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Curiosità

Perché re Carlo III è proprietario di tutti i cigni del Regno Unito?

Nel corso dei secoli, i sovrani inglesi hanno mantenuto il diritto di possedere tutti i cigni che nuotano liberamente nelle acque pubbliche del Regno Unito, una tradizione che affonda le radici nel Medioevo. Questa prerogativa reale ha origine dal fatto che i cigni erano considerati una prelibatezza culinaria e un simbolo di status sociale. Anche se oggi non tutti i cigni sono di proprietà diretta del re, quelli reali che non sono stati marchiati possono essere reclamati secondo questa antica norma.

Secondo David Barber, lo Swan Marker che ha servito per decenni sotto la regina Elisabetta II e ora sotto Carlo III, il re mantiene il diritto di rivendicare qualsiasi cigno non marchiato che nuoti in acque aperte, un privilegio che risale a tempi medievali. Questo retaggio include norme che proibiscono la caccia ai cigni reali, con sanzioni penali per chi viola tali disposizioni, una pratica che un tempo poteva portare all’esecuzione presso la Torre di Londra.

La tradizione di assegnare la proprietà dei cigni reali alla Corona risale al XII secolo, quando i sovrani istituirono uno stormo reale per garantire approvvigionamenti regolari di carne per i loro banchetti di corte. Nel corso dei secoli, è divenuta prassi che i cigni reali possano essere riscattati dai nobili attraverso il pagamento di una franchigia, contrassegnando gli uccelli con simboli distintivi per identificarne l’appartenenza a una casata specifica.

Il censimento annuale dei cigni, noto come Swan Upping, si svolge ancora oggi sotto la supervisione di esperti come il Swan Marker David Barber e lo Swan Warden Christopher Perrin, mirando a monitorare e proteggere la popolazione di cigni nelle acque britanniche, ora sempre più minacciate dall’inquinamento.

Questa tradizione, una volta associata alla nobiltà e alla gastronomia raffinata, ha subito modifiche nel corso dei secoli, culminando con la fine della pratica barbara di marcare e cucinare i cigni nel XIX secolo, un cambiamento sancito anche dalla regina Alessandra di Danimarca.

Curiosità

SAI CHE….Esiste un giorno “giusto” per pesarsi ed avere una visione più reale?

Secondo alcuni ricercatori, esiste un giorno ideale per salire sulla bilancia e avere una visione più realistica del proprio peso: il mercoledì. Questa teoria si basa su uno studio della Cornell University che suggerisce che il peso corporeo tende a essere più alto il lunedì, dopo eventuali stravizi del fine settimana, e raggiunge un temporaneo minimo il venerdì. Pertanto, a metà settimana, il peso registrato è considerato più rappresentativo e coerente.

Tuttavia, questa regola non si applica uniformemente a tutti. Chi si allena di più durante il fine settimana e mantiene una dieta equilibrata potrebbe registrare un peso minore il lunedì. Inoltre, per chi cerca di raggiungere o mantenere il peso forma, pesarsi quotidianamente potrebbe essere una strategia più efficace. Studi condotti presso le Università di Pittsburgh e della California, San Francisco, hanno evidenziato che le persone in sovrappeso che si sono pesate quotidianamente hanno ottenuto risultati di dimagrimento superiori rispetto a coloro che lo hanno fatto con minore frequenza nel corso di un anno di monitoraggio.

Anche la Cornell University ha confermato che l’autopesatura quotidiana può essere efficace, motivando le persone a rimanere fedeli ai propri obiettivi di peso. È importante notare che le variazioni di peso giornaliere non devono essere considerate definitive, poiché sono influenzate da fattori come variazioni ormonali e ritenzione idrica. Tuttavia, monitorare regolarmente il peso può aiutare a mantenere un’impostazione disciplinata e a prendere decisioni informate per il raggiungimento dei propri obiettivi di salute.

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Curiosità

SAI PERCHE…Le carote sono arancioni?

Passeggiando tra le vivaci bancarelle del mercato, ci imbattiamo in un tripudio di colori: pomodori rossi rubino, peperoni verdi smeraldo, melanzane viola intenso. Tra questa “tavolozza vegetale” spicca un ortaggio per la sua colorazione vivace: la carota.

E se vi dicessimo che il colore delle carote non è sempre stato arancione? Un tempo, questi ortaggi vantavano una gamma di sfumature ben più ampia, dal viola al giallo, dal bianco al nero. Facciamo un passo indietro nella storia.

La leggenda…
Per raccontare l’origine delle carote arancioni in Europa, dobbiamo tornare al XVII secolo e più precisamente a Guglielmo d’Orange, il re olandese salito al trono d’Inghilterra nel 1688.

Si narra che, per celebrare la sua ascesa al potere, il monarca straniero abbia incoraggiato la coltivazione di carote arancioni, il colore simbolo della sua casa reale, trasformandole in un emblema del regno.

La realtà, come spesso accade, è più complessa e sfumata. Sebbene le carote in Europa non siano sempre state arancioni, la leggenda del loro legame con Guglielmo d’Orange rimane tale.

…e la realtà storica
L’ascesa della carota arancione in Inghilterra è stata un processo graduale, influenzato da una serie di fattori più complessi del semplice patriottismo regio.

Tra questi fattori, la crescente preferenza del mercato per questo colore, l’introduzione di nuove varietà da parte dei coltivatori olandesi e, probabilmente, anche il miglioramento del sapore e delle proprietà nutritive della carota arancione rispetto alle altre varietà.

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Curiosità

SAI PERCHE’…I salmoni nuotano controcorrente?

Il ciclo vitale dei salmoni è strettamente connesso al loro processo riproduttivo: essi maturano nell’ambiente marino e poi risalgono i fiumi per depositare le uova, assicurando alle future generazioni acque ricche di ossigeno e dolci. Questa migrazione comporta un notevole consumo di energia, con alcuni salmoni che affrontano persino viaggi di oltre 4.800 km senza alimentarsi. Durante la riproduzione, le femmine depongono tra 1.000 e 2.000 uova per chilogrammo di peso corporeo, e il periodo di incubazione dura dai 2 ai 3 mesi. Al termine di questo ciclo, i salmoni, esausti, si lasciano trasportare dalla corrente verso il mare, affrontando il momento di maggior pericolo: privi di energie, diventano spesso preda dei predatori o vengono arenati. Un singolo salmone può compiere questo viaggio di vita da una a tre o quattro volte.

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