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Cronaca

Bari | Scontro treni: la Procura generale ha chiesto alla Corte di ascoltare 38 testimoni

Questa mattina è iniziato il processo di secondo grado in Corte d’appello a Bari per il disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato. Nello scontro frontale tra due treni su un binario unico alternato, regolato con il sistema del blocco telefonico, considerato “non sicuro ed obsoleto” dall’accusa, persero la vita 23 persone e altre 51 rimasero ferite.

Nel primo grado a Trani, il 15 giugno 2023, il tribunale condannò il capostazione di Andria Vito Piccarreta a 6 anni e 6 mesi di reclusione e il macchinista Nicola Lorizzo, del treno da Andria a Corato, a 7 anni di reclusione. Furono assolti 14 altri imputati e esclusa la responsabilità civile di Ferrotramviaria per illecito amministrativo. Piccarreta e Lorizzo furono riconosciuti colpevoli di cooperazione in disastro ferroviario, omicidio e lesioni personali colpose aggravate per mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro. Dovranno risarcire i danni alle parti civili, solidalmente con Ferrotramviaria.

Oggi, la Procura generale ha chiesto alla Corte (presidente Antonio Civita) di ascoltare 38 testimoni, tra cui alcuni già sentiti nel primo grado, funzionari di polizia giudiziaria, funzionari della Regione Puglia e consulenti tecnici di accusa e difesa. Il sostituto procuratore generale Marcello Catalano ha inoltre chiesto di ammettere una relazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2017, precedentemente dichiarata inutilizzabile dal tribunale di Trani, e di disporre una consulenza tecnica d’ufficio per valutare le diverse argomentazioni tecniche avanzate da accusa e difesa, in particolare riguardo all’obsolescenza del sistema di interscambio dei treni.

Durante l’udienza, il sostituto procuratore generale ha evidenziato la gestione “rudimentale, basata solo sulla comunicazione telefonica”, del sistema di circolazione dei treni sulla tratta in questione, definito “fallibile” essendo affidato completamente all’uomo. Le difese hanno contestato le richieste dell’accusa. La Corte si pronuncerà sulle richieste istruttorie nella prossima udienza del 12 settembre.

Cronaca

Cagliari | Arrestato 40enne per spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti

Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni con l’accusa di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Durante un servizio di pattugliamento in via San Benedetto, gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, residente nell’hinterland cagliaritano, notando il suo comportamento nervoso.

A seguito di un controllo, all’interno dello zaino del sospettato sono stati trovati dieci panetti di hashish, per un totale di circa 1 kg. Successivamente, una perquisizione presso la sua abitazione a Maracalagonis ha portato al ritrovamento di sei piante di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe.

L’uomo è stato arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Stamattina il GIP ha convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di dimora.

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Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

CC Cremona

Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

Questura di Latina

Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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