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Attualità

Kate Middleton in ospedale, Harry l’ha saputo dai giornali

La notizia del ricovero di Kate Middleton in ospedale per un intervento all’addome ha fatto il giro dei media mondiali, raggiungendo persino la California. In modo sorprendente, il principe Harry è venuto a conoscenza dei problemi di salute di sua cognata attraverso i media, senza che nessun membro della royal family si prendesse la briga di informarlo. Il protocollo di palazzo prevede che tutti i parenti stretti siano personalmente avvisati in caso di ricovero di un membro della royal family. In questo caso, il principe Harry e Meghan Markle avrebbero dovuto essere informati dell’intervento di Kate Middleton, ma così non è stato. Al contrario, sembra che il Duca di Sussex abbia ricevuto la notizia come un comune estraneo, tramite una notifica push da un quotidiano americano sul suo smartphone. La stessa modalità avrebbe comunicato anche dell’intervento alla prostata del padre, Re Carlo III, previsto tra pochi giorni.

Dopo la pubblicazione di “Spare”, in cui il principe Harry critica aspramente il fratello e la cognata, e di “Endgame”, in cui Kate Middleton viene associata a commenti razzisti su Archie, i rapporti tra la futura regina e il fratello di suo marito sembrano essere più tesi che mai. Per quanto riguarda l’intervento di Kate Middleton all’addome, sono state avanzate varie ipotesi, ma al momento non c’è alcuna certezza sulla sua causa. Si è parlato di cancro, isterectomia, appendicite, calcoli e diastasi addominale, ma al momento la tesi più accreditata sembra essere quella della diverticolite. In ogni caso, sia Kate che William hanno annullato tutti gli impegni ufficiali fino a Pasqua. Durante il ricovero di Kate, la tata Maria Teresa Turrion Borallo si prende cura dei loro tre figli George, Charlotte e Louis, garantendo loro una routine scolastica normale mentre la madre è in ospedale.

Attualità

Aeroporto Roma Fiumicino, al via i lavori per Open, il nuovo workspace

Il 4 settembre è stata posata la prima pietra di “Open – FCO Smart workplace”, il nuovo e avanguardistico edificio progettato da Aeroporti di Roma, società del Gruppo Mundys, che sorgerà di fronte al “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, aeroporto recentemente premiato da ACI Europe, per la sesta volta dal 2018, come Best Airport in Europe nella categoria degli scali oltre i 40 milioni di passeggeri.
La nuova infrastruttura, progettata e realizzata in-house secondo i più avanzati criteri di sostenibilità e innovazione architettonica, andrà così a completare l’offerta direzionale fronte- Terminal in cui già spiccano le due torri-uffici 1 e 2 ed ospiterà il nuovo headquarter dei Rent-a-Car, servizio fondamentale per i passeggeri. I lavori termineranno entro la fine del 2025.
L’evento di posa della simbolica prima pietra del cantiere si è aperto con i saluti introduttivi del Presidente di Aeroporti di Roma Vincenzo Nunziata, alla presenza dell’Amministratore Delegato Marco Troncone, della Chief Commercial Officer Marilena Blasi, responsabile e promotrice dell’iniziativa, di Andrea Giordano, Chief Infrastructure Officer, e di un’ampia rappresentanza del Top Management di ADR.
L’obiettivo di “Open – FCO Smart Workplace” è diventare rapidamente un punto di riferimento per la business community che gravita sullo scalo di Roma Fiumicino, offrendo centinaia di nuovi spazi di lavoro all’interno di un polo unico, moderno, sostenibile, facilmente accessibile e innovativo che garantisca le migliori condizioni lavorative in ambienti ad uso esclusivo o condiviso e ad alta tecnologia, progettati per promuovere produttività e collaborazione.
Ogni ambiente è pensato per rispondere alle contemporanee esigenze di co-working e smartworking, incontri di affari, conferenze, spazi per eventi e workshop prenotabili in esclusiva, senza tralasciare spazi dedicati all’incontro e all’interazione dove concedersi momenti di pausa e relax.
Dalla pianificazione degli spazi alla scelta dei materiali costruttivi, il progetto di Open nasce con driver cruciali come l’innovazione, la flessibilità, la personalizzazione e soprattutto la sostenibilità, un pilastro centrale perchè l’infrastruttura possa essere energeticamente efficiente e garantire il massimo comfort ambientale per gli utenti.
“Si tratta di un’iniziativa innovativa, che arriva a 16 anni dall’ultimo sviluppo direzionale fronte Terminal e che rappresenta pienamente i principali valori che ADR sta già promuovendo da tempo: sostenibilità, innovazione, flessibilità, efficienza, attenzione alle esigenze dell’utenza” ha dichiarato Marilena Blasi, Chief Commercial Officer di Aeroporti di Roma.
“E’ importante sottolineare l’impegno verso un prodotto immobiliare landside, trasversale a tutti gli aspetti del progetto: la centralità dell’edificio, che garantisce un’altissima accessibilità, la modularità degli spazi, l’alta performance tecnologica. Un vero e proprio biglietto da visita del nostro hub, che si propone di diventare un polo attrattivo – ha concluso – per la business community in transito sullo scalo e un riferimento per chi già vi opera”.
I servizi e gli spazi di Open sono dunque pensati sia per le aziende, con offerte di affitto-uffici per lunghi periodi o in modalità pay-per-use, sia per i privati che necessitino di uffici temporanei o spazi di coworking prima o dopo il proprio volo con tutti i servizi più avanzati: reception h24; servizio di lunch delivery; aree break con frigo e microonde; convenzioni con i parcheggi limitrofi; locker-room personalizzate.
La posizione strategica di Open all’interno dell’ecosistema dell’aeroporto offrirà la possibilità di accedervi sia ai residenti locali sia ai passeggeri nazionali ed internazionali. La vicinanza ai Terminal 1 e 3, combinata con la disponibilità di ampie aree di parcheggio, servizi di mobilità condivisa e la prossimità della stazione ferroviaria dell’Aeroporto di Fiumicino, posizionerà Open come un hub ideale per il business e la collaborazione su scala globale.

– foto ufficio stampa ADR –

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Attualità

Cresce del 25% il valore dell’export delle PMI che vendono su Amazon

Il valore delle vendite all’estero registrate dalle oltre 21.000 piccole e medie imprese (PMI) italiane che vendono attraverso Amazon ha raggiunto gli oltre 1.2 miliardi di euro nel 2023, circa il 25% in più rispetto agli oltre 950 milioni di euro registrati nel 2022. Ad aumentare anche il numero di prodotti venduti sul negozio online: nel 2023 le PMI italiane hanno venduto complessivamente più di 150 milioni di prodotti, circa 300 al minuto, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente. Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e Austria sono i Paesi esteri in cui le PMI italiane vendono con maggiore successo attraverso Amazon. Lombardia, Campania, Toscana, Lazio e Veneto le regioni italiane più virtuose per valore di vendite all’estero e con il più alto numero di PMI locali presenti sul negozio online. Sono queste le principali evidenze del Report 2024 sull’Impatto economico delle Piccole e Medie Imprese italiane che vendono su Amazon.
Per sostenere il proprio business online, le PMI italiane che vendono su Amazon hanno creato finora oltre 60.000 posti di lavoro su tutto il territorio nazionale. Il Report evidenzia inoltre che la percentuale di PMI che esporta attraverso il negozio online è passata da circa il 50% nel 2022, a oltre il 65% nel 2023. Del totale delle PMI italiane presenti su Amazon, oltre il 45% ha venduto i propri prodotti oltre i confini europei. Un ulteriore dato a conferma del ruolo del canale digitale nell’internazionalizzazione del business del tessuto imprenditoriale italiano.
Casa; Bellezza; Cura della persona; Elettronica e Cucina sono le categorie di prodotto più vendute all’estero dalle PMI italiane attraverso Amazon.

“Il report sull’impatto che Amazon ha sulle PMI italiane è una fotografia del nostro continuo supporto al tessuto imprenditoriale del Paese e un’ulteriore conferma di come il digitale rappresenti un alleato strategico per sostenere la crescita del business – commenta Mariangela Marseglia, VP e Country Manager di Amazon in Italia e Spagna -. Nel 2023 oltre 21.000 realtà imprenditoriali hanno scelto di utilizzare il nostro negozio online per ottenere maggiore visibilità e aumentare le proprie vendite, in Italia e all’estero. In un solo anno, oltre il 65% di loro ha registrato più di 1.2 miliardi di euro di vendite all’estero, un risultato di cui siamo molto orgogliosi, in linea con l’ambizioso obiettivo annunciato in occasione del lancio dell’ultima edizione dei Made in Italy Days: aiutare le aziende italiane che vendono sul nostro negozio digitale a raggiungere 4 miliardi di euro di vendite all’estero entro il 2025”.
“Perle d’Arte nasce nel 2002 dalla mia passione per il decoro su vetro. Un hobby che ho deciso di trasformare in un’attività a tempo pieno, aprendo un piccolo laboratorio a Monastier di Treviso – racconta Chiara Tumiotto, titolare dell’azienda veneta -. Vendiamo sia per conto terzi, a distributori, grossisti e negozi del territorio, sia online, raggiungendo il cliente finale grazie al nostro e-commerce e ad alcuni store online a cui ci appoggiamo, tra cui Amazon, dove, su proposta di Agenzia ICE, siamo presenti dal 2019.

Qui il 90% della nostra clientela è internazionale, con Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna come Paesi di riferimento. Da quando siamo presenti sul negozio online abbiamo raddoppiato il numero delle vendite”.
“Cuore Lavico è una piccola realtà siciliana specializzata nella produzione di articoli in pietra lavica Etnea come tavoli, piatti e piastre per pizza e barbecue – racconta Francesco Cunsolo, Socio e Amministratore di Cuore Lavico -. L’approdo su Amazon nel 2013 è stato un punto di svolta, che ci ha aperto a un pubblico internazionale: oggi il 90% del nostro fatturato proviene dalle vendite online. Su Amazon, attraverso la vetrina Made in Italy, raggiungiamo con successo Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Olanda e Svezia, che da soli rappresentano il 60% del nostro fatturato. L’altro 40% è dato dall’Italia. Tutti i nostri prodotti sono 100% Made in Italy, frutto del lavoro di artigiani che ogni giorno si impegnano per mantenere viva la tradizione dell’antica lavorazione della pietra lavica che oggi, anche grazie al digitale, è divenuta internazionale”.

Le oltre 21.000 PMI italiane che vendono attraverso Amazon sono distribuite su tutto il territorio nazionale, contribuendo a generare valore all’interno delle singole economie locali in modo omogeneo. Analizzando in particolare le vendite all’estero dalle PMI nelle singole regioni, la Lombardia si conferma la prima in classifica per valore dell’export, con circa 300 milioni di euro registrati nel 2023. Seguono la Campania, con un export di oltre 150 milioni di euro e la Toscana, con più di 135 milioni di euro. A chiudere la top 5 infine il Lazio, con un valore di export superiore a 90 milioni di euro e il Veneto: più di 80 milioni di euro di vendite registrate all’estero.
Tra le altre regioni con un elevato livello di export figurano anche Piemonte (€80+ milioni); Emilia-Romagna (€65+ milioni); Puglia (€45+ milioni); Sicilia (circa €45 milioni) e Marche (€35+ milioni).

Lombardia e Campania sono inoltre le regioni italiane con il più alto numero di PMI presenti sul negozio online, pari a oltre 3.000, di cui più del 65% nella prima regione e più del 60% nella seconda vende i propri prodotti all’estero. Segue il Lazio, che ne conta più di 2.000 (di cui oltre il 65% vende anche all’estero), la Puglia, con oltre 1.700 (più del 65% vende anche all’estero), il Veneto e l’Emilia- Romagna, entrambe con oltre 1.500 PMI (di cui oltre il 60% e più del 65% rispettivamente vende anche all’estero). E’ significativa la presenza di PMI anche in Sicilia, con oltre 1.300 (di cui più del 65% vende anche all’estero), in Piemonte e Toscana, con più di 1.200 (di cui oltre il 65% e circa il 70% rispettivamente vende anche all’estero), e nelle Marche, con un numero superiore a 600 PMI (di cui più del 65% vende anche all’estero).

“Amazon è un alleato delle piccole e medie imprese che vendono sul nostro negozio online ed il loro successo rappresenta il nostro successo – riferisce Giulio Lampugnani, Direttore Servizi Logistica e Avvio alla vendita Marketplace, Amazon EU -. Solo nel 2022, a livello europeo, abbiamo investito oltre 8 miliardi di euro in logistica, servizi, strumenti e formazione. Tra questi, in Italia, ‘Accelera con Amazon’, con cui supportiamo PMI e startup a compiere i primi passi nel digitale, e la vetrina Made in Italy, una finestra sul mondo che ospita ad oggi oltre 2 milioni di prodotti a livello internazionale”.

Digitalizzazione, crescita delle competenze, internazionalizzazione delle aziende italiane, promozione del Made in Italy e sostenibilità sono le leve fondamentali per moltiplicare l’impatto positivo di Amazon in Italia. “L’azienda – conclude la nota – ha grande fiducia nel Sistema Italia e, continuerà a collaborare con le istituzioni per favorire la competitività, l’accesso all’innovazione e la crescita economica del Paese”.

– foto ufficio stampa Amazon –

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Attualità

Imprese, il 16 e 17 settembre a Roma il “Greentech Global Forum”

La Regione Lazio e Lazio Innova promuovono il “Greentech Global Forum”, un evento internazionale di matching sulle tecnologie per la Transizione Energetica, l’Economia Circolare, l’e-Mobility, la Blue Economy. Un’opportunità unica per le Imprese per avviare nuovi progetti con Partner internazionali, conoscere le esperienze di successo e gli strumenti finanziari disponibili. Nel corso della kermesse le aziende della Green Economy del Lazio potranno incontrare imprenditori provenienti da oltre 20 Paesi con i quali sviluppare accordi di collaborazione e progetti comuni.
L’appuntamento è promosso in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione, Simest (Società italiana di supporto all’internazionalizzazione), Sace (Agenzia italiana per il credito all’esportazione), Ice (Agenzia per il Commercio Estero), Unindustria, Assocamerestero, con il supporto di Intesa Sanpaolo.
L’evento si terrà il 16 e 17 settembre 2024 presso il Complesso del Gazometro Ostiense a Roma, con l’obiettivo di promuovere reti internazionali tra Agenzie di Sviluppo, Grandi Aziende e Pmi del territorio regionale, con un ricco programma di workshop, incontri ed eventi tematici.
Il Forum verrà aperto il 16 settembre alle ore 11 con gli interventi di Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio; Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio; Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo e Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova.
A seguire Focus su “Finance for Internationalization” con Mauro Battocchi, direttore generale per la promozione del Sistema Paese del MAECI; Giovanni Turriziani, vicepresidente di Unindustria con responsabilità per la Green Economy; Filippo Giansante, presidente Sace; Pasquale Salzano, presidente Simest; Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice; Mario Pozza, presidente Assocamerestero; Anna Roscio, executive director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo; Laura Tassinari Zugni Tauro, direttore Area Internazionalizzazione Cluster di Lazio Innova.
Per l’avvio di collaborazioni finalizzate alla promozione, internazionalizzazione, formazione e partecipazione alle fiere internazionali delle imprese del territorio, la Regione Lazio sottoscriverà, inoltre, due protocolli d’intesa: uno con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e l’agenzia Ice, un altro con Simest.
Nella seconda giornata saranno presentate le opportunità legate allo sviluppo delle Energie Rinnovabili nel Nord Africa, alla Blue Economy nell’area dell’Oceano Indiano, alla Green Economy nei Paesi Asean. E’ previsto un Focus sugli Stati Uniti con la collaborazione della Camera di Commercio Italia-USA.
La partecipazione al Forum è libera. L’Agenda dei lavori e il modulo di iscrizione sono disponibili su https://www.lazioinnova.it/greentech-global-forum/.

– foto ufficio stampa Lazio Innova –

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