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Attualità

Cristoforo Colombo il 12 Ottobre 1942 sbarcò in America.

Il 12 ottobre 1492, un capitolo epocale della storia umana si aprì quando Cristoforo Colombo, un navigatore genovese al servizio dei Re Cattolici di Spagna, toccò terra in un mondo sconosciuto. Questo storico evento segnò l’inizio di una nuova era di esplorazione e scambio tra il Vecchio Mondo e il Nuovo Mondo. Lo sbarco di Colombo in America ha avuto un impatto profondo sulla storia, la cultura e la geopolitica globali. Cristoforo Colombo aveva inizialmente programmato un viaggio per raggiungere le Indie orientali, cercando una rotta più breve e conveniente per le ricche spezie dell’Asia. La sua spedizione consisteva in tre navi: la Santa Maria, la Pinta e la Niña. Dopo diverse settimane di navigazione attraverso l’oceano Atlantico, i marinai a bordo delle navi iniziarono a temere di essere perduti in mare. Tuttavia, la perseveranza di Colombo fu premiata quando, il 12 ottobre 1492, un marinaio di nome Rodrigo de Triana sulla Pinta scoprì la terraferma.

La terraferma avvistata dai marinai di Colombo era un’isola, che Colombo chiamò Guanahani. Oggi l’isola è conosciuta come San Salvador, nelle Bahamas. Questo sbarco rappresentò il primo incontro documentato tra il Vecchio Mondo e il Nuovo Mondo. Colombo e il suo equipaggio furono accolti dagli indigeni Taíno, che erano i primi abitanti delle Americhe a venire in contatto con gli europei. Lo sbarco di Cristoforo Colombo in America aprì la porta alla scoperta e alla colonizzazione del Nuovo Mondo da parte degli europei. Questo ha portato a un profondo impatto sulla cultura, la lingua e la religione delle Americhe. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che questo incontro ha anche avuto gravi conseguenze per gli indigeni, comprese malattie importate dall’Europa, sfruttamento e conflitti.

Ogni anno, il 12 ottobre, viene celebrato come il Giorno di Colombo negli Stati Uniti per commemorare questo storico evento. Negli ultimi anni, ci sono state crescenti discussioni sull’opportunità di celebrare questo giorno, considerando le sofferenze subite dagli indigeni americani in seguito all’arrivo di Colombo. In definitiva, lo sbarco di Cristoforo Colombo in America rimane uno degli eventi più significativi nella storia dell’umanità. È un simbolo della curiosità umana, dell’esplorazione e dei cambiamenti globali che hanno segnato l’inizio dell’era moderna. Tuttavia, è anche un promemoria delle complesse dinamiche culturali ed etiche che hanno plasmato il mondo in cui viviamo oggi.

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Attualità

G7 cultura, Giuli accoglie delegazioni a Napoli

Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha accolto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le delegazioni che parteciperanno ai lavori del G7 Cultura in programma a Palazzo Reale da domani a sabato.
Dopo una visita al museo, guidata dal Direttore generale Musei, Massimo Osanna, il maestro Gabriele Lavia, leggenda del teatro e del cinema, ha interpretato dinanzi la statua dell’Ercole Farnese un’emozionante lettura in latino di un passo del “De Reditu Suo” di Rutilio Namaziano. La traduzione italiana di Giovanni Pascoli e la versione inglese sono state proiettate su quattro grandi monitor ai lati del palco per consentire a tutti di cogliere il messaggio universale dell’opera.
Al Mann erano anche presenti, tra gli altri, i Sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il Sindaco della città, Gaetano Manfredi.
Il Ministro Giuli ha, successivamente, preso la parola rappresentando la “Roma” del poeta latino come sintesi di tutto ciò che oggi intendiamo per “cultura”: “Fecisti patriam diversis gentibus unam, Hai dato una patria ai popoli dispersi in cento luoghi – ha ricordato il Ministro – in questo solo la cultura può riuscire. E oggi, ai nostri illustri ospiti del G7, diciamo: benvenuti a casa vostra”.

Foto: Ufficio stampa Ministero della Cultura

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Attualità

Grins, Cervellati “Al lavoro per costruire un ecosistema per il Paese”

“L’obiettivo della piattaforma Amelia è di facilitare la condivisione del dato, la verifica della sua qualità e soprattutto offrire dei servizi di analisi che forniscano dei servizi utili a imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni”. Lo ha detto Matteo Cervellati, professore dell’Università di Bologna e Presidente della Fondazione Grins, ospite di Focus ESG, format tv dell’Italpress. “La fondazione Grins è stata creata all’interno dell’unica iniziativa PNRR per la sostenibilità economico-finanziaria dei territori italiani: il partenariato pubblico-privato ha risposto alla richiesta dell’Italia e dell’Europa di costruire una piattaforma che metta assieme dati per studiare e accompagnare imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni nelle loro scelte e nella predisposizione delle politiche”, ha spiegato.

“Andremo a costruire un ecosistema digitale, una piattaforma che sarà disponibile online e che tratterà dati di diverso tipo, amministrativi, climatologici, di sentiment analysis, dati presi dal web e non strutturati”.
La piattaforma “verrà ospitata dai server del Cineca e del Tecnopolo, quindi sarà una infrastruttura nazionale e molto sicura”. Gli ecosistemi digitali, anche quelli più piccoli, “richiederebbero un periodo più lungo, di almeno 5 anni” ma “i tempi del PNRR ci costringono a comprimere il lavoro: l’obiettivo è arrivare alla fine del terzo anno con una piattaforma funzionante, che nelle componenti di base sia sicura, in cui i dati vengano riconosciuti vengono analizzati e soprattutto in un ambiente che offra dei servizi e che possa essere scalabile”.

La fondazione Grins “è stata creata come hub del progetto: il nostro ha nove ‘spokè di diversa natura che studiano le famiglie, le imprese, le pubbliche amministrazioni, la decarbonizzazione, l’economia circolare, la sostenibilità dei territori e vengono coordinati da una fondazione di ricerca che mette assieme attualmente 25 enti. Sono coinvolti nominalmente 350 ricercatori delle università pubbliche e private, altrettanti ricercatori fanno parte dei gruppi di ricerca e poi abbiamo assunto circa 300 giovani: l’obiettivo di questo migliaio di persone è lavorare insieme alle imprese e alle pubbliche amministrazioni per capire come costruire queste infrastrutture e far sì che i dati utili per studiare i problemi economici e finanziari siano disponibili. Il lavoro quindi è duplice: la costruzione di un’infrastruttura, la raccolta e il trattamento di dati e, soprattutto, la predisposizione di meccanismi di analisi di questi dati”, ha sottolineato. “Quello che stiamo cercando di realizzare è uno strumento aperto, che permetta di fare scelte sulla base dei dati disponibili, idealmente in tempo reale o comunque in tempo sufficientemente utile”.

La speranza, conclude Cervellati, “è di lasciare al Paese un sistema solido e funzionante, con qualche progetto già avviato e che offra già alcuni servizi: questo poi ovviamente richiederà la ricerca di ulteriori finanziamenti nei tre anni successivi”.

– foto Italpress –

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Attualità

La Russa “Non sono complottista, centrodestra non è accerchiato”

“Io non sono un complottista, non lo sono mai stati, credo che sia più corretto parlare di un’evoluzione di eventi. Succede una cosa e poi magari qualcuno cerca di utilizzarla. Ma quello non è un complotto, un complotto è quando la cosa viene pensata prima, organizzata nei dettagli”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, su Raitre, intervistato da Piero Chiambretti.
“Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato, e non sono convinto, magari qualcuno sì, anche nel centrodestra, che il centrodestra sia accerchiato – ha aggiunto -. Vedo che qualunque cosa sia stata detta e fatta, finchè il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara il complotto non solo non esiste, ma se anche esistesse non avrebbe effetto”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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