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Cronaca

Incidente in moto negli USA: morto il noto pizzaiolo italiano Luca De Marinis

Luca De Marinis, pizzaiolo napoletano di 37 anni, ha perso la vita in un tragico incidente stradale a Temecula, in California, dove viveva e lavorava da diversi anni. Originario della frazione di Camaldoli, “Picchio” era molto conosciuto per le sue abilità culinarie: pizzaiolo di fama internazionale, era diventato campione del mondo nel 2019.

Secondo i media statunitensi, De Marinis è deceduto all’Inland Valley Hospital di Wildomar a causa delle gravi ferite riportate in un incidente motociclistico. Stava guidando verso nord su Wolf Valley Road quando un veicolo diretto a sud gli ha tagliato la strada per svoltare a sinistra su Caminito Olite.

Gli amici di sempre hanno avviato una raccolta fondi su GoFundMe per riportarlo a Napoli: “La nostra raccolta fondi è organizzata con l’obiettivo di riportare Luca a Napoli, la sua casa,” scrivono sulla piattaforma. “Le spese da affrontare sono numerose: dal trasporto dall’America in Italia, alle pratiche amministrative necessarie, fino all’organizzazione del funerale. A queste si aggiungono tutti i costi imprevisti che una famiglia deve affrontare in circostanze così tragiche e complesse.”

La notizia della morte di Luca ha generato una grande campagna di solidarietà tra chi lo conosceva. In soli due giorni sono stati donati oltre 23mila euro, e le donazioni continuano a crescere. “La famiglia di Luca non ha chiesto nulla,” precisano gli organizzatori della campagna, “questa iniziativa è nata spontaneamente da alcuni amici che vogliono far sentire alla famiglia quanto amore il Picchio ha lasciato dietro di sé. Ogni donazione sarà un gesto di affetto e solidarietà, un modo per onorare la memoria del Picchio e mostrare alla sua famiglia che non sono soli.”

Campania

Napoli | Vigile urbano alla guida da ubriaco investe e uccide la 27enne Lucia Passariello: arrestato

foto Facebook

Un vigile urbano di 26 anni ha investito e ucciso Lucia Passariello, una donna di 27 anni e madre di una bambina di 7 anni, mentre guidava in stato di ebbrezza. L’incidente è avvenuto nella tarda serata di venerdì nel Comune di Camposano, in provincia di Napoli. Le due bambine, figlia e nipote della vittima, rispettivamente di 7 e 10 anni, sono rimaste illese ma sono in stato di shock.

L’uomo, incensurato, è stato arrestato per omicidio stradale e posto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. È stato anche sospeso dal servizio dal Comune di Portici, dove lavorava come vigile urbano da circa 6-7 mesi con un contratto di formazione lavoro a tempo determinato. Secondo una prima ricostruzione, Lucia Passariello stava attraversando la strada in via Croce San Nicola quando è stata travolta dalla Suzuki Splash guidata dal 26enne. L’impatto è stato così violento che la donna è stata sbalzata in un terreno oltre un muro alto un metro e mezzo, morendo sul colpo.

Il giovane investitore, con un tasso alcolemico di 1,7 g/l, si è fermato immediatamente dopo l’incidente e si è consegnato ai carabinieri della compagnia di Nola, che lo hanno accompagnato in ospedale per ulteriori analisi. Il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, ha immediatamente sospeso il vigile urbano dal servizio e ha espresso il suo cordoglio alla famiglia della vittima e alla comunità di Camposano, manifestando la sua vicinanza al sindaco della cittadina colpita dalla tragedia.

Il fratello della vittima, Pasquale Passariello, ha scritto un commovente messaggio su Facebook: “Dio porta con sé sempre le persone più belle, ancora non ci posso credere… un pezzo di me è andato via con te, sorellina mia. Mi mancherai e ti giuro che ti farò giustizia anche se a ben poco serve. Ti amo, sorellina mia”.

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Cronaca

Fasano | C’è un Indagato nella Morte di Clelia Ditano: la ragazza caduta nel vano ascensore

C’è un indagato nell’inchiesta condotta dalla Procura di Brindisi sulla morte di Clelia Ditano, la 25enne deceduta nella notte tra domenica e lunedì scorsi a Fasano, in seguito a una caduta di oltre 10 metri dal vano ascensore della palazzina in cui abitava con i genitori in via Piave, a Fasano (Brindisi). La notizia è stata riportata da alcuni quotidiani locali, e l’ipotesi di reato è omicidio colposo.

Secondo quanto appreso, gli accertamenti tecnici si concentreranno prima di tutto sull’ascensore per verificare le cause del malfunzionamento e il possesso delle autorizzazioni necessarie, e poi sul telefonino della ragazza. Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, in vista dell’autopsia, è stato notificato un avviso di garanzia all’amministratore della palazzina come atto dovuto.

Inoltre, è stato reso noto che una parte delle spese per il funerale sarà coperta da un giovane di 26 anni, originario di Milano e titolare di un’attività di tatuatore a Mesagne. Il ragazzo ha spiegato di non conoscere personalmente Clelia Ditano, ma di essersi “molto immedesimato” nella sua tragica storia poiché anche lui ha sofferto la perdita prematura della sorella, morta quattro anni fa a soli 19 anni.

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Campania

Viterbo | Bloccato sodalizio di narcotrafficanti che operava tra Lazio, Sardegna, Campania e Emilia Romagna.

A conclusione di complessa e prolungata attività di indagine condotta dal NORM della Compagnia Carabinieri di Tuscania, i militari hanno disarticolato un traffico di droga deferendo all’A.G. di Civitavecchia 17 persone ritenute responsabili, a vario titolo e ciascuno con i rispettivi ruoli, per i reati di produzione e traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione. Su dieci di queste l’A.G. ha già richiesto il rinvio a giudizio, mentre la posizione delle altre sette è ancora al vaglio.

Le indagini sono state avviate nel mese di settembre 2022, a seguito di un episodio estorsivo correlato allo spaccio di droga avvenuto in un bar di Montalto di Castro, a danno di un quarantenne del luogo. Nonostante la stessa vittima, forse per il timore dello spessore criminale dei suoi aggressori, non avesse collaborato con i Carabinieri, è stata avviata una complessa attività investigativa – coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e supportata da attività tecniche – che ha permesso di scoprire che non si trattava di un semplice regolamento di conti, contestualizzato nella microcriminalità locale, ma della punta di un iceberg con alla base intrecci illegali di ben altro livello.

Grazie a mesi di incessante lavoro, i militari riuscivano a portare alla luce un vero e proprio traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana e suoi derivati (nella fattispecie Kief), ricostruendo la filiera produttiva dell’organizzazione, con base in Sardegna, dove la droga veniva coltivata e stoccata, pronta per essere immessa nelle piazze di spaccio delle regioni Lazio, Campania e Emilia-Romagna.

I quantitativi di droga intercettati, principalmente del tipo marijuana e “kief” come detto, sono stati notevoli, per un totale ricostruito pari a oltre due tonnellate e mezzo. I criminali avevano messo a punto diverse tecniche di modalità di spedizione dall’isola “in continente”, avvalendosi talvolta di regolari servizi di spedizione operanti sul territorio nazionale, ignari del contenuto che stavano consegnando; in diverse occasioni durante queste consegne, sia nel litorale che in Sardegna, da parte dei militari sono stati svolti degl’ingenti sequestri, superiori al quintale di droga.

Nel corso delle indagini, venivano tratte in arresto n. 5 persone in flagranza dei reati in titolo e sequestrati: 2 quintali di “kief”; 34 kg. di marijuana; 76 gr. di hashish; 40 gr. di cocaina, il tutto per un valore commerciale una volta immesso nel mercato clandestino stimato in oltre 500.000 Euro.

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