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Non solo Sinner e Paolini, Italtennis ai Giochi da superpotenza

ROMA (ITALPRESS) – Un digiuno di medaglie nell’era Open da spezzare a 100 anni di distanza. Questo è l’obiettivo che si pone l’Italtennis verso le Olimpiadi di Parigi 2024. Da quando la racchetta è infatti tornata tra gli sport del programma olimpico nel 1988 a Seul mai nessun azzurro è riuscito a salire sul podio. Per trovare l’unico metallo conquistato da un nostro rappresentate ai Giochi bisogna tornare al 1924, sempre nella capitale francese, quando il tennis era ancora amatoriale e Uberto De Morpurgo si prese il bronzo. Poi mezzo secolo di stop, un’edizione a scopo dimostrativo a Los Angeles nel 1984 (dove Paolo Canè e Raffaella Raggi andarono teoricamente a medaglia), e tante eliminazioni ai quarti di finale. L’ultima è stata Camila Giorgi a Tokyo, prima di lei i già citati Canè e Reggi a Seul, Renzo Furlan ad Atlanta e Francesca Schiavone ad Atene. E a questi vanno aggiunti altri sei incontri persi in doppio sempre a un passo dalla semifinale. Un bottino misero, che forse oggi come non mai l’Italia diventata una super potenza della racchetta è pronta a rimpinguare. Si gioca sui campi in terra rossa del Roland Garros, gli stessi sui quali poco più di un mese fa il movimento azzurro è riuscito a piazzare in finale sia Jasmine Paolini nel singolare femminile che la stessa tennista toscana e Sara Errani, più Simone Bolelli e Andrea Vavassori, nel doppio.
Senza dimenticare Jannik Sinner fermato in semifinale da Carlos Alcaraz in cinque set. L’altoatesino sarà il numero uno del tabellone, Jasmine – che nel frattempo ha anche raggiunto la finale a Wimbledon – sarà tra le prime 4 favorite e anche nel doppio le due coppie azzurre sopracitate saranno tra le maggiori pretendenti al podio. Ma le frecce a disposizione dei due capitani Filippo Volandri e Tathiana Garbin sono molteplici. In campo maschile, oltre al numero uno del mondo, l’Italia potrà appunto schierare un Lorenzo Musetti (presente anche in doppio con Sinner) in piena estasi dopo l’exploit di Wimbledon, e Luciano Darderi e Matteo Arnaldi che hanno dimostrato di potersela giocare quasi contro chiunque sulla terra battuta. Tra le donne, dietro la neo top-5 della classifica Wta invece saranno a disposizione anche Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti, che daranno anche vita alla seconda coppia di doppio. L’Italia del tennis nel corso degli ultimi 12 mesi ha vinto Slam, tornei 1000 e Coppa Davis, fatto finali in altri tornei major e in Billie Jean King Cup. A Parigi nessuna Nazionale potrà contare su un gruppo così forte. Il momento di tornare in Italia con qualche medaglia al collo potrebbe essere giunto.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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L’Argentina guida sempre il ranking Fifa, Italia decima

Nessuna variazione nella Top Ten del ranking Fifa pubblicato oggi. Le sconfitte rimediate rispettivamente contro Colombia e Italia non hanno influito sulle posizioni di Argentina e Francia, che si confermano al primo e secondo posto. Alle loro spalle Spagna e Inghilterra, con Brasile e Belgio che occupano la quinta e sesta piazza. A seguire ci sono Olanda, Portogallo, Colombia e Italia, che rispetto allo scorso luglio conserva dunque la decima casella. Andando oltre le prime 15, i salti più importanti li hanno fatti Egitto (31°), Costa d’Avorio (33°), Tunisia (36°) e Algeria (41°) che hanno scalato cinque posizioni, addirittura sei per la Grecia (48°). Il prossimo ranking Fifa sarà pubblicato il 24 ottobre. Queste le prime 10 posizioni:

1. Argentina 1889.02 punti (–)
2. Francia 1851.92 (–)
3. Spagna 1836.42 (–)
4. Inghilterra 1817.28 (–)
5. Brasile 1772.02 (–)
6. Belgio 1768.14 (–)
7. Olanda 1759.95 (–)
8. Portogallo 1752.14 (–)
9. Colombia 1738.72 (–)
10. ITALIA 1726.31 (–)

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Gp Emilia-Romagna, Bagnaia “Misano 2 più competitiva”

“Proverò a fare di tutto per portare a casa la vittoria. E’ il mio centesimo gran premio e, in caso di primo posto, per la Ducati arriverà anche il centesimo successo in MotoGP. Conosciamo già il setup e quali gomme usare, ma la competitività sarà maggiore rispetto all’ultima volta”. Queste le parole di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo), nel corso della conferenza stampa piloti del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, sul circuito di Misano.

“Già due settimane fa qui a Misano ho provato a vincere, ma non ci sono riuscito nè nella Sprint nè nella gara lunga. Prima Martin, poi Marquez sono stati per me troppo veloci. Nella gara lunga, però, quando ho visto Martin rientrare ho capito che avrei potuto fare parecchi punti”. Il pilota campione del mondo ha poi continuato: “Ora tra me e Martin ci sono sette punti di distacco. La nostra esperienza ci dà la giusta motivazione e la capacità per reggere la pressione. Il campionato certamente si deciderà a Valencia. Rispetto allo scorso anno mi sento fisicamente più preparato”.

Infine, Bagnaia ha commentato i fischi rivolti a Marquez due settimane fa a Misano: “Gli haters ci saranno sempre. Situazioni di questo tipo non succedono solo in Italia. Anch’io a Barcellona sono stato fischiato. E’ proprio una mancanza di rispetto, perchè noi piloti diamo sempre il massimo in pista. Il nostro sport vorrei che fosse più pulito”.
– Foto Ipa Agency –

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Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

“Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari.

A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti.

Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –

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