Economia

Superbonus: Chiuse oltre 11mila aziende edili tra il 2022 e il 2023

Il Superbonus, un’iniziativa introdotta per stimolare il settore delle costruzioni in Italia, sta rivelando effetti economici controversi e costi significativi per lo Stato. Secondo i dati recenti della Banca d’Italia e di altre fonti, il programma ha comportato una spesa totale di circa 170 miliardi di euro in due anni, di cui 122,7 miliardi sono stati destinati al Superbonus stesso.

Nonostante l’iniziale aumento del PIL e la stimolazione economica nel periodo post-pandemico, il costo netto del Superbonus è stato pesante: circa 100 miliardi di euro, equivalente a circa 1.700 euro per ogni cittadino italiano. Questo costo include una “perdita secca” di circa 45 miliardi di euro, rappresentando investimenti che si sarebbero comunque verificati anche senza gli incentivi.

Uno degli effetti più evidenti è stato il crollo del settore delle costruzioni dopo l’iniziale boom. Quasi 11.000 aziende edili hanno chiuso tra il 2022 e il 2023, nonostante abbiano visto un’iniziale crescita grazie al Superbonus. Questo è dovuto in parte alle restrizioni normative più severe e ai cambiamenti nelle regole per accedere agli incentivi.

La situazione economica è ulteriormente complicata dalla procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia per il deficit eccessivo, aggravata dagli effetti finanziari negativi del Superbonus.

In sintesi, mentre il Superbonus ha avuto un impatto iniziale positivo sulla ripresa economica post-pandemica, i costi elevati, la perdita di risorse e la chiusura di migliaia di imprese nel settore edile evidenziano sfide significative e controversie sul suo reale beneficio a lungo termine per l’economia italiana.

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