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Economia

UE Approva Nuovo Pacchetto di Sanzioni Contro la Russia: Cosa Cambia?

L’Unione Europea ha recentemente approvato il suo 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, mirato a colpire settori strategici dell’economia russa e a rafforzare le restrizioni contro Mosca.

Queste nuove sanzioni sono progettate per mettere sotto pressione specifici settori energetici, finanziari e commerciali russi, rendendo più difficile per la Russia aggirare le misure sanzionatorie europee. Il Consiglio europeo ha descritto queste azioni come un duro colpo per il regime di Putin e un ulteriore passo nella guerra di sanzioni contro il paese.

Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, ha sottolineato l’importanza di queste misure, evidenziando come abbiano già influito negativamente sull’economia russa e limitato la capacità di Putin di sostenere l’aggressione in Ucraina. Borrell ha sottolineato anche l’unità tra gli stati membri dell’UE nel sostenere l’Ucraina in questo periodo critico.

Il pacchetto di sanzioni prevede restrizioni contro 116 individui e entità ritenuti responsabili di minacciare l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina. Nel settore energetico, l’UE ha vietato l’utilizzo delle sue infrastrutture per il trasbordo di gas naturale liquefatto (GNL) russo verso Paesi terzi, con l’obiettivo di proteggere il mercato interno europeo e prevenire la riesportazione.

Inoltre, sono stati vietati nuovi investimenti e la fornitura di beni, tecnologie e servizi per progetti GNL russi come Arctic LNG 2 e Murmansk LNG. Per contrastare l’elusione delle sanzioni, le aziende europee dovranno assicurarsi che le loro filiali nei Paesi terzi non partecipino a operazioni che potrebbero aggirare le misure imposte dall’UE.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha accolto positivamente queste nuove misure, sottolineando l’importanza di proteggere le imprese europee che operano in Russia. Tajani ha specificato che il pacchetto prevede anche meccanismi per il risarcimento delle imprese europee colpite dalle contromisure russe, garantendo così la tutela degli interessi economici dell’UE.

In conclusione, questo nuovo pacchetto di sanzioni rafforza l’impegno dell’Unione Europea nel sostenere l’Ucraina e nel contrastare l’aggressione russa, dimostrando una determinazione chiara nel proteggere sia la sicurezza geopolitica che gli interessi economici dell’Europa.

Economia

La Corte Costituzionale conferma: il riscatto degli anni di laurea non neutralizza il passaggio al sistema misto pensionistico

La Corte Costituzionale ha deciso che non è possibile “neutralizzare” i contributi derivanti dal riscatto degli anni di laurea per passare dal sistema retributivo al sistema misto nel computo della pensione. Questa decisione è stata presa con la sentenza n.122, respingendo le obiezioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Roma.

Il Tribunale aveva ritenuto che le disposizioni in questione contraddicessero gli articoli 3 e 38 della Costituzione, perché non garantivano il diritto alla neutralizzazione dei contributi pagati attraverso il riscatto volontario degli anni di laurea. Questo diritto sarebbe stato necessario per permettere ai lavoratori di passare dal sistema retributivo al sistema misto, qualora quest’ultimo si rivelasse più vantaggioso al momento del pensionamento.

La Corte ha chiarito che il principio di neutralizzazione dei contributi può essere applicato solo all’interno del sistema retributivo, per escludere dalla base pensionabile quei contributi aggiuntivi che non influenzano il diritto alla pensione. Tuttavia, non può essere invocato per uscire dal sistema retributivo stesso, anche se questo si è rivelato meno conveniente di quanto previsto al momento del riscatto.

Secondo la Corte, non è possibile scegliere il sistema di computo della pensione in base a una valutazione fatta solo al momento del pensionamento, poiché ciò contrasterebbe con il principio di certezza del diritto che deve regolare il sistema previdenziale. Inoltre, la Corte ha sottolineato che il riscatto degli anni di laurea serve principalmente ad aumentare l’anzianità contributiva, senza influenzare la scelta tra i diversi sistemi pensionistici.

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Attualità

Superbonus 120% per Assunzioni a Tempo Indeterminato: Dettagli e Requisiti

Il nuovo Superbonus del 120%, introdotto per incentivare le imprese e i professionisti ad assumere lavoratori a tempo indeterminato, rappresenta una significativa agevolazione fiscale prevista dal decreto ministeriale attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo incentivo mira a supportare la creazione di nuovi posti di lavoro stabili, promuovendo al contempo la crescita economica.

Cosa prevede il Superbonus 120%

Secondo le disposizioni del decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023, il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato viene maggiorato del 20% ai fini della determinazione del reddito d’impresa. Tale deduzione può essere ulteriormente incrementata al 30% nel caso di assunzioni di categorie di lavoratori fragili, giovani e donne.

Chi ne ha diritto

L’agevolazione è destinata a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e ai lavoratori autonomi che assumono dipendenti. È necessario che l’attività sia stata esercitata per almeno 365 giorni nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023.

Il Superbonus del 120% sarà valido per tutte le assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1 settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025. Gli incentivi possono essere applicati solo a nuovi contratti di lavoro stipulati durante questo periodo.

Requisiti necessari

Per ottenere l’agevolazione, il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato alla fine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 deve essere superiore rispetto al numero medio dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nel periodo d’imposta precedente. Questo meccanismo stimola l’aumento progressivo dell’occupazione stabile.

Esclusioni previste

Non hanno diritto al Superbonus i soggetti non titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli e coloro che svolgono attività commerciali in via occasionale. Inoltre, l’agevolazione non spetta alle società ed enti in liquidazione ordinaria o giudiziale.

Questo nuovo incentivo si prevede possa avere un impatto significativo sul mercato del lavoro, stimolando la creazione di posti di lavoro stabili e sostenendo la ripresa economica del paese.

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Economia

Superbonus: Chiuse oltre 11mila aziende edili tra il 2022 e il 2023

Il Superbonus, un’iniziativa introdotta per stimolare il settore delle costruzioni in Italia, sta rivelando effetti economici controversi e costi significativi per lo Stato. Secondo i dati recenti della Banca d’Italia e di altre fonti, il programma ha comportato una spesa totale di circa 170 miliardi di euro in due anni, di cui 122,7 miliardi sono stati destinati al Superbonus stesso.

Nonostante l’iniziale aumento del PIL e la stimolazione economica nel periodo post-pandemico, il costo netto del Superbonus è stato pesante: circa 100 miliardi di euro, equivalente a circa 1.700 euro per ogni cittadino italiano. Questo costo include una “perdita secca” di circa 45 miliardi di euro, rappresentando investimenti che si sarebbero comunque verificati anche senza gli incentivi.

Uno degli effetti più evidenti è stato il crollo del settore delle costruzioni dopo l’iniziale boom. Quasi 11.000 aziende edili hanno chiuso tra il 2022 e il 2023, nonostante abbiano visto un’iniziale crescita grazie al Superbonus. Questo è dovuto in parte alle restrizioni normative più severe e ai cambiamenti nelle regole per accedere agli incentivi.

La situazione economica è ulteriormente complicata dalla procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia per il deficit eccessivo, aggravata dagli effetti finanziari negativi del Superbonus.

In sintesi, mentre il Superbonus ha avuto un impatto iniziale positivo sulla ripresa economica post-pandemica, i costi elevati, la perdita di risorse e la chiusura di migliaia di imprese nel settore edile evidenziano sfide significative e controversie sul suo reale beneficio a lungo termine per l’economia italiana.

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