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Cronaca

Torino | Accusato di abusi sull’assistente alla poltrona, chiesta condanna a oltre sette anni per un dentista

Infliggere sette anni e quattro mesi di reclusione per reati che vanno dalla violenza sessuale all’esercizio abusivo della professione: lo ha chiesto oggi, martedì 24 ottobre 2023, il pm Giulia Rizzo della procura di Torino nel processo a carico del dentista 60enne finito a a processo dopo la denuncia della sua assistente alla poltrona, che lo accusa di aver abusato di lei per diverso tempo e di averle reso la vita impossibile a suon di minacce, anche di morte, all’interno dello studio che aveva in città.

Il fascicolo è stato aperto nel 2020 dopo la querela presentata dalla donna, poco più che trentenne, al culmine di una catena di vessazioni e pressioni affinché non rivelasse nulla di quanto accadeva nello studio in cui i due lavoravano gomito a gomito. Il suo racconto e i referti medici avevano immediatamente convinto gli inquirenti, tanto che l’uomo era stato messo ai domiciliari pochi giorni dopo. Una misura che poi si è trasformata in divieto di avvicinamento e obbligo di firma.

La vicenda ha lasciato strascichi non solo processuali: alla vittima, assistita dall’avvocato Silvia Lorenzino, è stato diagnosticato un disturbo da stress post-traumatico, con sintomi che si manifestano ancora oggi. La donna ha raccontato agli inquirenti di rapporti sessuali non consenzienti, ma anche di pressioni ricorrenti per convincerla a non denunciare: “Cosa vuoi fare, dirlo a tuo marito? Guarda che lo mando in galera”, “Solo morta puoi andare via di qua, ormai sei mia”, “Dove pensi di andare? Ti faccio a pezzettini” e ancora minacce di licenziarla se avesse parlato. “Non l’ho denunciato subito perché avevo paura per la mia famiglia, ho temuto che le mie bambine restassero senza papà”, ha riferito la vittima.

Cronaca

Lecce | Arrestato incensurato per detenzione di droga a Lecce: sequestrati 100 grammi di eroina

Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo salernitano, incensurato e classe 1972, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari dopo essere stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile durante un controllo antidroga nella periferia di Lecce.

Il sospetto è scattato quando i poliziotti hanno notato un veicolo che procedeva a velocità sostenuta. Decisi a fermarlo, hanno sottoposto il conducente a un controllo, ma l’uomo si è mostrato immediatamente irrequieto e insofferente. Ha dichiarato di essere un fotografo di ritorno da un incontro di lavoro a Taranto e di avere fretta, ripetendo insistentemente di dover proseguire il suo viaggio per impegni professionali.

Il nervosismo crescente dell’uomo ha spinto gli agenti a effettuare una perquisizione del veicolo. Dopo un’attenta ispezione, è stata trovata una quantità di quasi 100 grammi di eroina nascosta nell’imbottitura del sedile dell’auto, una sostanza nota per l’elevato potenziale di dipendenza.

L’uomo è stato condotto alla Questura di Lecce per gli accertamenti di rito e successivamente arrestato e posto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. È importante sottolineare che le indagini sono ancora in fase preliminare e gli esiti saranno valutati nel corso del processo, dove l’imputato potrà far valere la propria difesa.

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Cronaca

Torino | Sequestro preventivo di 74 milioni nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli

La procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro, nell’ambito dell’indagine legata alla gestione dell’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale torinese su richiesta della procura, coinvolge i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro ha l’obiettivo di garantire la confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino alla somma indicata. A eseguire il provvedimento è stato incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino.

Secondo la procura, i reati contestati comprendono la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di artifici e la truffa ai danni dello Stato. Tuttavia, l’ufficio giudiziario ha sottolineato che vale la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.

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Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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