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Attualità

Ponte sullo Stretto | Webuild finanzierà opere strategiche

La questione dell’approvvigionamento idrico per i cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina ha assunto un ruolo di primaria importanza. Pietro Ciucci, amministratore delegato della società “Stretto”, ha risposto alle preoccupazioni sull’uso dell’acqua per i cantieri proponendo soluzioni sostenibili come la costruzione di pozzi e dissalatori che rimarranno a disposizione dei territori anche dopo la conclusione dei lavori.

Il 19 luglio, Webuild ha comunicato all’Assemblea Territoriale Idrica di Messina tramite lo studio Altieri, avanzando una richiesta di informazioni dettagliate e documentazione tecnica riguardo il Piano d’ambito dell’Ati Messina. Questo dialogo ha dato il via a uno studio approfondito sulle modalità e le alternative per garantire l’approvvigionamento idrico necessario per i lavori di costruzione del ponte.

Webuild, impegnata a finanziare parte degli interventi idrici prioritari per la città di Messina, ha proposto la formazione di un gruppo di lavoro. Questo team si focalizzerà sulla ricerca di nuove fonti idriche e sull’adeguamento del Piano d’ambito dell’Ati Messina, in modo da rispondere alle necessità immediate e future della comunità.

Tra le azioni più urgenti identificate, vi sono vari interventi di riabilitazione dei pozzi nelle diverse zone della città. La tabella di valutazione degli interventi emergenziali, prevista per un arco temporale di 0-60 giorni, include:

  • Riabilitazione di sei pozzi nella zona nord: Attuazione in 15 giorni, portata aggiuntiva di 28,60 litri al secondo per 73.172 abitanti, costo di 117.760 euro.
  • Riabilitazione di tre pozzi nella zona centro: 15 giorni, 14 litri al secondo per 95.650 abitanti, costo di 70.963,20 euro.
  • Riabilitazione di quattro pozzi nella zona sud: 15 giorni, 25,15 litri al secondo per 50.983 abitanti, costo di 155.760 euro.
  • Riutilizzo delle acque reflue dei depuratori cittadini: 20 giorni, costo di 90mila euro.
  • Razionalizzazione e ottimizzazione del complesso di emungimento “Bufardo Torrerossa”: 120 giorni, costo di 1.421.013 euro.
  • Revamping dell’impianto di sollevamento “Bufardo”: 60 giorni, costo di 515.067,70 euro.
  • Acquisto di due dissalatori portatili: 45 giorni, costo di 580mila euro.

Il Piano d’ambito prevede anche la realizzazione di macro-opere infrastrutturali strategiche su un periodo più esteso. Tra queste, un progetto di rilievo riguarda il collegamento esterno tra i serbatoi Montesanto-Tremonti-Torre Faro. Questo intervento, che interessa circa 285.000 abitanti, mira a ridurre le perdite idriche di 0,5 milioni di metri cubi all’anno e a migliorare la distribuzione delle risorse idriche, riducendo la vulnerabilità del sistema. Il costo stimato è di 12,6 milioni di euro, dei quali 800.000 euro sono già stati finanziati per la progettazione con fondi del Piano operativo ambiente del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.

Questi interventi rappresentano un passo importante verso la sostenibilità e l’efficienza dell’approvvigionamento idrico nella regione, assicurando che le infrastrutture create per il cantiere del ponte possano beneficiare la comunità locale anche in futuro.

Attualità

Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

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Attualità

Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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Abruzzo

Chieti | Divieto di accesso per tifosi violenti dopo gli scontri nell’Autostrada A-14

Questura di Chieti

Il Questore di Chieti ha adottato cinque provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Da.Spo.) nei confronti di tifosi ultras coinvolti in episodi di violenza. I provvedimenti seguono gli scontri avvenuti il 25 agosto scorso sull’autostrada A-14, in prossimità dell’uscita Val di Sangro, tra tifosi delle squadre calcistiche del Giulianova e del Teramo.

Nel pomeriggio di quella domenica, diverse segnalazioni alla Questura di Chieti hanno indicato episodi di violenza tra gruppi di tifosi che stavano bloccando il traffico sull’autostrada. I partecipanti, molti dei quali travisati, erano armati di bastoni, cinture e fumogeni, e avevano causato anche un principio di incendio nella zona adiacente alla corsia di decelerazione.

L’intervento della Polizia Stradale non ha permesso di rintracciare immediatamente i responsabili, che si erano allontanati prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Tuttavia, sono stati trovati resti di bastoni in plastica, cinture di cuoio, residui di fumogeni e cocci di bottiglie di vetro. I vigili del fuoco hanno prontamente spento l’incendio scaturito dai fumogeni.

Le indagini condotte dalla DIGOS di Chieti, in collaborazione con l’omonima divisione di Teramo, hanno permesso di ricostruire i fatti grazie all’analisi di un video amatoriale e delle immagini di videosorveglianza. Questo ha portato all’identificazione di cinque tifosi ultras teramani coinvolti nei disordini. Questi soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per vari reati, tra cui rissa e attentato alla sicurezza dei trasporti.

I cinque provvedimenti Da.Spo. adottati hanno una durata variabile: due di tre anni e tre di durata maggiore (5, 6 e 8 anni) per coloro che avevano già ricevuto precedenti divieti. Questi provvedimenti mirano a prevenire futuri episodi di violenza e a garantire la sicurezza nelle manifestazioni sportive.

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