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Scienza e Salute

Il Gusto: un viaggio sensoriale tra scienza e curiosità

Il senso del gusto, quel capriccioso alleato che può farci innamorare di un piatto o storcere il naso davanti a un altro, è molto più complesso di quanto si possa immaginare. Addentriamoci insieme in un viaggio affascinante attraverso le scoperte scientifiche e le curiosità che rendono il nostro senso del gusto un’esperienza unica.

Il Mosaico dei Sapori: Oltre il Dolce e l’Amaro

Molti di noi pensano che il gusto si limiti a dolce, salato, amaro e acido. Tuttavia, la realtà è più ricca e variegata. Nel 1908, il ricercatore giapponese Kikunae Ikeda identificò un quinto sapore, l’umami. Questo gusto, spesso descritto come sapido e piacevole, è associato al glutammato monosodico e aggiunge una dimensione ulteriore alle nostre esperienze culinarie.

Ma non finisce qui: la nostra lingua è in grado di riconoscere una gamma di sapori molto più ampia, e persino l’acqua ha un suo sapore sottile che spesso non percepiamo consciamente.

La Lingua: Un Organo Sensoriale Complesso

Contrariamente alla credenza comune che esistano zone specifiche sulla lingua per ogni gusto, la realtà è molto diversa. Ogni parte della lingua, insieme all’epiglottide e ad alcune aree della gola, è capace di percepire tutti i sapori. Questa capacità è dovuta ai chemocettori, noti come bottoni gustativi, che rilevano le sostanze chimiche e inviano le informazioni al cervello.

Gusto vs Sapore: Una Distinzione Importante

Spesso confondiamo i termini “gusto” e “sapore”, ma è importante fare una distinzione. Il gusto si riferisce alla percezione diretta delle sostanze chimiche attraverso le papille gustative, mentre il sapore è un’esperienza più complessa che combina il gusto con l’olfatto, la consistenza e la temperatura del cibo. Questa sinergia tra i sensi crea l’esperienza culinaria che tanto ci affascina.

Il Gusto e il Cervello: Un Legame Profondo

La nostra esperienza del gusto è strettamente legata al cervello. Quando mangiamo, gli aromi del cibo stimolano l’epitelio olfattivo nel naso, e alcune sostanze chimiche generano impulsi elettrici che viaggiano verso il cervello. Questo processo trasforma una semplice azione come mangiare in un’esperienza sensoriale complessa e ricca.

Un Mondo di Sapori da Scoprire

Abbiamo solo scalfito la superficie del vasto mondo del gusto. Dalla scoperta dell’umami alla complessa interazione tra gusto e cervello, il senso del gusto è un universo in continua espansione, ricco di sorprese e meraviglie. Ogni nuovo assaggio è un’opportunità per esplorare e scoprire qualcosa di nuovo.

Campania

Covid, dalla Scuola Medica Salernitana riconoscimento agli Emirati Arabi

La Scuola Medica Salernitana italiana (Schola Medica Salernitana) ha insignito lo sceicco Abdulla bin Mohammed bin Butti Al Hamed, Presidente del National Media Office (NMO), Presidente del Consiglio dei Media degli Emirati Arabi Uniti ed ex Presidente del Dipartimento della Salute – Abu Dhabi, con il Premio Schola Salernitana Lumen et Magister. Alla cerimonia ha partecipato Abdulla Ali Al Saboosi, Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia.
Il riconoscimento celebra gli sforzi umanitari pionieristici degli Emirati Arabi Uniti durante la crisi COVID-19 e il suo impegno nei confronti dei valori della solidarietà umana e della cooperazione internazionale. Gli Emirati Arabi Uniti hanno fornito assistenza medica e logistica ai paesi colpiti dalla pandemia, dimostrando la loro affidabilità come partner globale nell’affrontare le crisi globali.

La cerimonia di premiazione, tenutasi sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è svolta per la prima volta alla Camera dei Deputati a Roma.
Altri premiati Awadh Seghayer Al Ketbi, Direttore generale dell’Autorità sanitaria di Dubai (DHA); Syed Basar Shueb, CEO e amministratore delegato della International Holding Company (IHC); e Peng Xiao, amministratore delegato del gruppo G42.
Per l’occasione, lo sceicco Abdulla bin Mohammed bin Butti Al Hamed ha tenuto un discorso in cui ha trasmesso i saluti del popolo degli Emirati Arabi Uniti, guidato dal presidente Sua Altezza lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Poi ha aggiunto “Non devo dimenticare gli eroi non celebrati in prima linea, così come i volontari che danno un esempio ispiratore di dedizione e di lavoro duro e diligente per salvare la vita dei pazienti nelle zone più colpite. Sono loro i più meritevoli di apprezzamento e gratitudine”.

Lo sceicco Abdulla ha affermato che il suo riconoscimento da parte della Salerno Medical School, la più antica università medica d’Europa, è in sostanza un omaggio al contributo degli Emirati Arabi Uniti durante la pandemia e ai sacrifici del popolo emiratino.
Abdallah Raweh, presidente onorario della Salerno Medical School e vicerettore dell’Università Ludes, consulente cardiochirurgo del Regno Unito, ha sottolineato che “lo spirito di carità, donazione e sacrificio è il filo sottile che collega gli Emirati Arabi Uniti, capitale mondiale dell’umanità e grande contributore ad iniziative internazionali, con la Scuola Medica Salernitana, la più antica università medica d’Europa”.

– foto WAM –

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Curiosità

E’ vero che si invecchia tra i 44 e 60 Anni?

Se vi avvicinate a spegnere le candeline a 44 o 60 anni, potreste sentirvi disturbati dalle recenti ricerche che evidenziano come l’invecchiamento sembri accelerare in questi periodi della vita. Ma cosa determina questi “salti” e come sono stati identificati?

La Ricerca di Nature Aging

Uno studio pubblicato su Nature Aging ha esaminato la variazione di migliaia di molecole in 108 partecipanti statunitensi di età compresa tra 25 e 75 anni. I volontari sono stati seguiti nel tempo e hanno fornito campioni di sangue, feci e tamponi da diverse parti del corpo per periodi da 1 a 7 anni. L’analisi ha messo in evidenza un brusco declino di certi marcatori a due punti specifici: attorno ai 44 e ai 60 anni.

I Cambiamenti Biologici

Il team di scienziati, guidato dal genetista Michael Snyder dell’Università di Stanford, ha analizzato oltre 135.000 molecole e microrganismi, scoprendo che le fluttuazioni più significative avvengono nei decenni dei 40 e 60 anni. I risultati mostrano che il cambiamento non è graduale, ma si manifesta in modo repentino, il che potrebbe spiegare l’insorgenza simultanea di malattie legate all’invecchiamento, come problemi cardiovascolari e muscolo-scheletrici, e un aumento del rischio di mortalità.

Età e Fattori di Rischio

Inizialmente, i ricercatori hanno collegato il brusco cambiamento attorno ai 44 anni alla perimenopausa, ipotizzando che la fine dell’età fertile potesse contribuire all’invecchiamento nelle donne. Tuttavia, analizzando i dati, si è notato che anche gli uomini sperimentano cambiamenti simili, suggerendo l’esistenza di fattori biologici più universali che influenzano entrambi i sessi.

Marcatori di Invecchiamento

Nello specifico, la prima fase di invecchiamento (44 anni) è stata associata a marcatori legati alle malattie cardiovascolari e al metabolismo di alcol e lipidi. La seconda fase (60 anni), invece, ha mostrato cambiamenti significativi in molecole collegate alla regolazione immunitaria, al metabolismo dei carboidrati e alla funzionalità renale. Entrambe le età comportano anche alterazioni nelle molecole associate alla salute della pelle e dei muscoli.

Rischi e Stile di Vita

Le scoperte potrebbero spiegare perché il rischio di sviluppare malattie come l’Alzheimer aumenti in modo esponenziale dopo i 60 anni. Alcuni cambiamenti potrebbero essere influenzati dallo stile di vita; ad esempio, un metabolismo più difficile dell’alcol potrebbe derivare da un aumento del consumo di alcol negli anni precedenti.

Un’analisi più approfondita delle molecole coinvolte in questi cambiamenti può offrire spunti preziosi per comprendere i meccanismi dell’invecchiamento e sviluppare strategie per affrontarlo, mantenendo una buona salute. La ricerca potrebbe quindi non solo aiutarci a capire meglio come invecchiamo, ma anche come possiamo farlo in modo più sano.

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Scienza e Salute

Policlinico Palermo, la dg Furnari per un giorno al Cup monitora servizio

Addetta allo sportello del CUP per un giorno, la Direttrice Generale del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, Maria Grazia Furnari, ha trascorso una mattina affiancando gli operatori impegnati nelle prenotazioni per analizzare i processi interni di gestione, ascoltando il feedback degli utenti, con l’obiettivo di monitorare l’andamento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie rilevando le principali criticità.
Nel corso della mattina la manager dell’Azienda ospedaliera universitaria ha analizzato i dati relativi ai tempi di prenotazione e la gestione delle richieste, evidenziando alcuni punti critici che necessitano di un intervento immediato per migliorare l’efficienza del servizio e ridurre i disagi per i cittadini.

“Si riscontra molta inappropriatezza nelle prescrizioni – afferma la Direttrice Generale -. Desidero sottolineare l’importanza del ruolo dei medici di medicina generale, richiamandoli al loro ruolo di sostegno nei confronti dei pazienti spesso confusi e disorientati. E’ necessario fornire indicazioni precise sui tempi corretti per l’erogazione delle prestazioni, rispettando una corretta classificazione delle priorità cliniche, al fine di evitare l’eccessiva saturazione delle agende con richieste che potrebbero essere gestite in tempi più lunghi o attraverso percorsi diagnostici alternativi”.

Fondamentale, inoltre, fanno sapere dall’Azienda ospedaliera universitaria, ristabilire l’equilibrio tra le diverse aziende impegnate nell’assistenza differenziando quelle come il Policlinico che è un DEA di II livello deputato all’assistenza di alta specializzazione e che non può pertanto farsi carico di prestazioni di base. Ciò potrà essere sicuramente facilitato dalla piena funzionalità del SovraCup.

“L’attuale disagio vissuto dai nostri cittadini, e presente in tutto il territorio nazionale, non può certo essere sottovalutato – conclude la Direttrice Generale – e resta costante, da parte nostra, l’impegno a vigilare sul corretto carico di lavoro degli specialisti interni e sulla disponibilità delle agende per gli utenti esterni”.
– foto ufficio stampa Policlinico Palermo –

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