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Attualità

Regione Lazio, al via il bando economia circolare

ROMA (ITALPRESS) – E’ stata presentata oggi a Roma, presso lo spazio Europa Experience di piazza Venezia, la nuova misura della Regione Lazio per l’Economia Circolare delle imprese, a favore di processi produttivi sostenibili.
Hanno partecipato all’incontro Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio e assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione; Laura D’Aprile, capo dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Paolo Barberi, presidente Unicircular Assoambiente; Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova.
Nel corso della conferenza stampa è stato illustrato il bando, che con una dotazione complessiva di 30 milioni di euro, sostiene la realizzazione degli investimenti delle PMI del Lazio per la transizione verso un’economia circolare attraverso l’introduzione di eco-innovazioni nei cicli produttivi.
Una riserva di 10 milioni è destinata ai progetti delle imprese aderenti a un’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata).
L’importo minimo dell’investimento è di 150 mila euro e il contributo, a fondo perduto, può arrivare ad un massimo di 2 milioni per ciascun progetto, con intensità di aiuto fino al 60%. Non è previsto invece un tetto massimo al valore complessivo di ogni progetto.
L’obiettivo di questa misura è di consentire alle imprese del Lazio di ridurre le quantità di scarti e rifiuti industriali attraverso il ricorso a strumenti e pratiche per l’economia circolare.
In particolare, sostiene gli investimenti per la riduzione del consumo di risorse, la sostituzione dell’uso di materie prime primarie con materie prime secondarie, la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti, il riutilizzo e il riciclo degli scarti.
Tra gli obiettivi c’è anche l’innovazione nei prodotti, con particolare attenzione all’intero ciclo di vita, allungandone la durata e consentendo la riparabilità e la manutenzione delle parti tecnologicamente obsolete o danneggiate.
Evitando inoltre di generare rifiuti non riciclabili o residui non riutilizzabili al termine del ciclo di vita, permettendone la smontabilità delle diverse componenti in relazione alle tipologie di materiali impiegati e al loro riutilizzo. Riducendo le risorse consumate, inclusa l’energia, durante l’utilizzo da parte dei consumatori rispetto a prodotti analoghi presenti sul mercato.
Le imprese interessate possono presentare domanda online, tramite la piattaforma GeCoWEB Plus di Lazio Innova. La procedura è a sportello e aprirà per la metà di settembre 2024 fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
“Dopo il bando per l’efficienza energetica, presentiamo oggi una nuova misura, aggiungendo un importante ed ulteriore tassello al programma regionale per la sostenibilità del nostro sistema produttivo. Un’opportunità per le imprese di trasformare in maniera sostenibile i cicli produttivi e realizzare interventi per il pieno recupero degli scarti industriali.
Continua la strategia regionale per integrare sviluppo industriale e tutela ambientale, che vedrà a breve un bando sulle comunità energetiche ed un nuovo bando sull’efficientamento energetico”, ha dichiarato Roberta Angelilli.
“La sfida per la transizione si vince se si è capaci di fare squadra e non lasciando da sole le imprese del Lazio. Il bando rappresenta, per le attività del nostro territorio, un’opportunità di adottare modelli produttivi più sostenibili ed efficienti. In questo modo, come Regione, ci impegniamo in maniera concreta per un futuro più green e responsabile. Attraverso progetti innovativi che riducano l’impatto ambientale e promuovano la circolarità delle risorse, le imprese del Lazio potranno contribuire a creare un’economia più solida e sostenibile per tutti. Insieme, possiamo fare la differenza e rendere il Lazio un modello di eccellenza in ambito ambientale”, ha evidenziato Elena Palazzo.
“La sinergia tra amministrazioni è fondamentale per la transizione green e l’implementazione dell’economia circolare. In quest’ottica l’integrazione delle risorse nazionali destinate dal PNRR per l’economia circolare, con quelle a disposizione della Regione Lazio nella nuova programmazione comunitaria, consentirà di beneficiare di un effetto leva per tutti i settori interessati. Il Lazio, con 29 progetti ammessi a finanziamento per la linea dei “progetti faro” del PNRR, per un importo di quasi 49 milioni di euro, si pone al secondo posto in Italia per numero di interventi ammessi al finanziamento e contributi concessi. La realizzazione di questi progetti, unitamente a quelli che verranno realizzati dai beneficiari pubblici sempre con risorse PNRR, e l’aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti ai criteri del Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, consentiranno alla regione di realizzare un sistema di produzione e di consumo sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale”, ha commentato Laura D’Aprile.
“Secondo i dati del Global Footprint Network, che ogni anno pubblica gli “overshoot days” identificando il giorno dell’anno in cui un singolo paese o la Terra hanno consumato più risorse naturali di quelle che è in grado di rigenerare, nel 2024 l’Italia ha consumato le proprie disponibilità il 19 maggio, l’Europa il 3 maggio e la Terra il 25 luglio. Questi dati testimoniano la valenza strategica dell’iniziativa della Regione Lazio che destina circa 160 milioni della nuova Programmazione per la transizione green delle imprese laziali. In particolare, il bando per l’Economia Circolare ha il merito di supportare le imprese che oggi consentono all’Italia di essere leader in Europa in questo campo. Mi auguro che, in linea con la volontà manifestata dalla Regione in questo piano, vengano presto messe in campo anche altre iniziative miranti a incentivare l’uso dei prodotti derivanti dal riciclo dei rifiuti, con particolare riferimento agli aggregati recuperati per la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali previste”, ha concluso Paolo Barberi.
-foto ufficio stampa Lazio Innova-
(ITALPRESS).

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Papa Francesco “Chiedo il cessate il fuoco immediato su tutti i fronti”

“Chiedo il cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, compreso il Libano, preghiamo per i libanesi, specialmente per gli abitanti del sud costretti a lasciare i loro villaggi”. Così Papa Francesco, all’Angelus, in piazza San Pietro, a Roma.
“Faccio appello alla comunità internazionale affinchè si metta fine alla spirale della vendetta e non si ripetano più gli attacchi come quello compiuto dall’Iran qualche giorno fa, che possono fare precipitare quella regione in una guerra ancora più grande”, aggiunge il Santo Padre, sottolineando: “Tutte le nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza nei loro territori, che non devono essere attaccati o invasi. La sovranità deve essere rispettata e garantita dal dialogo e dalla pace non dall’odio e dalla guerra”.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Ancora bombe su Beirut, raid di Israele a Gaza

L’emittente tv libanese di Hezbollah, al Manar, riporta che i caccia israeliani hanno effettuato nella notte più di 25 raid nelle aree di al Mreijeh, Burj al-Barajneh, Airport Road e Haret Hreik nella parte meridionale di Beirut.
L’Idf afferma di avere effettuato una serie di attacchi aerei mirati sui siti di Hazbollah a Beirut, tra cui diversi despositi di armi e altre infrastrutture terroristiche. E’ quanto riporta il Time of Israel.

E si aggrava il bilancio dei due attacchi israeliani a una moschea e una scuola di Gaza: almeno 24 palestinesi sarebbero stati uccisi e 93 sarebbero stati feriti. Lo riferisce l’ufficio stampa governativo di Gaza, che accusa le forze israeliane di avere commesso “due brutali massacri” durante la notte, bombardando una moschea e una scuola trasformate in rifiugio.
Gli edifici presi di mira sono la moschea di Al Aqsa e la scuola Ibn Rushd, al centro della Striscia di gaza. Entrambe ospitavano centinaia di sfollati.
– foto Ipa –

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Influencer e Giustizia: L’Indagine su Chiara e le Aziende Coinvolte

Un caso che ha catturato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica è quello dell’influencer Chiara, attualmente coinvolta in un’inchiesta per presunti reati legati a pratiche commerciali ingannevoli. Gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana stanno preparando una memoria di difesa, composta da circa 200 pagine, per contrastare le accuse mosse nei confronti della loro assistita. Nonostante le voci di un possibile patteggiamento, i legali sono determinati a smontare le accuse sul piano giuridico, ritenendo che non potrebbero reggere in un eventuale dibattimento.

Iannaccone ha affermato che è previsto un confronto aperto con i pubblici ministeri, e non esclude che Chiara possa fornire una spiegazione diretta delle sue azioni, definendole come un “errore di comunicazione”. La giovane influencer, che recentemente ha presentato nuovi prodotti della sua linea di trucco ad Atene, si è detta sollevata dall’opportunità di esporre la propria versione dei fatti.

Parallelamente, anche i legali di Alessandra Balocco, l’amministratore delegato della casa dolciaria di Cuneo, stanno studiando la documentazione per elaborare una strategia difensiva. Entrambi i team legali sono concordi nel ritenere che le accuse contro i loro assistiti non abbiano rilevanza penale.

Le indagini sono iniziate lo scorso dicembre, in seguito a una multa inflitta dall’Antitrust alle aziende coinvolte, Tbs Crew e Fenice, a causa di segnalazioni da parte dei consumatori. L’accusa sostiene che Chiara e i suoi collaboratori abbiano diffuso informazioni fuorvianti, suggerendo un intento solidale nelle vendite di prodotti come pandoro e uova di cioccolato pasquali, a beneficio dell’ospedale Regina Margherita di Torino e dell’associazione ‘Bambini delle fate’. Tuttavia, sarebbe stata omessa l’informazione che l’ospedale aveva già ricevuto 50.000 euro da Balocco e che l’associazione aveva ottenuto circa 36.000 euro in due anni dalla Cerealitalia, senza correlazione tra tali donazioni e i profitti delle vendite.

L’accusa sostiene che i consumatori siano stati “danneggiati” e ingannati, e che Chiara abbia ottenuto un “ingiusto profitto” di oltre 2,2 milioni di euro, somma derivante dai compensi per la sua immagine e dalle restituzioni effettuate. Inoltre, le aziende coinvolte avrebbero ottenuto introiti significativi: Balocco ha venduto almeno 362.577 pandori a un prezzo maggiorato, incassando oltre 2 milioni di euro, mentre Cerealitalia ha guadagnato oltre 13 milioni per le due campagne promozionali.

La situazione continua a evolversi, con i legali al lavoro per preparare una difesa robusta e i coinvolti che si preparano a confrontarsi con la giustizia, in un contesto che solleva interrogativi non solo legali, ma anche etici sul confine tra influencer marketing e responsabilità sociale.

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