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Calabria

Spaccio di droga tra Sicilia e Calabria, dieci misure cautelari. Inchiesta nata dal duplice omicidio di Camaro

Operazione anti-droga a Messina: fin dalle prime ore del mattino, gli agenti della Polizia di Stato di Messina sono impegnati in un blitz che ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari. Queste azioni sono il frutto delle recenti indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e condotte dalla Squadra Mobile contro un’associazione per delinquere verticisticamente strutturata, dedita alla detenzione e al traffico di stupefacenti.

Il contesto delle indagini è stato definito dal duplice omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, avvenuto il 2 gennaio 2022 in via Edoardo Morabito, nel rione Camaro. Questo crimine aveva portato all’arresto di un individuo messinese, considerato l’autore materiale, che è stato rintracciato a Rosarno dopo tre mesi di latitanza.

Le successive indagini hanno rivelato l’esistenza di un’organizzazione attiva proprio nel rione Camaro, specializzata nello spaccio di cocaina, marijuana e crack. I membri di questo gruppo hanno stabilito rapporti collaborativi anche con la Calabria, dimostrando una notevole abilità nell’infiltrarsi nel mercato della vendita al dettaglio di droga. Durante le indagini, sono state già arrestate quattro persone e sequestrati circa cinquanta chili di droga, oltre a armi e munizioni in possesso del gruppo.

Il coordinamento delle azioni di ricerca ed esecuzione delle misure cautelari è stato affidato alla Squadra Mobile di Messina, con il supporto di personale degli Uffici delle Questure di Reggio Calabria e Catanzaro, nonché di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”.

Attualità

Cosenza | Gdf: per la prima volta il Gruppo della città sarà guidato da una donna

Un cambio significativo è avvenuto al vertice del Gruppo della Guardia di Finanza di Cosenza, dove il Tenente Colonnello Roberta Masci ha assunto il comando, segnando un momento storico per il Corpo nella provincia. Per la prima volta, infatti, sarà una donna a guidare il Gruppo della città calabrese, un traguardo simbolico che riflette il crescente ruolo delle donne nelle forze dell’ordine italiane.

Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, Colonnello Giuseppe Dell’Anna, ha accolto con entusiasmo il nuovo comandante, sottolineando l’importanza di questa nomina. Roberta Masci, originaria della provincia di Udine, ha un percorso professionale di grande rilievo alle spalle. Dopo aver frequentato il 1° corso “aperto” alle donne presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo nel 2000, ha conseguito due lauree, una in Giurisprudenza e l’altra in Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria. La sua carriera l’ha vista ricoprire incarichi di comando in diverse articolazioni operative, l’ultimo dei quali presso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Udine.

Il Tenente Colonnello Masci succede al Maggiore Francesco Masci, che ha lasciato il comando dopo tre anni di servizio, durante i quali ha condotto con successo diverse operazioni rilevanti. Tra queste, le operazioni “Reset” e “Malarintha”, mirate al contrasto della criminalità organizzata, e “Cittadinanza fantasma”, incentrata sull’abuso del reddito di cittadinanza. Il suo lavoro si è distinto anche nel campo della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, consolidando la reputazione di eccellenza del reparto sotto la sua guida.

Durante la cerimonia di passaggio di consegne, il Colonnello Dell’Anna ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dal Maggiore Masci, augurandogli successo nel nuovo incarico a Roma, presso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria. Al contempo, ha rivolto i migliori auguri al Tenente Colonnello Roberta Masci per la sua nuova e prestigiosa posizione, confidando nella sua esperienza e competenza per continuare il percorso di eccellenza del Gruppo di Cosenza.

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Calabria

Bagnara Calabra (RC) | Denunciate Quattro Persone per Furto di Energia Elettrica, Arrestato un Commerciante

I Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra, in collaborazione con il personale dell’Enel, hanno denunciato quattro persone residenti nella località Solano per furto aggravato di energia elettrica. Le indagini, condotte nell’ambito di un’attività mirata di controllo, hanno rivelato che gli indagati avevano realizzato allacci abusivi alla rete pubblica per alimentare illegalmente le proprie abitazioni.

Nel corso dello stesso controllo, le forze dell’ordine hanno scoperto che un commerciante locale, titolare di un panificio, utilizzava un bypass per alimentare il proprio esercizio commerciale. Questo stratagemma ha causato un danno economico significativo alla società erogatrice del servizio, stimato in circa 100.000 euro. Il commerciante è stato immediatamente arrestato, e il suo arresto è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria.

Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a risarcire il consumo di energia stimato, dovranno rispondere del reato di furto aggravato. L’operazione rientra nelle attività di controllo e monitoraggio che l’Arma dei Carabinieri svolge costantemente per contrastare gli allacci abusivi e il furto di energia elettrica, reati che causano danni economici rilevanti e compromettono la corretta erogazione dei servizi pubblici essenziali.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, per tutti gli indagati vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

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Calabria

Crotone | 31 arresti per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga

I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata, portando all’arresto di 31 persone. L’operazione è stata condotta sulla base di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Le persone arrestate sono accusate, a vario titolo, di “associazione per delinquere di tipo mafioso”, “estorsione”, “usura”, “danneggiamento”, “traffico di stupefacenti” e reati legati al possesso e uso di armi e sostanze esplodenti. Per 15 degli indagati è stata disposta la custodia in carcere, per 7 gli arresti domiciliari, mentre per 9 è stato imposto l’obbligo di dimora.

L’operazione rappresenta un duro colpo alle attività criminali della mafia locale, in particolare per quanto riguarda il controllo del traffico di droga e le pratiche di estorsione. Le indagini, attualmente nella fase preliminare, proseguiranno per accertare ulteriori dettagli sulle attività del gruppo mafioso coinvolto.

I particolari dell’operazione verranno illustrati durante una conferenza stampa che si terrà oggi, 20 settembre, alle ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

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