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Calabria

Reggio Calabria | Confiscati 11,5 Milioni di Euro: Caporalato e Riciclaggio nella ‘Ndrangheta

I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo un provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria per la confisca di beni, del valore stimato di circa 11,5 milioni di euro, appartenenti a un imprenditore gioiese attivo nel settore dei rifiuti.

L’imprenditore è stato individuato nel contesto dell’operazione “MALAPIGNA” condotta dai Carabinieri del N.I.P.A.A.F. di Reggio Calabria, dove è stato considerato capo della cosca “PIROMALLI” e finanziatore del gruppo criminale, particolarmente nel settore dello smaltimento dei rifiuti ferrosi e metallici, con legami anche ad altre organizzazioni mafiose.

Le indagini hanno rivelato che l’imprenditore, coinvolto nel sodalizio fin dagli anni ’90, ha assunto un ruolo predominante nell’organizzazione, facilitando il riciclaggio di proventi illeciti per conto della ‘ndrangheta.

Basandosi su prove dettagliate e riscontri documentali delle attività economiche, il Tribunale ha ordinato il sequestro e successivamente la confisca di un vasto patrimonio, inclusi tre società, un’impresa individuale operanti nei settori dei rifiuti metallici e delle costruzioni, 37 veicoli, tre terreni, quattro fabbricati, orologi di lusso, gioielli, circa 75 mila euro in contanti, oltre ai rapporti bancari, finanziari e assicurativi, per un valore complessivo di circa 11,5 milioni di euro.

Inoltre, è stata applicata al imprenditore la misura di Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per quattro anni, con obbligo di residenza nel comune di domicilio.

Questa operazione riflette l’impegno continuo della Guardia di Finanza di Reggio Calabria nel contrastare l’accumulo illecito di patrimoni da parte delle consorterie criminali, contribuendo così a ripristinare la legalità nel mercato e a tutelare la trasparenza e la sicurezza pubblica.

Calabria

Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati

Questura di KR

Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.

Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.

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Calabria

Sellia Marina (CZ) | Sventata estorsione: metodo del “cavallo di ritorno”

CC Catanzaro

I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno arrestato un giovane di 26 anni di Catanzaro, colto in flagranza di reato per un tentativo di estorsione. Il giovane, in concorso con altri, è accusato di aver cercato di estorcere denaro con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, un sistema criminale che prevede la richiesta di denaro per la restituzione di un bene rubato.

La vicenda ha avuto inizio con il furto di un’auto a Catanzaro Lido, denunciato dal proprietario, un giovane di Sellia Marina. Due giorni dopo il furto, il ladro ha contattato la vittima, offrendosi di “aiutarlo” a recuperare l’auto in cambio di 600 euro in contanti. Il proprietario, collaborando con i Carabinieri, ha accettato l’incontro concordato per lo scambio del denaro.

L’arresto è avvenuto poco dopo la consegna del denaro, quando i militari hanno fermato il sospettato trovandolo in possesso della somma estorta. Il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo per il giovane la custodia cautelare in carcere.

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Calabria

Operazione Nemesis: Dieci Arresti per Scambio Elettorale Politico-Mafioso in Calabria

CC KR

In un’importante operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Crotone, dieci persone sono state arrestate con l’accusa di essere coinvolte in uno scambio elettorale politico-mafioso legato alla ‘ndrangheta. L’operazione, denominata Nemesis, ha portato all’emissione di un’ordinanza cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Tra i soggetti arrestati spicca il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, ritenuto legato alla cosca Tallarico. Le indagini hanno rivelato che il sindaco avrebbe ottenuto un ampio sostegno elettorale dalla criminalità organizzata, promettendo in cambio benefici, come l’assegnazione di lavori pubblici. L’operazione ha interessato i comuni di Casabona, Scandale e Strongoli, dove si sono evidenziati segnali di una forte infiltrazione mafiosa nella politica locale.

In totale, otto persone sono state portate in carcere e due sono state poste agli arresti domiciliari. Le accuse mosse nei loro confronti includono anche associazione per delinquere di tipo mafioso e furto aggravato. Le indagini hanno dimostrato l’attività operativa della ‘ndrina di Casabona, collegata a vari gruppi criminali della regione, dedicata a traffici illeciti e alla gestione di affari legati al narcotraffico.

Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione in Calabria, evidenziando come i legami tra politica e mafia possano compromettere seriamente la democrazia locale e il benessere della comunità. Le autorità continuano a monitorare la situazione, nella speranza di estirpare definitivamente le radici mafiose che minacciano il territorio.

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