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Curiosità

SAI COSA SONO…. Tuoni globulari tra presagi e scienza

I tuoni globulari, o globular thunder, sono un fenomeno atmosferico tanto raro quanto affascinante, che ha affascinato scienziati e appassionati di meteorologia per decenni. Questo fenomeno acustico, sebbene non completamente compreso, continua a suscitare curiosità e discussioni nel mondo scientifico e tra coloro che hanno avuto la fortuna di osservarlo.

Cosa Sono i Tuoni Globulari?

I tuoni globulari sono una forma di suono che si manifesta come un boato o un rombo, ma con una caratteristica peculiare: il suono sembra provenire da una sfera invisibile, fluttuante e di dimensioni variabili. Questo effetto acustico si distingue per la sua apparente provenienza da un punto specifico, anziché diffondersi uniformemente come nel caso dei tuoni tradizionali.

Le Caratteristiche dei Tuoni Globulari

  1. Origine e Localizzazione: I tuoni globulari sembrano avere una fonte ben definita, spesso descritta come una “sfera” che emette il suono. Questa “sfera” può spostarsi nel cielo o rimanere fissa in una posizione, emettendo suoni che possono variare in intensità e tonalità.
  2. Durata e Frequenza: La durata del fenomeno può variare da pochi secondi a diversi minuti, e i suoni possono essere intermittenti o costanti. La frequenza dei tuoni globulari è solitamente più bassa rispetto ai tuoni tradizionali, e può essere accompagnata da vibrazioni.
  3. Condizioni Atmosferiche: Non esiste un consenso definitivo sulle condizioni atmosferiche precise che favoriscono i tuoni globulari. Tuttavia, si ritiene che essi possano verificarsi durante temporali, ma anche in assenza di tempeste, suggerendo che altre variabili meteorologiche possano essere coinvolte.

Teorie sulla Genesi dei Tuoni Globulari

Le spiegazioni scientifiche sui tuoni globulari sono ancora in fase di sviluppo, ma ci sono diverse teorie che cercano di spiegare questo fenomeno:

  1. Effetti Acustici Atmosferici: Alcuni studiosi ipotizzano che i tuoni globulari possano essere causati da fenomeni atmosferici particolari, come il riflesso e la rifrazione delle onde sonore in strati di aria a diversa temperatura e densità. Questi effetti potrebbero creare l’illusione di un suono proveniente da una sfera invisibile.
  2. Plasma e Elettricità: Un’altra teoria suggerisce che i tuoni globulari possano essere associati a fenomeni di plasma atmosferico. Durante un temporale, le scariche elettriche potrebbero ionizzare l’aria, creando un plasma che emette suoni caratteristici.
  3. Risonanza e Acustica: Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che i tuoni globulari potrebbero derivare da effetti di risonanza in particolari condizioni atmosferiche, che amplificano o distorcono i suoni prodotti durante un temporale.

La Percezione Culturale e le Testimonianze

I tuoni globulari sono stati documentati in diverse culture e paesi. Le testimonianze variano, ma spesso descrivono il fenomeno come un rumore misterioso e inquietante, con alcune persone che associano i tuoni globulari a eventi soprannaturali o a presagi.

Conclusioni

I tuoni globulari rimangono uno dei misteri affascinanti della meteorologia. Sebbene la scienza abbia fatto dei progressi nella comprensione di questo fenomeno, molte domande rimangono senza risposta. Gli scienziati continuano a investigare, cercando di comprendere meglio le condizioni che portano alla formazione di questi suoni enigmatici e le loro implicazioni per la nostra comprensione dell’atmosfera terrestre.

In attesa di una spiegazione definitiva, i tuoni globulari continueranno a stimolare la curiosità e l’immaginazione di chiunque abbia avuto la fortuna di ascoltarli. Se mai vi capitasse di sentire un rombo misterioso provenire dal cielo, potreste avere il privilegio di assistere a uno dei fenomeni acustici più affascinanti e meno compresi del nostro pianeta.

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Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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