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Cronaca

Catania | 5 indagati per truffa all’Ue con falsa concessione area Sigonella

Cinque individui sono sotto indagine per presunta truffa ai danni dell’Unione Europea, che ha portato al sequestro di 441mila euro eseguito dai Carabinieri.

Secondo l’accusa, avrebbero simulato di possedere la concessione dell’area demaniale in cui è stato costruito l’aeroporto militare di Sigonella per ottenere finanziamenti europei destinati all’agricoltura. L’inganno è stato scoperto dai pubblici ministeri dell’ufficio siciliano della Procura Europea Gery Ferrara ed Amelia Luise.

L’inchiesta è stata avviata dai carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina, che hanno scoperto che una ditta catanese, dopo aver vinto un appalto per tagliare l’erba nella zona aeroportuale, ha richiesto fondi europei sostenendo di avere la concessione dei terreni (che ammontano a 368,76,13 ettari tra le provincie di Siracusa e Catania). Sfruttando una presunta ambiguità del termine “concessione”, gli indagati hanno fatto credere di aver ottenuto la concessione dei terreni, pur sapendo che questa era a favore dell’Aeronautica Militare e che il servizio richiesto riguardava solo il taglio dell’erba e non attività agricole soggette a finanziamenti europei.

Gli indagati includono due fratelli, un ex responsabile di una sede del Centro Assistenza Agricola (CAA), il proprietario dell’impresa individuale e la sua compagna, impiegata del CAA e responsabile dei controlli delle pratiche. La truffa ha portato a finanziamenti illeciti per un totale di 375.452,57 euro. Inoltre, i militari hanno scoperto che la presunta truffa ha facilitato l’assegnazione di 317 titoli di pagamento (del valore complessivo di 65.726,76 euro) all’impresa individuale a partire dal 2020.

Cronaca

Roma | Professore a processo per Abusi su Alunne di 11 Anni

La Procura di Roma ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per un professore di un istituto paritario nell’area nord della Capitale, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di dieci alunne di soli 11 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini, le presunte molestie avvenivano durante le ore di lezione, quando le giovani studentesse venivano chiamate alla cattedra per correggere compiti o essere interrogate.

Gli episodi contestati nel periodo dal dicembre 2022 al maggio 2023 hanno portato all’assegnazione degli arresti domiciliari al docente di 43 anni. Attualmente, è interdetto dall’esercizio della professione per un periodo di 12 mesi.

La vicenda ha suscitato grande scalpore e sarà ora la magistratura a decidere sul futuro del processo, in un caso che ha sollevato profonde preoccupazioni nella comunità educativa e oltre.

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Cronaca

Giacomo Bozzoli irreperibile dopo la conferma dell’ergastolo per l’omicidio dello Zio

I carabinieri si sono presentati a casa di Giacomo Bozzoli sul lago di Garda per eseguire l’ordine di carcerazione emesso dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l’ergastolo già deciso nei primi due gradi di giudizio per l’omicidio dello zio Mario. Tuttavia, il 40enne bresciano non è stato trovato. Secondo il padre Adelio, il figlio avrebbe dovuto trascorrere la giornata in quella residenza, in attesa della pronuncia della Suprema Corte. Ma di lui, al momento, non vi è traccia.

A poche ore dalla conferma della Cassazione, Giacomo Bozzoli risulta dunque irreperibile. Le sue responsabilità nell’omicidio erano state accertate dalla Corte d’Assise di Brescia e confermate dalla Corte d’Assise d’Appello, e ora anche dalla Cassazione. Gli uffici della Procura di Brescia hanno ricevuto l’estratto della sentenza della Cassazione, atto fondamentale per poter emettere l’ordine di carcerazione. Secondo i giudici della Suprema Corte, l’imprenditore Mario Bozzoli fu gettato nel forno della fonderia di famiglia la sera dell’8 ottobre 2015, a Marcheno (Brescia).

Giacomo Bozzoli, che in questi nove anni è sempre rimasto in libertà, non ha seguito l’udienza a Roma, dove invece era presente il padre Adelio. Quest’ultimo ha riferito che il figlio, ritenuto da lui innocente, si trovava nella sua abitazione sul lago di Garda. Resta ora da capire se il 40enne deciderà di costituirsi, poiché i carabinieri, recatisi alla sua abitazione per condurlo in carcere, non lo hanno trovato.

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Campania

Procida (NA) | Terribile ritrovamento: Resti umani in due diverse spiagge, indagini in corso

Oggi sono stati rinvenuti dei resti umani in avanzato stato di decomposizione in due diverse aree dell’isola di Procida, suscitando grande preoccupazione e attivando immediatamente le autorità competenti.

Il primo ritrovamento è avvenuto sulla spiaggia della Chiaia, dove è emersa una tibia dal terreno sabbioso. Poco dopo, a Punta Ottimo, distante dal primo luogo, sono stati scoperti i resti di uno scheletro completo, il cui recupero è stato reso possibile grazie all’intervento dei sub della Guardia Costiera.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la Capitaneria di Porto, mentre la Procura di Napoli ha disposto il trasferimento dei resti a Napoli per l’esecuzione del test del DNA. L’obiettivo principale è identificare l’identità del cadavere attraverso questa analisi forense.

Secondo gli investigatori, i resti potrebbero essere stati portati a riva dalle recenti mareggiate oppure potrebbero essere rimasti sepolti per anni sotto la sabbia. Al momento, tutte le ipotesi rimangono aperte e l’indagine è in corso per determinare le circostanze esatte della morte e l’identità della vittima.

Il quotidiano Il Mattino ha riportato per primo la notizia, suscitando l’attenzione della comunità locale e delle autorità competenti, che si sono immediatamente attivate per risolvere questo enigma macabro.

Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa storia in evoluzione.

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