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Cronaca

Verona | Chiuso il locale “AMEN”: misure necessarie per garantire sicurezza

Nella giornata di ieri, gli Agenti della Divisione Polizia Amministrativa Sociale e dell’Immigrazione della Questura di Verona hanno eseguito il provvedimento di sospensione, per la durata di 10 giorni, delle licenze di trattenimenti danzanti e musicali e di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico per il locale “AMEN”, situato sulle Torricelle. Questo provvedimento è stato emesso dal Questore di Verona in risposta a un’escalation di episodi violenti verificatisi all’interno e nei pressi del locale.

Il locale, già ammonito nel 2022 dal Questore per motivi di sicurezza, ha visto un incremento preoccupante di interventi delle Volanti a partire dal dicembre dell’anno scorso. Questi episodi includevano liti e aggressioni che coinvolgevano i clienti del locale. Nonostante la cooperazione della proprietà nell’implementazione delle misure di sicurezza, le indagini hanno rivelato che molti di questi eventi erano riconducibili all’abuso di alcool da parte dei frequentatori.

L’ultimo episodio che ha portato alla sospensione temporanea è avvenuto il 10 agosto, quando, poco dopo le 3:30 di notte, la centrale operativa della Questura ha ricevuto segnalazioni di una rissa all’uscita del locale. Alla scena, le Volanti hanno trovato una persona ferita, successivamente trasportata d’urgenza al pronto soccorso con gravi lesioni al volto e al braccio sinistro. Due degli aggressori sono stati bloccati dal personale di sicurezza intervenuto immediatamente.

Testimonianze raccolte hanno descritto una serie di comportamenti violenti da parte degli aggressori, tra cui un attacco fisico a una giovane e al suo amico. Il giovane che è intervenuto in difesa della donna è stato brutalmente aggredito, riportando una frattura al braccio e diverse escoriazioni, con una prognosi di 30 giorni.

Grazie al tempestivo intervento degli addetti alla sicurezza, due dei responsabili sono stati denunciati e la Divisione Polizia Anticrimine della Questura ha avviato l’iter per l’emissione del Divieto di Accesso ai Pubblici Esercizi (D.a.p.e.) nei loro confronti.

Nonostante la disponibilità del titolare del locale a collaborare con le Forze dell’Ordine, il provvedimento di sospensione si è reso necessario per ristabilire l’ordine pubblico e garantire una percezione di sicurezza per i cittadini. La decisione riflette l’esigenza di prevenire ulteriori condotte illecite e contrastare il rischio che il locale diventi un punto di ritrovo abituale per individui violenti e socialmente pericolosi.

Cronaca

Rimini | Collaborazione tra Guardia di Finanza e AVIS per promuovere la donazione di sangue

GdF Rimini

La Guardia di Finanza di Rimini ha ufficializzato un accordo con la sezione provinciale dell’AVIS, volto a sostenere la diffusione della cultura della donazione di sangue e emocomponenti. Il protocollo d’intesa, siglato dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Alessandro Coscarelli, e dal Presidente Provinciale dell’AVIS, Dott. Pietro Pazzaglini, rappresenta un passo importante per sensibilizzare la comunità sul tema della donazione volontaria.

Grazie a questa collaborazione, l’AVIS di Rimini si impegnerà a fornire supporto nelle attività di sensibilizzazione e nelle eventuali raccolte di sangue, con l’obiettivo di favorire una partecipazione sempre più ampia. Inoltre, le due organizzazioni si propongono di avviare iniziative formative comuni, che coinvolgeranno i rispettivi membri attraverso corsi e scambi di esperienze.

Il Dott. Pazzaglini ha espresso grande apprezzamento per l’impegno della Guardia di Finanza, sottolineando l’importanza di gesti altruistici come la donazione di sangue per salvare vite. Il Col. Coscarelli ha auspicato che questo esempio di solidarietà possa diffondersi, incoraggiando sempre più persone a diventare donatori abituali. Questa iniziativa, che si inserisce nel quadro dei valori solidaristici della Guardia di Finanza, mira a rendere la donazione di sangue una pratica sempre più comune e consapevole nella comunità.

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Cronaca

Torino | Operazione “Sorriso Amaro”: scoperti falsi dentisti a Torino, sequestrati quattro studi per un milione di euro

Nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, sono stati scoperti tre falsi dentisti che operavano senza alcuna qualificazione professionale in diversi studi odontoiatrici nel capoluogo piemontese. L’inchiesta, avviata autonomamente dalle Fiamme Gialle e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, ha portato al sequestro di quattro cliniche, generando uno scandalo che coinvolge oltre un milione di euro di guadagni non dichiarati.

I presunti colpevoli avevano messo in piedi una rete di studi dentistici che, grazie a tariffe convenienti, riusciva ad attrarre un ampio numero di pazienti, ignari dell’assenza di competenze e autorizzazioni dei medici che li trattavano. Nonostante un primo intervento della Guardia di Finanza ad aprile, che aveva già portato alla chiusura di tre studi, uno dei soggetti aveva riorganizzato l’attività sotto una nuova veste societaria, mantenendo i pazienti e continuando l’esercizio illecito della professione. Anche questa nuova struttura è stata recentemente sequestrata.

L’indagine ha inoltre svelato che i falsi dentisti emettevano certificati medici, corredati di prescrizioni farmaceutiche, utilizzando in modo fraudolento il timbro di un professionista inconsapevole e totalmente estraneo ai fatti. Le agende sequestrate, con i nomi dei pazienti e le somme versate, hanno permesso di quantificare il profitto illecito accumulato dal 2023, aprendo la strada a ulteriori accertamenti fiscali.

Il procedimento penale è ancora in fase di indagine preliminare e la colpevolezza dei coinvolti sarà determinata solo con una sentenza definitiva.

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Cronaca

Belluno | Operazione “Cuscus”: arrestato cittadino per circonvenzione di incapaci

GdF Belluno

Nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Belluno, un cittadino di origine marocchina è stato arrestato con l’accusa di circonvenzione di persone incapaci, reato che avrebbe commesso sfruttando la fragilità di soggetti anziani e vulnerabili. Il sospettato, un ambulante di 46 anni, è stato posto in custodia cautelare su richiesta della Procura di Pordenone.

Le indagini hanno rivelato che l’uomo avrebbe truffato almeno quattro vittime, sottraendo loro denaro e gioielli per un totale di oltre 360.000 euro. Tra le tecniche utilizzate, si ipotizza che l’arrestato abbia instaurato legami di fiducia con le vittime, inducendole a compiere atti a loro danno, come il prelievo di contante o la cessione di beni di valore. In un caso, una persona affetta da disturbi psichici avrebbe consegnato l’intero patrimonio all’indagato.

Anche la moglie dell’uomo, una casalinga di 34 anni, è stata coinvolta nelle indagini. Le intercettazioni ambientali indicano la sua partecipazione alle attività illecite, inclusi tentativi di occultare prove durante una perquisizione domiciliare.

La complessa operazione è stata portata avanti attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e l’analisi di movimenti bancari sospetti. Le autorità hanno evidenziato la pericolosità delle azioni commesse, richiedendo la misura cautelare per impedire il rischio di fuga e la reiterazione dei reati. L’inchiesta rientra nell’azione di contrasto a reati contro le fasce deboli promossa dalla Guardia di Finanza, in linea con le direttive nazionali.

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