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Attualità

Elon Musk: da ieri X è diventato “a luci rosse”

Si cambia di nuovo. Dopo il cambio di nome, la fine del tabù dei 140 caratteri e l’introduzione di piani “premium”, X, l’ex Twitter, cambia ancora. Il sito di microblogging, acquistato per 44 miliardi di dollari, è diventato ufficialmente “a luci rosse” grazie ai contenuti erotici e pornografici, ammessi ufficialmente da ieri, lunedì 3 giugno.

“Pensiamo che i nostri utenti abbiano il permesso di creare, diffondere e visionare contenuti a carattere sessuale prodotti e distribuiti in modo consensuale”, ha dichiarato il sito in un aggiornamento delle sue regole di condotta intitolato “Contenuti adulti”. In inglese, “adulto” è un eufemismo per “vietato ai minori”. “Abbiamo lanciato le politiche sui contenuti per adulti e sui contenuti violenti per dare maggiore chiarezza alle nostre regole e trasparenza nell’applicazione di queste aree. Queste politiche sostituiscono le precedenti sui media sensibili e sui discorsi violenti, ma l’applicazione delle regole non è cambiata”, comunica l’account ufficiale del social.

È importante notare che i contenuti per adulti sono sempre stati presenti sulla piattaforma, anche prima dell’arrivo di Musk. La differenza è che ora esiste una policy specifica con restrizioni precise. Nel codice di condotta si legge infatti che X mira a “impedire che questi contenuti siano visibili da bambini o da utenti adulti che non desiderano esservi esposti”. Rimane inoltre in vigore il divieto per contenuti che promuovano “lo sfruttamento sessuale, le violazioni dei minori e i comportamenti osceni”.

Questa decisione è comunque controcorrente. I contenuti erotici e pornografici sono ancora severamente vietati sui social di Meta (Facebook, Instagram), su Snapchat, su YouTube e su TikTok.

Attualità

A4 Milano-Venezia | Donna partorisce in Autostrada

Questura di Milano

Questa mattina, un episodio straordinario si è verificato sull’autostrada A4 Milano-Venezia, all’altezza di Monza, quando una donna ha dato alla luce la sua bambina grazie all’intervento tempestivo della Polizia di Stato.

Tutto è cominciato intorno alle 7:30, quando dalla colonnina di emergenza un cittadino ha lanciato una richiesta d’aiuto, urlando frasi confuse ma cariche di urgenza. Gli agenti, allertati immediatamente, sono giunti sul posto scoprendo che la situazione era ben diversa da quella inizialmente temuta: la donna, in procinto di partorire, stava vivendo un momento di intensa emozione.

Nonostante la concitazione, i poliziotti sono riusciti a mantenere la calma e a fornire assistenza alla madre, che ha dato alla luce una bellissima bambina proprio mentre l’ambulanza del 118 arrivava per soccorrere entrambe. Fortunatamente, la puerpera e la neonata erano in buone condizioni e sono state successivamente trasportate all’ospedale più vicino per ulteriori controlli.

L’evento ha avuto luogo in un contesto particolare: la donna, in travaglio, stava viaggiando da Verona verso una clinica in Svizzera, ma la sua piccola aveva decisamente altre intenzioni, decidendo di venire al mondo prima del previsto.

Dopo l’emergenza, gli agenti hanno avuto il piacere di visitare la madre e la bambina in ospedale, per accertarsi del loro stato di salute e porgere i migliori auguri da parte dell’intera Polizia di Stato. Un episodio che si è concluso felicemente, testimoniando l’importanza della prontezza e della professionalità nelle situazioni di emergenza.

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Attualità

Ue, Von der Leyen “Ungheria non ostacoli il mercato unico”

Un anno fa, nel mio discorso sullo stato dell’Unione qui a Strasburgo, ho annunciato il rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea. Ora abbiamo tutti sentito il suo invito all’azione. Vorrei concentrarmi su due aree prioritarie. Innanzitutto, colmare il divario di innovazione con altre grandi economie. L’analisi di Draghi è molto chiara sul perchè stiamo perdendo terreno, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni digitali rivoluzionarie. Troppe delle nostre aziende innovative devono guardare agli Stati Uniti o all’Asia per finanziare la loro espansione, mentre 300 miliardi di euro di risparmi delle famiglie europee vengono investiti ogni anno nei mercati esteri”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, intervenendo alla plenaria di Strasburgo del Parlamento Ue dopo le dichiarazioni programmatiche del premier ungherese Viktor Orban sul semestre di presidenza del Consiglio Ue.

“E nel nostro mercato unico esistono ancora troppe barriere che impediscono alle nostre aziende di espandersi oltre confine. Ecco perchè abbiamo proposto un’Unione del risparmio e degli investimenti – ha aggiunto -. Dobbiamo abbassare le barriere che impediscono alle aziende di crescere oltre confine. E proporremo una nuova spinta per completare il nostro mercato unico, ridurre gli oneri di rendicontazione in settori come la finanza e il digitale. Questa è la direzione di viaggio per rafforzare la nostra competitività”.
“Ma vediamo anche che un governo nella nostra Unione sta andando esattamente nella direzione opposta, allontanandosi dal Mercato unico. Ho ascoltato molto attentamente oggi. Come può un governo attrarre più investimenti europei, se allo stesso tempo discrimina le aziende europee tassandole più di altre? Come può attrarre più aziende se allo stesso tempo impone restrizioni all’esportazione da un giorno all’altro? E come può un governo essere considerato affidabile dalle aziende europee se le prende di mira con ispezioni arbitrarie, blocca i loro permessi, se gli appalti pubblici vanno principalmente a un piccolo gruppo di beneficiari? Ciò crea incertezza e mina la fiducia degli investitori – ha sottolineato Von der Leyen -. Tutto questo, in un momento in cui il PIL pro capite dell’Ungheria è stato superato dai suoi vicini dell’Europa centrale. L’Ungheria è al centro dell’Europa e dovrebbe essere anche al centro della nostra economia. Il popolo ungherese dovrebbe godere di tutti i vantaggi del nostro Mercato unico”.

“In secondo luogo, il rapporto Draghi chiede un piano congiunto per la decarbonizzazione e la crescita. Vorrei rivolgermi a coloro che ancora pensano che dovremmo attenerci ai combustibili fossili russi sporchi. Pochi giorni dopo l’ingresso dei carri armati russi in Ucraina, i leader europei si sono riuniti a Versailles. E tutti e 27, tutti e 27, hanno concordato di diversificare il prima possibile i combustibili fossili russi. Quindi, a che punto siamo con questa promessa, 1.000 giorni dopo? L’Europa si è davvero diversificata – ha spiegato la presidente della Commissione Ue -. Abbiamo costruito infrastrutture e nuovi legami con partner affidabili. Abbiamo investito in energia pulita ed economica prodotta in Europa, e con successo. Nella prima metà dell’anno, il 50% di tutta la nostra produzione di elettricità proveniva da fonti rinnovabili di produzione interna, dalla nostra energia che ha creato buoni posti di lavoro in Europa e non in Russia. Ma non tutti hanno rispettato gli impegni di Versailles. Invece di cercare fonti alternative, uno Stato membro in particolare ha semplicemente cercato modi alternativi per acquistare combustibili fossili dalla Russia. La Russia ha dimostrato più e più volte di non essere semplicemente un fornitore affidabile. Non ci possono essere più scuse. Chiunque voglia la sicurezza energetica europea, prima di tutto deve contribuire a essa. Questa è la regola che dobbiamo seguire”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Taxi, Bittarelli “Tariffe flessibili per far incontrare domanda-offerta”

“La nostra proposta di predeterminare il prezzo delle corse e flessibilizzare le tariffe ha la finalità di facilitare l’incontro tra domanda e offerta del servizio taxi. Per continuare ad assicurare agli utenti le tutele del servizio pubblico, il servizio taxi deve rimanere regolamentato – quindi con un numero di licenze contingentato, come chiediamo da sempre. Ma in questo modo si avrebbe un’offerta fissa a fronte di una domanda variabile. Per far incontrare offerta e domanda dunque, si deve far leva sul prezzo”.

Così Loreno Bittarelli, Presidente di URI – Unione Radiotaxi d’Italia e dell’app ItTaxi, questa mattina ai microfoni di Radio Roma Sound. “Peraltro, questo meccanismo replicherebbe quanto già fanno piattaforme come Freenow, Uber e molti altri servizi (dal trasporto ferroviario, a quello aereo, alle strutture turistico-ricettive) – aggiunge -. Inoltre, la proposta non intaccherebbe gli utenti che preferiscono continuare ad avvalersi del sistema tradizionale con tariffe a tassametro. Ma neppure danneggerebbe chi opta per i prezzi flessibili: al calare della domanda, si abbasserebbero anche i prezzi delle corse.

Per quanto riguarda le carenze nel reperire i taxi, esistono due ordini di motivi: la carenza strutturale, per risolvere la quale non siamo contrari a un aumento delle licenze, purchè venga fatto in maniera graduale; poi, la carenza temporanea, dovuta all’alta concentrazione della domanda in stazioni e aeroporti. Della quale però soffrono tutte le grandi città d’Europa”.

– foto ufficio stampa UtopiaLab –

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