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Finale di Doppio Maschile al Roland Garros: Sconfitta per Bolelli e Vavassori

Dopo la sconfitta di Jannik Sinner in semifinale contro Carlos Alcaraz e il ko di Jasmine Paolini nella finale del Roland Garros femminile vinta da Iga Swiatek, l’Italia sperava di riscattarsi nel doppio maschile. Tuttavia, il sogno è svanito presto. Simone Bolelli e Andrea Vavassori, undicesime teste di serie, hanno perso la finale contro la coppia n.9 del seeding, composta dal salvadoregno Marcelo Arevalo e dal croato Mate Pavic, con il punteggio di 7-5, 6-3.

Il match è stato particolarmente duro per la coppia azzurra, che ha affrontato una delle squadre più forti del circuito. Nonostante il percorso perfetto fino a quel momento, Bolelli e Vavassori non sono riusciti a riportare in Italia il titolo del doppio maschile parigino, 65 anni dopo la vittoria di Pietrangeli e Sirola. Nonostante la delusione, il doppio azzurro guarda ora alle Olimpiadi con la speranza di ottenere il successo che meritano.

Durante la cerimonia di premiazione, Simone Bolelli ha dichiarato: “Complimenti ragazzi, è la terza volta che quest’anno perdiamo contro di voi, ma spero che un giorno riusciremo a battervi. Non era questo il risultato che volevamo oggi, ma stiamo giocando bene e dobbiamo continuare così”. Andrea Vavassori ha aggiunto: “Sono arrivato un po’ stanco perché avendo giocato anche le qualificazioni sono qui da tre settimane, ma è stato un torneo fantastico. Speriamo di tornare ancora più forti l’anno prossimo”.

Dettagli del Match

Primo Set

Il primo set è stato equilibrato fino al 5-5, senza palle break fino a quel momento. Ogni coppia ha mantenuto il proprio servizio, con gli italiani che hanno mostrato grandi riflessi sotto rete e gli avversari che hanno servito in modo impeccabile. Nell’undicesimo game, con Pavic al servizio, gli italiani hanno sprecato quattro palle break, e Arevalo/Pavic si sono aggiudicati il game portandosi sul 6-5. Al servizio Vavassori, gli azzurri sono passati dal 40-0 al 40 pari, per poi perdere il game e il set per 7-5.

Secondo Set

Nel secondo set, Bolelli e Vavassori hanno ottenuto un break portandosi sul 2-1, ma gli avversari hanno immediatamente recuperato con un controbreak, portando il punteggio sul 2-2. Gli italiani non sono riusciti a sfruttare il vantaggio e, sul 4-3 per gli avversari, hanno perso molte opportunità con Vavassori al servizio, concedendo un altro break ad Arevalo/Pavic, che si sono portati sul 5-3. L’ultimo game è stato decisivo, con gli avversari che hanno vinto il set e il match per 6-3.

Gli italiani erano arrivati in finale dopo aver eliminato l’indiano Rohan Bopanna e l’australiano Matthew Ebden, secondi favoriti del seeding, nella rivincita della finale dell’Australian Open. La coppia azzurra, la prima interamente italiana a raggiungere questo traguardo 65 anni dopo Pietrangeli e Sirola, si era imposta con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-2, e ora guarda con fiducia alle Finals di Torino, dove difendono la terza posizione nella race.

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L’Argentina guida sempre il ranking Fifa, Italia decima

Nessuna variazione nella Top Ten del ranking Fifa pubblicato oggi. Le sconfitte rimediate rispettivamente contro Colombia e Italia non hanno influito sulle posizioni di Argentina e Francia, che si confermano al primo e secondo posto. Alle loro spalle Spagna e Inghilterra, con Brasile e Belgio che occupano la quinta e sesta piazza. A seguire ci sono Olanda, Portogallo, Colombia e Italia, che rispetto allo scorso luglio conserva dunque la decima casella. Andando oltre le prime 15, i salti più importanti li hanno fatti Egitto (31°), Costa d’Avorio (33°), Tunisia (36°) e Algeria (41°) che hanno scalato cinque posizioni, addirittura sei per la Grecia (48°). Il prossimo ranking Fifa sarà pubblicato il 24 ottobre. Queste le prime 10 posizioni:

1. Argentina 1889.02 punti (–)
2. Francia 1851.92 (–)
3. Spagna 1836.42 (–)
4. Inghilterra 1817.28 (–)
5. Brasile 1772.02 (–)
6. Belgio 1768.14 (–)
7. Olanda 1759.95 (–)
8. Portogallo 1752.14 (–)
9. Colombia 1738.72 (–)
10. ITALIA 1726.31 (–)

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Gp Emilia-Romagna, Bagnaia “Misano 2 più competitiva”

“Proverò a fare di tutto per portare a casa la vittoria. E’ il mio centesimo gran premio e, in caso di primo posto, per la Ducati arriverà anche il centesimo successo in MotoGP. Conosciamo già il setup e quali gomme usare, ma la competitività sarà maggiore rispetto all’ultima volta”. Queste le parole di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo), nel corso della conferenza stampa piloti del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, sul circuito di Misano.

“Già due settimane fa qui a Misano ho provato a vincere, ma non ci sono riuscito nè nella Sprint nè nella gara lunga. Prima Martin, poi Marquez sono stati per me troppo veloci. Nella gara lunga, però, quando ho visto Martin rientrare ho capito che avrei potuto fare parecchi punti”. Il pilota campione del mondo ha poi continuato: “Ora tra me e Martin ci sono sette punti di distacco. La nostra esperienza ci dà la giusta motivazione e la capacità per reggere la pressione. Il campionato certamente si deciderà a Valencia. Rispetto allo scorso anno mi sento fisicamente più preparato”.

Infine, Bagnaia ha commentato i fischi rivolti a Marquez due settimane fa a Misano: “Gli haters ci saranno sempre. Situazioni di questo tipo non succedono solo in Italia. Anch’io a Barcellona sono stato fischiato. E’ proprio una mancanza di rispetto, perchè noi piloti diamo sempre il massimo in pista. Il nostro sport vorrei che fosse più pulito”.
– Foto Ipa Agency –

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Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

“Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari.

A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti.

Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –

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