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Cronaca

Trieste | Rivolta nel carcere: detenuti denunciano condizioni disumane e sovraffollamento

La rivolta nel carcere Ernesto Mari di Trieste evidenzia le gravi problematiche che affliggono il sistema penitenziario italiano, con particolare enfasi sulle condizioni detentive precarie e il sovraffollamento. Durante l’insurrezione, che ha visto coinvolti circa 100 dei 260 detenuti, si sono verificati scontri tra detenuti e forze dell’ordine, che sono intervenute con gas lacrimogeni. Diversi detenuti sono stati portati via in ambulanza, e alcune aree del carcere sono state danneggiate da incendi appiccati dagli stessi detenuti.

Il tentativo di mediazione da parte del responsabile del carcere della Camera penale, Enrico Miscia, e della garante per i detenuti, Elisabetta Burla, non ha avuto successo. La protesta ha portato alla luce le condizioni disumane all’interno del carcere, con detenuti costretti a dormire a terra su materassi infestati da cimici. Questa situazione, aggravata dal caldo estivo e dal sovraffollamento, ha portato alcuni detenuti a malori, con quattro persone ricoverate al Pronto soccorso, tra cui due detenuti cardiopatici trasferiti all’esterno del carcere per sicurezza.

Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, tramite il segretario generale Aldo Di Giacomo, ha denunciato l’abbandono del sistema penitenziario da parte dello Stato, chiedendo al governo e al ministro competenti di intervenire con soluzioni concrete e tempestive. Di Giacomo ha sottolineato la necessità di migliorare le condizioni sia per i detenuti che per il personale di polizia penitenziaria, al fine di evitare ulteriori rivolte e garantire la sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie.

La rivolta si è conclusa dopo ore di tensione, ma ha messo in luce ancora una volta la necessità urgente di riforme nel sistema carcerario italiano, con interventi che possano garantire condizioni di detenzione dignitose e rispettose dei diritti umani.

Calabria

Crotone | Arrestato 46enne mentre tentatavi di disfarsi della cocaina che aveva negli slip

Gli operatori della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della locale Questura, hanno tratto in arresto un 46enne, crotonese, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli Agenti, durante un posto di controllo effettuato nel centro cittadino, dopo aver fermato un’autovettura con a bordo un soggetto già noto alle forze dell’ordine e con diversi precedenti, hanno deciso di effettuare una perquisizione a carico dello stesso in quanto insospettiti dal comportamento elusivo posto in essere dall’uomo.

Dopo aver rinvenuto un bilancino di precisione sotto il sedile del guidatore, gli agenti hanno notato l’uomo che, con fare lesto, e convinto di non essere visto, estraeva dai pantaloni tre buste in cellophane trasparente lanciandole in una aiuola.

Immediatamente recuperate dagli Agenti, le bustine contenevano 31 dosi di cocaina per un totale di circa 17 grammi.

Inoltre, l’uomo è stato trovato in possesso di diverse banconote di piccolo taglio per un totale di circa 300 euro di cui non riusciva a giustificare la provenienza.

Tutto il materiale rinvenuto e le banconote sono state sottoposte al vincolo del sequestro penale e l’uomo è stato tratto in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

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Cronaca

Milano | Violenza su ragazzo 22enne: medico di base (recidivo) arrestato

Un medico di base di 59 anni, con uno studio nell’hinterland milanese, è stato recentemente arrestato con l’accusa di violenza sessuale. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, ha portato all’arresto dell’uomo, già noto per precedenti condanne legate ad abusi sessuali su pazienti, l’ultima ad aprile.

Il caso attuale riguarda un episodio che sarebbe avvenuto il 19 luglio, quando un giovane di 22 anni si sarebbe recato dallo specialista per ottenere un certificato medico necessario per l’attività sportiva. Durante la visita, il medico è accusato di aver compiuto pesanti palpeggiamenti. L’accusa ha documentato l’episodio, che ha portato all’arresto del 59enne il 2 agosto, con trasferimento presso la casa circondariale di Milano San Vittore.

Questa non è la prima volta che il medico è coinvolto in casi di abuso. A aprile, era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per abusi sessuali su un altro giovane paziente. A seguito di quella condanna, gli era stata imposta una misura interdittiva dalla professione, che però era scaduta prima del nuovo episodio.

Le autorità stanno ora indagando ulteriormente, poiché la questura sospetta che potrebbero esserci altre vittime a causa dell’elevata utenza della struttura medica gestita dal professionista. L’inchiesta è ancora in corso, e le forze dell’ordine stanno cercando di raccogliere ulteriori testimonianze e prove per accertare l’estensione dei crimini e garantire che eventuali altre vittime possano ricevere giustizia.

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Cronaca

Lecce | Case vacanza affittate in nero: ricavi occultati al fisco per oltre 100 mila euro

Proseguono senza sosta i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce, mirati a contrastare il fenomeno degli affitti in nero e l’abusivismo delle locazioni di immobili per fini turistici, particolarmente diffuso nel periodo estivo.

In particolare, i Finanzieri della Tenenza di Tricase hanno recentemente concluso una serie di approfondite verifiche e controlli incrociati nei confronti di proprietari di unità immobiliari, tra cui villette, appartamenti e case vacanza, molto richieste dai turisti. Questi controlli, volti a contrastare l’evasione fiscale nel settore delle locazioni brevi, sono stati effettuati anche a seguito di segnalazioni ricevute al numero di pubblica utilità “117”.

Dai controlli è emerso che i proprietari degli immobili oggetto di verifica avevano omesso di dichiarare al Fisco i redditi derivanti dalle locazioni turistiche, in particolare nelle zone costiere. Le indagini bancarie, utilizzate per ricostruire il volume dei ricavi in nero, hanno evidenziato un ammontare superiore ai 100 mila euro.

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