tracce di sangue e danni evidenti all’interno dell’appartamento, come cocci di ceramica sparsi e una notevole quantità di sangue. Tuttavia, l’analisi successiva ha rivelato che l’aggressione non era avvenuta ad opera di sconosciuti, ma era il risultato di un conflitto legato all’uso di droghe.

Nel corso dell’ispezione, la polizia ha trovato circa 2 grammi di cocaina e una banconota con tracce della stessa sostanza, confermando che l’episodio era strettamente collegato a questioni di droga. L’aggressione, quindi, non è stata una violenza casuale, ma un evento interno a dinamiche legate al consumo e al traffico di sostanze stupefacenti.

Alla luce di queste scoperte, l’uomo che aveva denunciato l’aggressione è stato segnalato come consumatore di droga. Le indagini sono ancora in corso per chiarire tutti i dettagli e per identificare eventuali responsabili dell’incidente.

Il Questore della Provincia di Bolzano, Paolo Sartori, ha commentato l’accaduto sottolineando l’importanza di combattere il problema della droga nella provincia. Ha evidenziato come il fenomeno dello spaccio e del consumo di stupefacenti non sia isolato, ma un problema sistemico che alimenta degrado e microcriminalità, influenzando negativamente l’ordine e la sicurezza pubblica.

Questo episodio mette in luce la gravità della situazione legata alla droga e la necessità di un’azione coordinata per prevenire simili incidenti e ridurre l’impatto devastante delle sostanze stupefacenti sulla comunità.

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