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Calabria

Approvata soluzione alternativa alla chiusura della Jonio Tirreno | Video

Reggio Calabria | Secondo la Città metropolitana di Reggio Calabria, la realizzazione di un nuovo bypass nel tratto ionico della strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno è un’ipotesi progettuale capace di conciliare la transitabilità in tempi brevi, con un investimento che risulta essere il più economico, anche rispetto agli stanziamenti necessari ad ammodernare le strade provinciali vicine. Presenti all’incontro sindaci e rappresentanti del territorio, è stato approvato all’unanimità un documento, con la proposta alternativa per il bypass della galleria. La Strada di Grande Comunicazione ‘Jonio–Tirreno‘ non può chiudere se non prima saranno chiari, definiti e fattibili percorsi alternativi che evitino ogni disagio alla popolazione. È quanto stabilito dal Consiglio metropolitano di Reggio Calabria, convocato in via straordinaria a Gioiosa Jonica in forma aperta alla partecipazione di sindaci, cittadini, associazioni, sindacati e altre forze sociali, preoccupati per la paventata chiusura della galleria di valico ‘Limina‘, per lavori di manutenzione straordinaria e ripristino, previsti da Anas.

Il Consiglio metropolitano è stato aperto e coordinato dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, che ha chiarito la volontà dell’Ente di tutelare al massimo le istanze del territorio, pretendendo chiarezza sul progetto di Anas.“La chiusura di questa strada – ha detto Versace – rischia di essere un colpo mortale per la mobilità territoriale, con importantissime ricadute negative sulla già debole economia del territorio, ma non solo, anche per tutti gli altri settori, dal turismo, sanità, professionale. È stato un momento di grande partecipazione, grazie al quale abbiamo raccolto
le preoccupazioni da parte dei sindaci e diversi spunti propositivi. Come istituzioni del territorio – ha concluso – abbiamo la necessità di avere risposte formali da Anas, Mit e Regione Calabria“.

L’Ente metropolitano, con il dirigente del settore Viabilità, ha illustrato le proposte tecniche inviate al Mit, Anas e Regione Calabria, che riguardano
il rafforzamento e messa in sicurezza della Sp1 (Locri–Gioia Tauro), la Sp5 (Mammola-Passo del Mercante), la Sp8 (Gioiosa-Grotteria) e la realizzazione del bypass che aggiri la galleria. Si tratta, come esposto dai tecnici, di un’opera che vuole essere strutturale e non provvisoria. Per realizzarla, secondo studi condotti, servirebbero circa 7 milioni di euro.

Reggio Calabria | Secondo la Città metropolitana di Reggio Calabria, la realizzazione di un nuovo bypass nel tratto ionico della strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno è un’ipotesi progettuale capace di conciliare la transitabilità in tempi brevi, con un investimento che risulta essere il più economico, anche rispetto agli stanziamenti necessari ad ammodernare le strade provinciali vicine. Presenti all’incontro sindaci e rappresentanti del territorio, è stato approvato all’unanimità un documento, con la proposta alternativa per il bypass della galleria. La Strada di Grande Comunicazione ‘Jonio–Tirreno‘ non può chiudere se non prima saranno chiari, definiti e fattibili percorsi alternativi che evitino ogni disagio alla popolazione. È quanto stabilito dal Consiglio metropolitano di Reggio Calabria, convocato in via straordinaria a Gioiosa Jonica in forma aperta alla partecipazione di sindaci, cittadini, associazioni, sindacati e altre forze sociali, preoccupati per la paventata chiusura della galleria di valico ‘Limina‘, per lavori di manutenzione straordinaria e ripristino, previsti da Anas.

Il Consiglio metropolitano è stato aperto e coordinato dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, che ha chiarito la volontà dell’Ente di tutelare al massimo le istanze del territorio, pretendendo chiarezza sul progetto di Anas.“La chiusura di questa strada – ha detto Versace – rischia di essere un colpo mortale per la mobilità territoriale, con importantissime ricadute negative sulla già debole economia del territorio, ma non solo, anche per tutti gli altri settori, dal turismo, sanità, professionale. È stato un momento di grande partecipazione, grazie al quale abbiamo raccolto
le preoccupazioni da parte dei sindaci e diversi spunti propositivi. Come istituzioni del territorio – ha concluso – abbiamo la necessità di avere risposte formali da Anas, Mit e Regione Calabria“.

L’Ente metropolitano, con il dirigente del settore Viabilità, ha illustrato le proposte tecniche inviate al Mit, Anas e Regione Calabria, che riguardano
il rafforzamento e messa in sicurezza della Sp1 (Locri–Gioia Tauro), la Sp5 (Mammola-Passo del Mercante), la Sp8 (Gioiosa-Grotteria) e la realizzazione del bypass che aggiri la galleria. Si tratta, come esposto dai tecnici, di un’opera che vuole essere strutturale e non provvisoria. Per realizzarla, secondo studi condotti, servirebbero circa 7 milioni di euro.

Calabria

Crotone | 31 arresti e dinamiche interne della ‘Ndrangheta allo scoperto

I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione antimafia, portando all’arresto di 31 persone. Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), prevede per 15 indagati la custodia cautelare in carcere, per 7 gli arresti domiciliari e per 9 l’obbligo di dimora. Gli individui coinvolti sono accusati di vari reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico di stupefacenti e reati legati alle armi e agli esplosivi.

Le indagini, avviate nell’ottobre del 2020 a seguito di un episodio estorsivo nei confronti di un imprenditore di Cutro, hanno progressivamente rivelato le dinamiche interne alla ‘ndrangheta nella zona di Cutro, con particolare riferimento alla famiglia Martino, legata al boss Nicolino Grande Aracri. Questa famiglia, attiva dopo l’arresto del boss, si contrappone alla cosca Ciampà-Dragone, tentando di affermarsi come un gruppo autonomo all’interno della ‘ndrangheta.

L’inchiesta si inserisce nel solco delle precedenti operazioni antimafia “Kyterion” e “Aemilia”, trovando conferme anche nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Gli investigatori hanno documentato l’esistenza di una rete di traffico di droga che operava principalmente lungo la direttrice Cutro-Cosenza-Catanzaro, con particolare attenzione al capoluogo calabrese. I proventi delle attività criminali servivano a sostenere economicamente gli affiliati e le famiglie dei detenuti.

L’indagine ha messo in luce il controllo capillare del territorio attraverso intimidazioni, estorsioni ai danni di imprenditori e attività usuraie. Sono stati inoltre scoperti due sequestri di armi avvenuti nel 2021 e nel 2022, confermando la disponibilità di armamenti da parte degli indagati. Anche le intercettazioni telefoniche e ambientali, unitamente alle operazioni di pedinamento e osservazione, hanno giocato un ruolo cruciale nella raccolta di prove.

Durante l’esecuzione delle misure cautelari, sono state condotte perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati, aggiungendo ulteriori elementi all’inchiesta in corso.

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Calabria

Reggio Calabria | Sgominata organizzazione dedita al furto di macchine operatrici e attrezzature da cantiere

Un’importante operazione condotta dalla Polizia Stradale di Reggio Calabria ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari nei confronti di un gruppo accusato di associazione per delinquere finalizzata al furto di macchine operatrici e veicoli commerciali. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica locale, hanno rivelato un’ampia rete di furti e rivendita di attrezzature rubate in vari paesi dell’Est Europa e del Nord Africa.

Le indagini sono partite da un furto avvenuto nel novembre 2018, quando una macchina operatrice è stata sottratta da un cantiere per i lavori di ristrutturazione dell’Autostrada A2. Successivamente, il veicolo è stato ritrovato a Reggio Calabria all’interno di un autocarro rubato. Nel corso degli anni, altri furti simili hanno coinvolto diverse attrezzature, inclusi mezzi di proprietà comunale, evidenziando un modus operandi sistematico.

Grazie a tecniche investigative avanzate, gli agenti hanno identificato un gruppo criminoso responsabile di circa 80 furti, che ha operato non solo in Calabria, ma anche in Toscana ed Emilia Romagna, accumulando un valore complessivo dei beni rubati di oltre 1,7 milioni di euro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di misure cautelari, ordinando la custodia domiciliare per i nove indagati, mentre altre 40 persone sono state segnalate come coinvolte nell’attività criminale. L’operazione ha visto il coinvolgimento di circa 50 agenti della Polizia Stradale e delle Squadre di Polizia Giudiziaria di diverse province, dimostrando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato.

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Attualità

Castrovillari (CS) | Reparti ospedalieri otorino e pneumologia a rischio chiusura

L’ospedale “Pasquale Ferrari” sta affrontando gravi difficoltà operative, in particolare nei reparti di Otorinolaringoiatria e Pneumologia. Nonostante gli sforzi degli operatori sanitari, la situazione continua a destare preoccupazione: l’Otorino è a rischio di chiusura e la Pneumologia fatica a mantenere un numero adeguato di medici.

A settembre, l’assenza di un potenziamento significativo del personale ha aggravato le emergenze già esistenti. Con due medici in procinto di lasciare il servizio, l’Otorino si trova in una situazione critica, mentre la Pneumologia è in continua ricerca di nuovo personale, sia medico che infermieristico.

Questi problemi non sono nuovi; le difficoltà si accumulano da tempo e necessitano di interventi urgenti. Le lunghe liste d’attesa e la crescente richiesta di servizi ambulatoriali da parte della comunità locale evidenziano l’importanza di una sanità pubblica efficiente e reattiva.

Anche altri reparti, come Neurologia e Gastroenterologia, si trovano in una fase di emergenza. Le attese per le cure sono sempre più pesanti, mentre i lavori previsti per il Pronto Soccorso non sembrano risolvere i problemi strutturali più ampi che affliggono l’ospedale.

Un’altra questione cruciale è la situazione dell’Ortopedia-Traumatologia, chiusa nel 2014 e riaperta solo parzialmente successivamente. Nonostante gli annunci di un nuovo team medico e di piani per ripristinare i ricoveri, l’assenza di azioni concrete da parte dell’Asp ha portato a un immobilismo preoccupante.

In sintesi, il “Pasquale Ferrari” ha bisogno urgente di un rafforzamento del personale per poter ripristinare l’efficacia dei suoi servizi. Solo un investimento mirato e tempestivo nel capitale umano potrà garantire un futuro più stabile e di qualità per la sanità locale.

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