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Cronaca

Casarano (LE) | Omicidio Afendi, l’arrestato: “Ucciderlo era l’unica soluzione possibile”

Nel primo pomeriggio di oggi si è svolto l’interrogatorio di convalida del fermo di Lucio Sarcinella, il 28enne di Casarano che ha ammesso di essere responsabile dell’omicidio di Antonio Amin Afendi, 33 anni, avvenuto tre giorni fa.

Assistito dall’avvocato Simone Viva, davanti alla giudice Anna Paola Capano e alle sostitute procuratrici Giovanna Cannarile e Rosaria Petrolo, l’indagato ha ribadito le stesse dichiarazioni fatte precedentemente alle autorità, sia alla magistratura che ai carabinieri, poco dopo il delitto.

Il suo racconto è stato corroborato, almeno per quanto riguarda la sequenza degli eventi, dai filmati delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso ogni suo movimento la mattina del crimine con la sua Audi A3: il momento in cui ha recuperato una pistola calibro 357 Magnum nascosta in una campagna, sotto un cumulo di pietre, lungo la strada per Taurisano; quando è arrivato in piazza Petracca e ha sparato tre colpi contro il suo “rival”, colpendolo al mento, al petto e all’addome; e infine quando si è dileguato, abbandonando l’arma in un terreno incolto vicino alla sua abitazione, poi recuperata dai carabinieri seguendo le sue indicazioni.

Tuttavia, le indagini sono ancora in corso. Rimane da chiarire il movente, che secondo quanto dichiarato dal 28enne (con dettagli precedentemente forniti), sarebbe legato alle minacce subite nel corso degli anni da Afendi, conosciuto attraverso Augustino Potenza, ucciso a sua volta in un pomeriggio di ottobre 2016 con un kalashnikov.

In sostanza, è stata la rabbia, che l’indagato stesso ha dichiarato di non aver mai compreso appieno (almeno così ha affermato), insieme all’intimidazione recentemente subita dalla moglie, a portarlo al punto di ritenere che la situazione non potesse essere risolta tramite le forze dell’ordine, come sarebbe stato giusto fare, ma solo eliminando definitivamente Afendi. Sarà compito degli investigatori e degli inquirenti stabilire la verità, così come dovrà essere approfondita la posizione di A.S., il 36enne che era alla guida dell’Audi. Sarcinella ha negato ogni coinvolgimento da parte sua, spiegando di averlo costretto a guidare subito dopo aver recuperato l’arma e di averlo obbligato a seguire i suoi ordini, nonostante fosse stato esortato a non compiere azioni irrazionali.

Abruzzo

Ancona | Dà in escandescenza in Ospedale: intervengono i poliziotti del Posto Fisso

Nel pomeriggio di ieri, i poliziotti del Posto Fisso dell’Ospedale Torrette di Ancona, con il supporto degli agenti della Volante, sono intervenuti per calmare un uomo in forte stato di agitazione. I poliziotti hanno notato due uomini nei pressi del Pronto Soccorso, coinvolti in un’accesa lite, con uno di loro che gridava frasi in arabo mentre l’altro tentava di calmarlo. Dopo averli identificati come due fratelli tunisini di circa 40 e 45 anni, si è scoperto che uno dei due, recatosi all’ospedale per degli accertamenti medici, aveva improvvisamente scatenato la sua ira, prendendosela con il fratello e danneggiando con calci e pugni alcune auto parcheggiate.

I medici sono intervenuti per fornire le cure necessarie all’uomo, mentre gli agenti hanno garantito la sicurezza del personale sanitario, evitando che la situazione degenerasse. Il pronto intervento della polizia, insieme al presidio fisso presente nell’ospedale, ha assicurato la sicurezza dell’area e la tranquillità per medici e infermieri.

Il sistema di sicurezza integrato dell’Ospedale Torrette, che include la collaborazione tra Polizia di Stato e guardie giurate, ha dimostrato la sua efficacia, consentendo di prevenire situazioni di rischio e garantendo il regolare svolgimento delle attività sanitarie. Secondo il Questore di Ancona, l’attenzione della Polizia di Stato è costante in tutti i luoghi di rilevanza per la comunità marchigiana, al fine di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.

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Abruzzo

L’Aquila | Arrestato 22enne per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale

repertorio

Un giovane di 22 anni è stato arrestato dai Carabinieri di Balsorano con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Da tempo il ragazzo, afflitto da problemi di tossicodipendenza, minacciava e maltrattava la madre, una donna di 57 anni, per costringerla a soddisfare le sue richieste. La situazione è degenerata la scorsa notte quando, durante un episodio di violenza, il giovane ha dato fuoco ai propri vestiti all’interno dell’abitazione.

Impaurita, la donna ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente. Al loro arrivo, il comportamento del 22enne è rimasto ostile: ha continuato a minacciare anche i militari e ha opposto resistenza. A causa della gravità della situazione, il giovane è stato arrestato.

Dopo aver completato le formalità dell’arresto, il 22enne è stato trasferito presso il carcere di San Nicola di Avezzano, su disposizione del pubblico ministero di turno.

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Cronaca

Ferrara | Arrestato 25enne di Comacchio, sequestrati oltre 3,5 kg di stupefacenti conservata in frigo

I Carabinieri della Stazione di Lido degli Estensi hanno arrestato in flagranza un 25enne di Comacchio per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’operazione è scattata dopo diverse segnalazioni riguardanti un insolito via vai di persone da un’abitazione del paese. I militari hanno deciso di monitorare la situazione e, nel pomeriggio di domenica, hanno fermato un giovane subito dopo aver acquistato una dose di cocaina.

Dopo il controllo del cliente, i Carabinieri sono entrati nell’abitazione, occupata dal 25enne, incensurato e disoccupato. All’interno della casa, una villetta a schiera, è stata rinvenuta una grande quantità di droga: oltre 3,5 kg di hashish, quasi 1 kg di marijuana e alcune dosi di cocaina. Le sostanze erano nascoste in un frigorifero e nella mansarda, con dosi già pronte per la vendita e materiale per il confezionamento.

Insieme alla droga, i Carabinieri hanno sequestrato anche lo smartphone del giovane e oltre 2000 euro in contanti, considerati proventi dell’attività di spaccio. Il 25enne è stato arrestato e portato al carcere di Ferrara. In seguito, il Tribunale ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Comacchio.

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