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Lazio

Roma | Il Consiglio dei Ministri ha dato il proprio consenso al disegno di legge sulle missioni internazionali.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che modifica la normativa relativa alla partecipazione italiana alle missioni internazionali. Secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa, la misura faciliterà l’utilizzo operativo delle unità e dei mezzi nella stessa area, consentendo inoltre l’identificazione e la preparazione di forze altamente pronte da impiegare all’estero in caso di crisi o emergenze.

L’attivazione di tali forze sarà decisa mediante una delibera del Consiglio dei Ministri, la quale verrà poi sottoposta alle Camere per ottenere l’autorizzazione in un tempo più breve. La modifica, come anticipato dal Ministro Crosetto nell’anno precedente nel Documento programmatico pluriennale della Difesa e nell’ultima Nadef, garantisce un coinvolgimento continuo del Parlamento e rivede la procedura di autorizzazione per le missioni all’estero, al fine di conferire maggiore flessibilità operativa alle forze militari, in sintonia con l’evoluzione rapida degli scenari di crisi.

Inoltre, la norma prevede lo spostamento del termine per la presentazione della relazione analitica sulle missioni in corso alle Camere, da fine dicembre a fine gennaio, allineando così la pianificazione operativa con quella finanziaria derivante dalla legge di bilancio.

Il commento del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sottolinea che l’approvazione di oggi fornisce gli strumenti necessari per rispondere prontamente alle crisi causate dalla crescente instabilità geopolitica. Crosetto aveva già annunciato in precedenza al Parlamento che la Difesa deve adattarsi tempestivamente per affrontare in modo efficiente le emergenze e le crisi internazionali, e questa modifica conferirà la flessibilità necessaria nell’impiego delle forze operative nella stessa area geografica.

Cronaca

Frosinone | Operazione della Guardia di Finanza a Frosinone: sequestrati oltre 2,5 milioni di euro per frode legata al Superbonus 110%

GdF Frosinone

La Guardia di Finanza di Frosinone ha avviato un’importante operazione contro una presunta frode legata ai crediti d’imposta del Superbonus 110%, portando al sequestro preventivo di oltre 2,5 milioni di euro. Coordinata dalla Procura di Cassino, l’operazione ha rivelato che i fondi erano stati ottenuti tramite la creazione di crediti fiscali falsi, relativi a lavori edilizi mai realizzati. Le indagini, avviate dalla stazione di Sora, hanno coinvolto sei persone tra imprenditori e professionisti, accusati di aver orchestrato una truffa attraverso false certificazioni e l’emissione di fatture inesistenti.

Gli investigatori hanno scoperto che crediti d’imposta fittizi erano stati ceduti, sfruttando il meccanismo dello sconto in fattura, a due società edili che fungevano da general contractor. Queste società, con la complicità di professionisti tecnici, avrebbero attestato l’esecuzione di lavori di ristrutturazione mai iniziati su diversi immobili, tra cui quelli dell’ATER di Frosinone. In molti casi, i proprietari delle abitazioni non erano neppure consapevoli della cessione dei loro crediti fiscali.

La collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha permesso alle autorità di raccogliere importanti prove documentali, confermando la monetizzazione dei crediti fasulli tramite cessioni a terzi ignari della truffa. L’obiettivo dell’organizzazione, secondo l’accusa, era quello di sfruttare i fondi pubblici a danno delle casse dello Stato.

L’operazione evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali, con particolare attenzione ai fondi stanziati per sostenere le famiglie e le imprese, come quelli del PNRR. Le indagini continuano, e fino a un giudizio definitivo gli indagati rimangono presunti innocenti.

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Cronaca

Roma | Provvedimento di sospensione e chiusura di 10 giorni per una struttura ricettiva

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Roma ha effettuato un controllo amministrativo che ha portato alla sospensione della licenza di una struttura ricettiva nel quartiere Esquilino. Il provvedimento, emesso dal Questore di Roma, è valido per 10 giorni e si basa sull’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

Il controllo, eseguito dagli agenti del Commissariato Esquilino, ha rilevato gravi irregolarità nella gestione della struttura situata in via Luigi Luzzati. Gli agenti hanno scoperto che il numero dei posti letto disponibili superava quello autorizzato, e la struttura non era registrata sul portale “Web Alloggiati” della Questura di Roma. Inoltre, gli ospiti presenti al momento del controllo non erano stati censiti come previsto dalla normativa.

A seguito di queste violazioni, il Questore di Roma ha disposto la sospensione dell’attività ricettiva per 10 giorni. Il gestore della struttura, un uomo di 64 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per le irregolarità riscontrate.

Il provvedimento di chiusura è stato notificato agli interessati e un cartello con la dicitura “CHIUSO CON PROVVEDIMENTO DEL QUESTORE” è stato affisso all’ingresso della struttura, come previsto dalla normativa.

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Cronaca

Rieti | Vagavano per la città con chiavi alterate e grimaldelli, denuciati

Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Volante della Questura di Rieti hanno denunciato tre cittadini georgiani per il possesso di chiavi alterate e grimaldelli. L’intervento si è inserito nel contesto di un’operazione di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione dei reati, con particolare attenzione ai furti.

L’episodio si è verificato nella notte nel centro cittadino di Rieti, quando gli agenti hanno notato una Fiat Panda che, per la sua conduzione frettolosa e le numerose ammaccature, ha attirato la loro attenzione. Dopo aver osservato l’auto parcheggiata in modo sospetto, gli agenti hanno effettuato un controllo nelle aree circostanti alla ricerca del conducente.

Poco dopo, hanno visto il veicolo allontanarsi con a bordo tre uomini. L’auto è stata immediatamente fermata e i passeggeri sottoposti a un accurato controllo. I tre uomini, tutti cittadini della Georgia, erano già noti alle forze dell’ordine, due dei quali per reati contro il patrimonio. Non sono riusciti a fornire spiegazioni valide sul motivo della loro presenza a Rieti quella notte.

Durante la perquisizione personale e del veicolo, gli agenti hanno trovato, nascosti nella parte posteriore di uno schienale dell’auto, diverse chiavi e grimaldelli. Questi strumenti sono stati sequestrati e i tre uomini denunciati per possesso ingiustificato di attrezzi da scasso.

I denunciati sono stati rilasciati in attesa di ulteriori sviluppi, e la loro eventuale responsabilità penale sarà accertata dal giudice nel corso del procedimento. Fino a una sentenza definitiva, le persone denunciate devono essere considerate innocenti.

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