Sport
Celebrato il 60° anniversario del Centro Sportivo Carabinieri
Un binomio vincente nato 60 anni fa. Il Salone d’Onore della Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma, sede della divisione “Unità Mobili Specializzate” dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza del comandante della Scuola Ufficiali Claudio Domizi, ha ospitato la cerimonia di celebrazione del 60° anniversario della fondazione del Centro Sportivo Carabinieri. Un evento al quale hanno preso parte, fra gli altri, il numero uno del Coni Giovanni Malagò, il capo del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri Flavio Siniscalchi e e il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli.
La cerimonia si è aperta con il saluto del comandante del Centro Sportivo Carabinieri, il Generale di Brigata Gianni Massimo Cuneo, e con l’intervento del generale di divisione Claudio Domizi, a cui è seguita la proiezione di un filmato celebrativo del reparto. Dopo gli interventi di Malagò e Pancalli, è stata presentata anche la Mascotte del Centro Sportivo Carabinieri “Posillipo”, alla presenza dei familiari della famiglia del compianto campione Raimondo D’Inzeo, e con la consegna degli attestati al merito sportivo ai medagliati e agli atleti che si sono distinti per i risultati conseguiti alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Un riconoscimento sarà consegnato anche alle vecchie glorie del passato tra i quali Ezio Gamba, Gianluca Guazzaroni, Mauro Numa, Gabriella Paruzzi, Alfredo Rota, Giovanna Trillini e Armin Zoeggeler. Per la ricorrenza è stato anche realizzato un annullo filatelico da Poste Italiane quale simbolico ricordo dell’anniversario della fondazione del Centro Sportivo, nato nella primavera del 1964 e che, solo ai Giochi, annovera ben 118 medaglie. A conclusione della mattinata la suggestiva esecuzione del Carosello Storico da parte del 4º Reggimento Carabinieri a Cavallo.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
Motori
MotoGP: Weekend Contradittorio per Pedro Acosta e Trionfo per Bagnaia
l fine settimana di MotoGP in Giappone ha riservato emozioni contrastanti, con Pedro Acosta protagonista di una delusione dopo le sue aspettative. Dopo aver conquistato la pole position, il giovane pilota spagnolo ha vissuto un evento sfortunato, cadendo nella Sprint e replicando l’incidente durante la gara principale, mentre si trovava in seconda posizione, cercando di mantenere il ritmo di Francesco Bagnaia. Acosta, in difficoltà nel terzo giro, ha perso il controllo della moto in uscita da una curva, ripartendo dall’ultima posizione prima di ritirarsi, evidenziando la frustrazione di un fine settimana che doveva essere il suo momento di gloria.
D’altra parte, Bagnaia ha dimostrato la sua superiorità, iniziando la gara con slancio e superando immediatamente Acosta. La Ducati ha dominato la scena, con ben sette moto nelle prime otto posizioni. Jorge Martin, partito dall’undicesimo posto in griglia, ha sfruttato un’ottima partenza per mettersi in scia a Bagnaia, mantenendo un distacco che non è riuscito a ridurre significativamente, ma ha comunque concluso la gara al secondo posto.
Bagnaia, soddisfatto del suo risultato, ha dichiarato di essere “super felice” per aver guadagnato 11 punti su Martin, ora distante solo 10 punti nella corsa al titolo mondiale. Il pilota torinese ha sottolineato l’importanza di mantenere la costanza e l’ambizione per le prossime gare, esprimendo fiducia nel suo approccio strategico.
Martin, dal canto suo, ha espresso soddisfazione per il suo secondo posto, riconoscendo le difficoltà incontrate durante la gara, ma lodando Bagnaia per la sua gestione della corsa. “Congratulazioni a Pecco, è stato straordinario. Lui è il maestro della gestione delle gomme”, ha detto Martin, evidenziando la sua ammirazione per il rivale.
Marc Marquez ha completato il podio, ma ha descritto la sua esperienza come “estremamente noiosa”, segnalando che la gara non ha presentato sorpassi significativi. Nonostante le difficoltà, il pilota ha dimostrato determinazione nel mantenere il proprio ritmo e nel gestire le gomme, sottolineando il valore di un altro podio nella sua carriera.
Con la chiusura del weekend giapponese, il campionato entra in una fase cruciale, con Bagnaia e Martin in una lotta serrata per il titolo, e Acosta che dovrà riprendersi da questa delusione per tornare più forte nelle prossime competizioni. La stagione è ancora lunga e le sorprese non mancheranno.
Sport
Moto2, in Giappone prima vittoria di Gonzalez
Lo spagnolo Manuel Gonzalez (Kalex) trionfa nel Gran Premio del Giappone, soffiando la vittoria al beniamino di casa, Ai Ogura (Boscoscuro). Per il pilota spagnolo si tratta della prima vittoria in Moto2. Sul circuito di Motegi, l’abbraccio del pubblico è comunque tutto per Ogura, secondo in gara e sempre più leader del campionato: il margine da Garcia sale così a 60 punti. Medaglia di bronzo, invece, per il ceco Filip Salac (Kalex). La gara era stata momentaneamente sospesa per bandiera rossa, a seguito della pioggia. Dopo l’interruzione alcuni piloti hanno scelto di tornare in pista montando le gomme slick: tra questi, anche Ogura, il cui rischio ha certamente pagato. Jeremy Alcoba (Kalex) e Zonta Van den Goorbergh (Kalex) chiudono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, la top ten è composta da Xavier Artigas, Celestino Vietti, Diogo Moreira, Alonso Lopez e Izan Guevara. Tony Arbolino, invece, è solo undicesimo.
Sport
Alonso vince in Giappone ed è campione del mondo Moto3
Il primo titolo mondiale della stagione viene assegnato in Moto3. David Alonso (CFMOTO) vince il Gran Premio del Giappone e diventa matematicamente campione del mondo. E’ il primo pilota colombiano della storia a riuscirci. Alonso ha, inoltre, eguagliato il record di vittorie di Joan Mir, risalente al 2017. Nulla da fare, dunque, per tutti i sui rivali: in primis per l’olandese Collin Veijer (Husqvarna, +0″524), secondo in gara. terzo posto, invece, per lo spagnolo Adrian Fernandez (Honda, +0″766). Quarta posizione per Daniel Holgado (GasGas, +1″168): quindi, quinto Jose Antonio Rueda (Ktm, +1″209). Nell’ordine, completano la top ten Ryusei Yamanaka, Tatsuki Suzuki, David Munoz, Taiyo Furusato e Stefano Nepa (migliore degli italiani). Segue Matteo Bertelle all’undicesimo posto: tredicesimo Farioli.
– Foto: Ipa Agency –
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