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Cronaca

Bari | Ospedale Covid, 10 indagati per corruzione e falso VIDEO

La Guardia di Finanza di Bari sta procedendo con la notifica di un avviso di conclusione delle indagini a dieci persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Bari sulla costruzione dell’ospedale Covid a Bari e su oltre 250 procedure ad evidenza pubblica per un valore di circa 100 milioni di euro.

Gli indagati sono accusati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, peculato, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e turbata libertà degli incanti.

Secondo le indagini, riguardo all’ospedale Covid nella fiera di Bari con un valore a base d’asta di circa 9,6 milioni di euro, l’ex dirigente della protezione civile Mario Lerario e l’ex responsabile unico del procedimento Antonio Mercurio avrebbero condizionato la selezione del contraente attraverso mezzi fraudolenti. In particolare, avrebbero inserito un algoritmo nella lettera di invito trasmessa a 6 ditte, algoritmo non documentato negli atti ufficiali, per calcolare il punteggio dell’offerta economica, il quale avrebbe drasticamente ridotto l’importanza del prezzo nella formazione della graduatoria d’asta. Secondo i consulenti tecnici della Procura, questo ha portato a un significativo alteramento dei risultati a favore dell’impresa preferita dai due imputati. Inoltre, la Guardia di Finanza ha evidenziato che Lerario e Mercurio si trovavano in una situazione di incompatibilità in quanto presidente e membro della commissione di gara.

Mario Lerario fu arrestato in flagranza nel dicembre 2021 per aver accettato tangenti in cambio di appalti. La Corte d’Appello di Bari ha recentemente ridotto la sua condanna da 5 anni e 4 mesi a 4 anni e 4 mesi di reclusione.

Cronaca

Viareggio (LU) | Arrestato polacco per danneggiamento e resistenza

Questura di Lucca

Un uomo di nazionalità polacca, di 34 anni, è stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato a Viareggio con l’accusa di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato lungo il Viale Carducci, durante un normale controllo del territorio da parte della Squadra Volante del Commissariato locale.

Gli agenti hanno notato l’uomo reagire in modo sospetto alla vista della volante, iniziando a urlare e manifestando un atteggiamento aggressivo. Quando i poliziotti sono intervenuti per un controllo, l’individuo ha prima rivolto insulti agli agenti, poi ha estratto una pietra da una borsa e l’ha scagliata contro l’auto di servizio, danneggiandola.

Dopo l’atto vandalico, il 34enne ha tentato di fuggire, ma è stato fermato dagli agenti al termine di un breve inseguimento, nonostante abbia opposto resistenza cercando ripetutamente di divincolarsi. L’uomo è stato quindi arrestato e consegnato all’Autorità Giudiziaria per le procedure del caso.

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Cronaca

Venezia | Al via il processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin: assente Filippo Turetta, presente il padre della vittima

Si è aperto oggi in Corte d’Assise a Venezia il processo a Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto lo scorso 11 novembre 2023 a Fossò. Nonostante l’importanza del momento, l’imputato non si è presentato in aula, come confermato dai suoi legali, ed è stata registrata anche l’assenza dei suoi genitori.

In aula, invece, era presente il padre della vittima, Gino Cecchettin, che ha evitato di rilasciare dichiarazioni alla stampa, limitandosi a dire che è ancora troppo presto per parlare.

La Corte, presieduta dal giudice Stefano Manduzio, vedrà durante il dibattimento la testimonianza di un solo esperto per la difesa, l’anatomopatologa Monica Cucci, che partecipò all’autopsia. L’accusa, rappresentata dal PM Andrea Petroni, ha invece a disposizione circa trenta testimoni tra familiari, amici e forze dell’ordine che hanno indagato sul caso. Il processo rappresenta un momento cruciale per le famiglie coinvolte e la comunità, in attesa di giustizia per Giulia.

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Cronaca

Varese | Frode al PNRR: tre amministratori denunciati

GdF Varese

A Varese, tre amministratori di un’azienda attiva nel settore della plastica sono stati denunciati per una frode legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno rivelato l’indebito utilizzo di crediti d’imposta per oltre 700 mila euro, destinati a settori come ricerca e sviluppo, formazione 4.0 e acquisto di beni strumentali. Diverse irregolarità sono state individuate, come l’inclusione di personale non qualificato per la ricerca e sviluppo e la mancanza di documentazione sulle attività di formazione dichiarate. La società ha avviato un ravvedimento operoso, restituendo 300 mila euro all’erario.

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