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Cronaca

Torino | Uccise il padre a coltellate. La diciannovenne: “Ci maltrattava”

“Da tempo ci maltrattava, era violento”, hanno affermato sia la moglie di Akhyad Sulaev, 50 anni, l’uomo ucciso ieri nell’Astigiano, sia la figlia, Makka, 19 anni, fermata con l’accusa di omicidio aggravato dal vincolo familiare. Entrambe hanno raccontato ai carabinieri di maltrattamenti subiti, principalmente dalla moglie dell’uomo, e in seguito anche dalla giovane figlia, ma non dai tre fratelli minori. Si è saputo che l’uomo ieri si era licenziato, evento non insolito secondo quanto riferito da madre e figlia, che hanno spiegato come ciò mettesse spesso la famiglia, di origine cecena, in difficoltà. Questo, secondo la loro versione, avrebbe scatenato la lite che ha portato alla tragedia, assumendo toni violenti fino a che la ragazza avrebbe accoltellato il padre. È stata una donna estranea alla famiglia, un’amica, a dare l’allarme chiamando i carabinieri, mentre era occupata a seguire i fratelli minori nei loro compiti scolastici.

L’avvocato Massimo Sfolcini, difensore di Makka Sulaev, ha dichiarato: “La nostra principale preoccupazione ora è proteggere questa ragazza, che si trova in condizioni psicologiche estremamente difficili dopo l’accaduto. È in uno stato di grande fragilità. Per questo abbiamo richiesto che le sia fornita una struttura protetta”. Sfolcini ha anche spiegato che è in attesa della notifica degli atti per l’udienza di convalida del fermo, che si terrà probabilmente lunedì, e che il giudice incaricato valuterà le eventuali esigenze cautelari insieme alle richieste del pm Andrea Trucano. Ha aggiunto: “Ne discuteremo, ma al momento non sembrano esserci motivi per tale cautela”. Sfolcini ha sottolineato che la famiglia, che viveva in Italia da cinque o sei anni, era molto riservata e osservante nella pratica religiosa, il che ha portato a una sorta di isolamento sociale. Makka aveva assunto un ruolo importante nella famiglia, studiando con successo, badando ai fratelli minori e lavorando nel fine settimana nello stesso locale dove la madre era impiegata, per contribuire economicamente. Anche se si ambientava bene parlando russo, faticava a fare amicizie solide, sebbene avesse un’amica a cui si confidava sulla situazione familiare.

Cronaca

Tragico Caso di Vignale: Arrestata la madre di due neonati

Chiara Petrolini, una giovane di 22 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso i suoi due neonati, i cui corpi sono stati trovati sepolti nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. L’episodio ha suscitato indignazione e shock nella comunità locale.

Le indagini hanno rivelato che la Petrolini, durante la sua seconda gravidanza, avrebbe nascosto la sua condizione per paura del giudizio altrui. Dopo il parto, ha dichiarato di aver sepolto i neonati, sostenendo che entrambi erano nati morti. Tuttavia, le autopsie hanno contraddetto questa versione, indicando che il secondo bambino era nato vivo.

Il procuratore di Parma ha sottolineato che le evidenze raccolte potrebbero suggerire una premeditazione, considerando anche le ricerche fatte online dalla giovane su come nascondere la gravidanza e accelerare il parto. Inoltre, sono emerse informazioni sul suo stile di vita durante la gravidanza, che includeva l’uso di sostanze incompatibili con lo stato di gestazione.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità, con commenti di incredulità e dolore da parte di familiari e amici. La madre del fidanzato di Chiara ha espresso un sentimento di sollievo per l’arresto, evidenziando la gravità della situazione.

La storia di Chiara Petrolini solleva interrogativi inquietanti sulla salute mentale e il supporto sociale per le giovani madri, rendendo necessario un dibattito più ampio su questi temi delicati.

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Cronaca

Vicenza | Chiusura temporanea di un bar a Trissino

Questura di Vicenza

Nella mattinata di ieri, il Questore della Provincia di Vicenza ha emesso un provvedimento che prevede la chiusura per sette giorni di un bar/ristorante situato a Trissino. La decisione è stata presa in seguito a un intervento dei Carabinieri avvenuto l’8 agosto, quando una rissa nel parcheggio del locale ha portato a due persone ferite, una delle quali con una prognosi di sette giorni.

Le indagini hanno portato all’identificazione di 13 individui coinvolti nell’incidente, evidenziando una situazione di disordini che ha spinto le autorità a prendere misure preventive. Questa chiusura temporanea, disposta in conformità con la normativa sulla sicurezza pubblica, mira a garantire un ambiente più sicuro per la comunità e a prevenire ulteriori episodi di violenza.

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Calabria

Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno

Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.

La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.

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