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Cronaca

Lamezia Terme (CZ) | Sequestro armi e droga tra Nicastro e Sambiase: due arresti

La Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, con il supporto dei carabinieri dello Squadrone Cacciatori “CALABRIA” e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, ha attuato un servizio coordinato su tutto il territorio di competenza, con particolare attenzione alle zone di Nicastro e Sambiase. L’obiettivo principale era contrastare la criminalità diffusa e garantire il rispetto delle norme del codice della Strada, considerando anche i numerosi incidenti stradali che hanno coinvolto il territorio lametino.

Il piano operativo ha coinvolto circa 50 carabinieri e ha previsto una serie di controlli serrati nelle aree urbane di Lamezia Terme. Le pattuglie, a piedi, a bordo di autoveicoli e in abiti civili, hanno monitorato le aree con maggiore concentrazione di persone. Sfruttando le competenze tattiche dello Squadrone Cacciatori e l’abilità dei cani antidroga/antiesplosivo, i Carabinieri hanno scoperto armi illegali e sostanze stupefacenti, procedendo all’arresto di due residenti di Lamezia Terme.

Nel primo caso, i militari della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno individuato un locale sospetto frequentato da O.G., 25enne, il quale è stato trovato in possesso di circa 450 grammi di marijuana, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione. O.G. è stato arrestato in flagranza e condotto presso la sua abitazione su disposizione del pubblico ministero di Lamezia Terme.

Nella seconda attività, T.F., 39enne, è stato arrestato mentre deteneva illegalmente un’arma clandestina e munizioni correlate. Grazie al supporto dell’unità cinofila, i carabinieri hanno rinvenuto una pistola Walter, modello P38, calibro 9, insieme a 77 cartucce dello stesso calibro, nascoste in un casolare. Dopo un’ispezione approfondita, è emerso che l’arma era funzionante e idonea all’offesa. Durante ulteriori ricerche, sono stati scoperti anche 150 grammi di marijuana e 10 grammi di hashish. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, considerando gravi indizi di colpevolezza e specifiche esigenze cautelari, ha disposto la custodia in carcere per T.F.

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Cronaca

Padova | Scoperti 30 lavoratori non regolari in diversi settori


Durante una serie di controlli condotti dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Padova, sono emersi numerosi casi di irregolarità lavorative in diverse attività commerciali della provincia. Gli ispettori hanno identificato 15 lavoratori completamente in nero e 15 lavoratori irregolari, impiegati in modo non conforme alla normativa vigente. Questi controlli, intensificati soprattutto durante la stagione estiva, hanno riguardato diverse zone della provincia e hanno coinvolto attività operanti nei settori della ristorazione, dell’intrattenimento e dell’ospitalità

I casi di irregolarità sono stati riscontrati in diversi comuni, tra cui Piove di Sacco, Este e Cittadella. In queste località, i finanzieri hanno scoperto personale privo di regolare contratto di lavoro o con contratti non conformi, in alcuni casi senza la necessaria comunicazione preventiva. In particolare, un dipendente di un’attività di ristorazione lavorava da oltre due anni senza un contratto, percependo lo stipendio in contanti.

Le violazioni rilevate sono state segnalate all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, che potrà comminare pesanti sanzioni ai datori di lavoro coinvolti, con multe che potrebbero superare i 320 mila euro per ciascuna azienda. In alcuni casi, le attività rischiano anche la sospensione, soprattutto quando il personale irregolare supera il 10% della forza lavoro totale.

L’operazione evidenzia l’impegno costante della Guardia di Finanza nella lotta all’abusivismo e nella tutela dei diritti dei lavoratori, proteggendo così sia i dipendenti che gli imprenditori onesti che rispettano la legge.

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Cronaca

Padova | Operazione della Guardia di Finanza: scoperti 30 lavoratori irregolari, sanzioni fino a 320.000 euro

Nel corso dei controlli intensificati dalla Guardia di Finanza di Padova durante la stagione estiva appena conclusa, sono stati individuati 30 lavoratori tra “in nero” e irregolari in diverse attività della provincia. Le operazioni, volte a garantire il rispetto delle norme in materia di tutela del lavoro, hanno coinvolto numerosi settori, tra cui bar, ristorazione, intrattenimento e tessile.

In particolare, a Padova sono stati scoperti 5 lavoratori “in nero” e 14 irregolari, impiegati con contratti di lavoro “a chiamata” ma senza la regolare comunicazione dell’inizio della prestazione lavorativa. Un’attività commerciale è stata sospesa per aver impiegato una percentuale di lavoratori irregolari superiore al 10% del totale.

Analoghi interventi sono stati effettuati a Piove di Sacco ed Este, dove 5 lavoratori “in nero” e 1 irregolare sono stati scoperti in imprese tessili e nei servizi alla persona. A Cittadella, invece, sono stati trovati 5 lavoratori “in nero”, con un caso particolare in cui un dipendente era privo di contratto da oltre due anni e veniva pagato in contanti.

Le violazioni segnalate all’Ispettorato Territoriale del Lavoro potrebbero portare a sanzioni amministrative comprese tra 50.000 e 320.000 euro, oltre a possibili provvedimenti di sospensione delle attività per gli esercizi coinvolti.

L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto all’illegalità nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e gli imprenditori che operano nel rispetto delle leggi.

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Calabria

Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati

Questura di KR

Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.

Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.

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