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Europa

Elezioni Europee | Meloni scende in campo e annuncia la sua candidatura.

Giorgia Meloni ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni europee durante l’intervento di chiusura della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara. “Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di Fratelli d’Italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo”, ha dichiarato. “Non toglierò un solo minuto all’attività di governo per fare campagna elettorale: il mio compito è risolvere i problemi della Nazione e questo intendo farlo anche in campagna elettorale”. Ironizzando sul fatto di non essere la segretaria del Pd, Meloni ha confidato: “confido che il partito farà del suo meglio per darmi una mano”.

Chiedendo agli italiani di scrivere il suo nome di battesimo alle elezioni europee, Meloni ha sottolineato: “Sono fiera che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara…perché loro sono colti… Ma io sono fiera di essere una persona del popolo”. Ha poi aggiunto: “Se volete dirmi che ancora credete in me, scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena”.

Meloni ha poi esortato a difendere in Europa le eccellenze, i confini e l’identità italiana, affermando: “Anche stavolta ci diranno che siamo dei pazzi, che è una sfida impossibile da vincere. È arrivato il momento di alzare la posta, cambiamo anche l’Europa”. Riguardo alla sinistra, ha chiarito: “Quando noi diciamo ‘mai con la sinistra’, non stiamo utilizzando uno slogan buono da campagna elettorale ma da buttare il giorno dopo, parliamo di qualcosa che è nel nostro Dna. Vogliamo mandarla all’opposizione anche in Europa”.

Affrontando il tema dei migranti, Meloni ha criticato la mancanza di soluzioni proposte dalla sinistra, sottolineando l’importanza di scegliere tra legalità e immigrazione illegale di massa. Infine, ha criticato il superbonus, definendolo “la più grande patrimoniale al contrario mai fatta in Italia, una redistribuzione dalle fasce deboli alle fasce ricche”.

Cronaca

Smantellata piattaforma di comunicazione criptata Ghost: un duro colpo per il crimine organizzato globale

Wikipedia

In una delle operazioni più significative nella lotta contro il crimine organizzato, Europol ed Eurojust, in collaborazione con forze dell’ordine e autorità giudiziarie di tutto il mondo, hanno smantellato una piattaforma di comunicazione criptata utilizzata per facilitare attività criminali su scala globale. La piattaforma, conosciuta come Ghost, era diventata un vero e proprio strumento di coordinamento per reti criminali coinvolte in traffici di droga, riciclaggio di denaro, episodi di violenza estrema e altri crimini gravi.

La portata dell’operazione

L’operazione, che ha coinvolto forze di polizia e giudiziarie di nove paesi, ha rappresentato un trionfo nella lotta al crimine organizzato, portando all’arresto di 51 sospetti e alla confisca di oltre 1 milione di euro in contanti, armi e droga. Tra gli arrestati vi è anche un membro della Sacra Corona Unita in Italia. La piattaforma Ghost era nota per le sue avanzate caratteristiche di sicurezza, che permettevano agli utenti di inviare messaggi criptati e di autodistruggerli, evitando così il rilevamento da parte delle forze dell’ordine.

Catherine De Bolle, Direttrice Esecutiva di Europol, ha commentato: “Abbiamo dimostrato che nessuna rete criminale, per quanto ben nascosta, può sfuggire al nostro impegno collettivo. Questa operazione rappresenta l’essenza di Europol: trasformare la collaborazione in risultati concreti.”

L’ecosistema di Ghost: uno strumento sicuro per i criminali

Ghost era progettata per garantire l’anonimato totale degli utenti, grazie all’uso di tre livelli di crittografia e alla possibilità di autodistruzione dei messaggi, una funzionalità che la rendeva estremamente popolare tra i gruppi criminali. Diverse migliaia di persone in tutto il mondo utilizzavano la piattaforma, scambiando circa mille messaggi al giornoattraverso una rete di rivenditori attivi in vari paesi.

La rete era supportata da un’infrastruttura globale con server situati in Francia e Islanda, mentre i proprietari della piattaforma risiedevano in Australia e i flussi finanziari collegati alle sue operazioni passavano dagli Stati Uniti.

Un’operazione globale coordinata

Lo smantellamento di Ghost è stato il risultato di un’operazione multinazionale estremamente complessa, resa possibile dalla cooperazione tra forze dell’ordine di Australia, Canada, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Stati Uniti. La creazione di una Taskforce Operativa (OTF) presso Europol nel 2022 ha permesso di monitorare l’infrastruttura tecnica della piattaforma e identificare utenti e fornitori chiave.

Inoltre, un Joint Investigation Team (JIT) è stato istituito tra le autorità francesi e statunitensi all’inizio del 2024, con il supporto di Eurojust ed Europol, per gestire gli aspetti legali e tecnici dell’indagine. Durante i giorni di azione, un Centro Operativo Congiunto è stato costituito presso la sede di Europol, facilitando il coordinamento di operazioni simultanee in tutto il mondo.

La sfida delle comunicazioni criptate

Negli ultimi anni, il panorama delle comunicazioni criptate utilizzate dai criminali è diventato sempre più frammentato. Dopo lo smantellamento di diverse piattaforme, molti gruppi criminali si sono rivolti a nuovi strumenti di comunicazione meno consolidati o costruiti su misura, per diversificare i propri metodi e ridurre il rischio di intercettazione. Questa dinamica rappresenta una sfida costante per le forze dell’ordine, che devono affrontare un settore in continua evoluzione.

Un equilibrio tra sicurezza e privacy

Europol e i suoi partner internazionali continuano a lavorare per garantire che le piattaforme di comunicazione non diventino rifugi sicuri per i criminali. Allo stesso tempo, le forze dell’ordine si impegnano a mantenere un equilibrio tra l’accesso legittimo ai dati e la protezione della privacy degli utenti, rispettando i diritti fondamentali.

Le aziende private che forniscono questi servizi hanno un ruolo cruciale nel garantire che i loro strumenti non siano utilizzati a fini illeciti, collaborando con le autorità per garantire l’accesso ai dati nel rispetto delle norme legali.

Una collaborazione senza precedenti

Le autorità di vari paesi hanno svolto un ruolo cruciale nello smantellamento della piattaforma Ghost, tra cui la Polizia Federale Australiana, la Polizia Montata Canadese, la Gendarmeria Nazionale Francese, la Polizia Metropolitana di Reykjavik, l’An Garda Síochána irlandese, la Polizia di Stato italiana, e l’FBI statunitense.

L’operazione è stata sostenuta anche dal Fondo per la Sicurezza Interna dell’Unione Europea, che ha finanziato lo sviluppo di tecnologie chiave necessarie per l’indagine, attraverso il Progetto Overclock.

L’operazione Ghost rappresenta un chiaro messaggio: anche le reti criminali più sofisticate non possono sfuggire alla giustizia quando le forze dell’ordine collaborano a livello internazionale con determinazione e competenza.

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Europa

Gran Bretagna | Per i cittadini Ue visti a pagamento dal 2025

Il governo britannico ha annunciato che a partire dal 2 aprile 2025, i cittadini dell’Unione Europea, inclusi gli italiani, dovranno richiedere un’autorizzazione elettronica al viaggio per entrare nel Regno Unito. Questa nuova misura, chiamata Electronic Travel Authorisation (Eta), si applica a coloro che non possiedono un visto di lavoro o non sono residenti nel Regno Unito.

Il sistema Eta richiede ai viaggiatori di compilare un modulo online e di pagare una tariffa di 10 sterline. L’iniziativa mira a rendere gli ingressi più efficienti e sicuri, contribuendo al contempo a prevenire abusi del sistema di immigrazione britannico. Questo approccio è simile al sistema Esta degli Stati Uniti, che regola i viaggiatori per turismo e affari.

Il lancio dell’Eta per i cittadini dell’Unione Europea segue l’introduzione di misure simili per i viaggiatori provenienti da altre regioni. A partire dal 5 marzo 2025, gli europei potranno richiedere l’Eta utilizzando l’app dedicata, chiamata Uk Eta. I viaggiatori non europei, invece, dovranno ottenere l’autorizzazione a partire dall’8 gennaio 2024.

Questa misura rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento dei controlli post-Brexit e la gestione più rigorosa dei flussi migratori nel Regno Unito.

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Europa

Corte di Giustizia Ue | Confermata la maxi multa da 2,4 miliardi a Google

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente confermato la maxi multa di 2,4 miliardi di euro inflitta a Google e Alphabet dalla Commissione Europea, respingendo il ricorso presentato dal colosso tecnologico. Questa decisione definitiva sancisce la conclusione di una lunga disputa legale riguardante l’abuso di posizione dominante da parte di Google nel mercato delle ricerche generiche su Internet. La Commissione Europea aveva accertato che Google avesse favorito il proprio comparatore di prodotti a discapito dei concorrenti, violando le normative antitrust dell’UE.

Oltre a questa decisione, la Corte di Giustizia ha anche confermato la sentenza riguardante l’aiuto di Stato concesso dall’Irlanda ad Apple. La Commissione Europea aveva stabilito nel 2016 che l’Irlanda aveva concesso vantaggi fiscali illegali al colosso tecnologico tra il 1991 e il 2014, ammontanti a circa 13 miliardi di euro. Questi vantaggi erano stati considerati aiuti di Stato, incompatibili con il mercato interno europeo. Nonostante una decisione contraria del Tribunale nel 2020, la Corte di Giustizia ha annullato questa sentenza e ha confermato l’ordine per l’Irlanda di recuperare gli importi concessi.

Nel contesto di questa sentenza, Google ha espresso delusione. Un portavoce dell’azienda ha sottolineato che la decisione si basa su un insieme di fatti specifici e ha ricordato come Google abbia modificato il proprio approccio già dal 2017, conformandosi alle disposizioni della Commissione Europea. Questo cambiamento ha portato a un significativo incremento dell’uso dei servizi di comparazione prezzi di Google.

La sentenza della Corte di Giustizia rappresenta un’importante affermazione delle normative antitrust e fiscali dell’UE, segnando una pietra miliare nelle battaglie legali contro le pratiche anticoncorrenziali e gli aiuti di Stato illegali.

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