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Cronaca

Treviso | Frode sulla Cittadinanza Italiana: coinvolti 157 brasiliani e 10 indagati, inclusi 3 Agenti di Polizia Locale

GdF Treviso

Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Treviso ha portato alla luce una complessa rete di frodi legate al riconoscimento della cittadinanza italiana “jure sanguinis”, con 157 brasiliani coinvolti. Le indagini, condotte tra il 2018 e il 2022, hanno rivelato che sei titolari di agenzie di disbrigo pratiche, insieme a tre agenti della polizia locale di Crocetta del Montello, avrebbero orchestrato un sistema fraudolento per far ottenere la cittadinanza a persone che non avevano i requisiti di residenza. Grazie a false dichiarazioni di ospitalità e altre manipolazioni burocratiche, i richiedenti risultavano residenti in Italia solo per brevi periodi, al fine di ottenere la cittadinanza e i documenti necessari per circolare liberamente nell’UE. Gli indagati, per questi servizi, avrebbero percepito circa 3.000 euro a persona. L’operazione punta a proteggere l’integrità delle procedure e prevenire abusi legati alla concessione della cittadinanza.

Calabria

Crotone | Indagini su poliziotto che ha ucciso Francesco Chimirri in una colluttazione

A Crotone, un viceispettore di polizia è attualmente indagato per omicidio dopo l’uccisione di Francesco Chimirri, un 44enne, avvenuta lunedì scorso. Il procuratore della Repubblica, Giuseppe Capoccia, ha annunciato che le indagini non si limiteranno solo all’agente coinvolto, ma si estenderanno anche a tutte le persone presenti durante l’episodio, comprese quelle che hanno aggredito il poliziotto.

Secondo quanto emerso, Chimirri era a bordo di un’auto con un’altra persona quando l’agente, in borghese ma rapidamente identificatosi, è intervenuto. La situazione è degenerata in una violenta colluttazione in cui il poliziotto ha sparato tre colpi, colpendo mortalmente il 44enne. Durante l’incidente, il figlio di Chimirri, presente sul posto e testimone della scena, ha cercato di vendicare la morte del padre raccogliendo la pistola caduta dal poliziotto, ma senza riuscire a sparare.

Le autorità stanno ora approfondendo i dettagli di quanto accaduto e le dinamiche dell’evento, cercando di chiarire il coinvolgimento di tutte le persone presenti e le circostanze che hanno portato a questa tragica fatalità.

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Cronaca

Brescia | Violenza sessuale e tentato omicidio: marocchino 16enne arrestato

Un ragazzo di 16 anni, di origine marocchina, è stato arrestato dalla Polizia di Brescia per una serie di reati gravi, tra cui tentato omicidio e rapina aggravata. Attualmente, il giovane si trova nel carcere minorile Beccaria di Milano. Gli eventi che hanno portato all’arresto si sono verificati durante l’estate scorsa nella provincia di Brescia.

Le indagini hanno rivelato che il 5 luglio il giovane, insieme a un complice, avrebbe assalito un uomo, sottraendogli un telefono cellulare e infliggendogli diverse ferite al volto con un oggetto affilato. Solo pochi giorni dopo, il 15 luglio, il ragazzo è accusato di aver aggredito una donna, minacciandola con una forbice e colpendola ripetutamente. Infine, il 5 agosto, durante un litigio con un altro straniero, il 16enne avrebbe sferrato un colpo al ventre dell’uomo con un oggetto appuntito, mettendo a serio rischio la sua vita.

Questo episodio solleva preoccupazioni significative sulla violenza giovanile e sul ruolo delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza pubblica. Le autorità continuano a indagare per chiarire la dinamica degli eventi e le eventuali responsabilità dei complici coinvolti.

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Campania

Avellino | Violenza sessuale su bimba: arrestato 76enne

Le indagini sono scattate dopo un post su Facebook dal nonno della vittima, al quale la piccola aveva raccontato quanto avvenuto . 76enne di Avellino è stato arrestato per violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una bambina di 10 anni. Il nonno è stato convocato in Commissariato, dove ha riferito le confidenze ricevute dalla nipotina. La bimba, ascoltata alla presenza di una psicologa, ha confermato quanto già confidato al nonno. Le indagini hanno permesso di identificare l’ indagato, riconosciuto fotograficamente dalla minore.

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