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Tecnologia

Ripulire la grande isola di plastica nel Pacifico: la sfida di Ocean Cleanup

La cosiddetta Great Pacific Garbage Patch è oggi una delle più gravi emergenze ambientali del nostro pianeta. Con un’estensione pari a tre volte la Francia, questa colossale massa di plastica galleggiante rappresenta una minaccia per la vita marina, gli ecosistemi e, a lungo termine, anche per l’uomo. Tuttavia, c’è chi ha deciso di affrontare questa sfida. L’organizzazione no-profit The Ocean Cleanup, con sede nei Paesi Bassi, sta lavorando senza sosta per liberare gli oceani dalla plastica e trasformare l’utopia in realtà.

L’obiettivo ambizioso

Il piano di The Ocean Cleanup è ambizioso: rimuovere il 90% della Great Pacific Garbage Patch entro il 2040. Il team, guidato dal fondatore e CEO Boyan Slat, ha calcolato che questo traguardo potrebbe essere raggiunto con un investimento di circa 7,5 miliardi di dollari. Tuttavia, adottando un approccio più intensivo, il progetto potrebbe essere completato in soli cinque anni, riducendo i costi a 4 miliardi di dollari. Slat, presentando i risultati dell’ultima missione a San Francisco, ha dichiarato: “Attraverso il duro lavoro degli ultimi 10 anni, l’umanità ha gli strumenti necessari per ripulire l’oceano. Abbiamo mostrato al mondo che l’impossibile è ora possibile”.

La tecnologia innovativa

La tecnologia sviluppata da The Ocean Cleanup è all’avanguardia e rappresenta una speranza concreta per risolvere la crisi dei rifiuti negli oceani. Il sistema è basato su localizzatori GPS che emulano il movimento della plastica nell’oceano, permettendo di individuare i “punti caldi” dove si accumulano i rifiuti. Droni, telecamere e un avanzato sistema di intelligenza artificiale monitorano costantemente queste aree, facilitando le operazioni di pulizia.

Il cuore dell’intervento è costituito da due navi che dispiegano barriere galleggianti a forma di U. Queste barriere incanalano i rifiuti verso un sistema di raccolta che permette di estrarre dal mare fino a 7000 chilogrammi di plastica ogni 36 ore. Una volta raccolti, i rifiuti vengono smistati, triturati e compattati direttamente in mare, prima di essere inviati a centri specializzati per il riciclo.

L’impatto e i risultati raggiunti

L’impegno di The Ocean Cleanup ha già dato frutti significativi. A maggio 2024, l’organizzazione ha raggiunto un traguardo importante, raccogliendo oltre 12 milioni di chilogrammi di plastica dagli oceani e dai fiumi di tutto il mondo. La strategia dell’organizzazione non si limita infatti all’oceano, ma mira anche a intercettare i rifiuti nei fiumi, impedendo che raggiungano il mare.

Questa doppia strategia rappresenta una soluzione integrata per affrontare il problema alla radice. Secondo i dati raccolti, circa l’80% della plastica che finisce negli oceani proviene dai fiumi, il che rende cruciale il blocco di questo flusso.

Una sfida globale

La missione di The Ocean Cleanup non è soltanto una questione tecnologica, ma una sfida che richiede la partecipazione di governi, aziende e cittadini. Slat ha sottolineato come questa sia una battaglia collettiva: “Chiediamo al mondo di relegare la Great Pacific Garbage Patch ai libri di storia. A questa catastrofe ambientale è stato permesso di esistere per troppo tempo”.

The Ocean Cleanup rappresenta quindi una luce di speranza in un contesto di grande preoccupazione ambientale. La sfida di liberare gli oceani dalla plastica è immensa, ma grazie alla tecnologia e alla determinazione, il sogno di oceani più puliti potrebbe presto diventare una realtà.

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Tecnologia

Instagram, limiti per i teenager: serve il consenso dei genitori per sbloccarli

Meta, la società madre di Instagram, ha annunciato una serie di nuove misure volte a proteggere gli adolescenti sulla piattaforma, con il lancio di un sistema di “account per teenager” che applica restrizioni automatiche sui contenuti e sui contatti. Questa stretta interessa in particolare gli utenti sotto i 16 anni, per i quali sarà necessario il permesso dei genitori per apportare modifiche alle impostazioni predefinite, più restrittive.

Il rollout inizierà nei prossimi 60 giorni in Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia, mentre nell’Unione Europea le misure entreranno in vigore entro la fine dell’anno.

Le nuove regole puntano a offrire una maggiore protezione agli adolescenti, configurando i loro profili automaticamente come privati, limitando i messaggi solo ai contatti conosciuti e applicando filtri più severi sui contenuti sensibili. Inoltre, Instagram introdurrà restrizioni sull’utilizzo della piattaforma durante le ore notturne (tra le 22 e le 7) e inviterà i ragazzi a fare pause dopo 60 minuti di utilizzo quotidiano.

“La configurazione predefinita sarà la più restrittiva per il nostro controllo sui contenuti sensibili, riducendo la probabilità che siano raccomandati o mostrati agli adolescenti”, ha dichiarato Meta in un post ufficiale. “Questi aggiornamenti miglioreranno l’esperienza di milioni di adolescenti su Instagram, proteggendoli meglio dai rischi online.”

L’annuncio arriva in un momento in cui la pressione su aziende tecnologiche come Meta per garantire una maggiore sicurezza agli adolescenti è in aumento, con governi ed esperti che sollecitano una regolamentazione più rigorosa. In Italia, ad esempio, c’è stato recentemente un appello da parte di pedagogisti e figure pubbliche per vietare gli smartphone agli under 14 e i social media ai minori di 16 anni.

Tra le ulteriori protezioni introdotte, spicca la possibilità per i genitori di attivare una funzione di supervisione. Questa permetterà di controllare e limitare l’accesso a Instagram in determinati momenti della giornata, anche per gli utenti sopra i 16 anni. Per i minori di 16 anni, invece, il permesso genitoriale sarà obbligatorio per sbloccare impostazioni meno restrittive.

Meta sta inoltre sviluppando una tecnologia avanzata per identificare gli adolescenti che falsificano la propria età, anche se i dati del loro account indicano un’età adulta. Questo sistema sarà testato negli Stati Uniti nel corso del prossimo anno, garantendo una maggiore efficacia nella protezione dei minori che accedono alla piattaforma.

Con queste misure, Instagram cerca di affrontare le crescenti preoccupazioni relative alla sicurezza online degli adolescenti, rispondendo alle richieste globali di maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle aziende tech.

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Tecnologia

Android Automotive 15: novità in arrivo, tra cui lo streaming audio su cuffie Bluetooth

Con il lancio di Android 15, anche la piattaforma Android Automotive riceverà un importante aggiornamento. Google ha recentemente pubblicato le note di rilascio, evidenziando le nuove funzionalità che arriveranno con questa versione del sistema operativo. Tra le novità più attese, spicca la possibilità di trasmettere l’audio direttamente alle cuffie Bluetooth, una funzione inedita per Android Automotive. Altri miglioramenti includono una modalità ambientale avanzata e un dock personalizzabile per le app preferite.

Di seguito, analizziamo le principali caratteristiche introdotte, mentre ulteriori dettagli tecnici, pensati per gli sviluppatori, sono disponibili sul sito ufficiale di Google.

Android Automotive: panoramica

Android Automotive è un sistema operativo completo e open source, che gira direttamente sull’hardware dell’auto. A differenza di Android Auto, che è eseguito sullo smartphone e proiettato sul display dell’auto, Android Automotive è una piattaforma integrata nel veicolo e offre supporto nativo alle app Android.

Le novità principali di Android Automotive 15

Streaming audio su cuffie Bluetooth
Una delle novità più rilevanti di Android Automotive 15 è il supporto allo streaming audio su dispositivi Bluetooth. Fino ad oggi, non era possibile collegare cuffie o auricolari direttamente al sistema di infotainment dell’auto per ascoltare contenuti multimediali in privato. Con questo aggiornamento, gli utenti potranno utilizzare le cuffie come unico output audio. Tuttavia, sarà possibile trasmettere l’audio a un solo dispositivo alla volta, quindi l’audio all’interno dell’abitacolo verrà automaticamente disattivato.

Dock personalizzabile per le app preferite
Android Automotive 15 introduce un dock personalizzabile, che permetterà agli utenti di avere sempre a portata di mano le loro app più utilizzate. Questa nuova funzione semplificherà la navigazione tra le applicazioni, consentendo un accesso rapido con un singolo tocco.

Modalità ambientale
Un’altra novità interessante è la modalità ambientale, simile a quella già presente su Google TV. Questa funzione consentirà ai produttori di auto di creare esperienze personalizzate quando il display dell’infotainment è acceso ma inattivo. Potrebbe includere, ad esempio, screensaver con loghi o informazioni sul marchio del veicolo.

WiFi Hotspot con persistenza
La nuova versione di Android Automotive permetterà anche di mantenere l’hotspot WiFi attivo attraverso le varie sessioni di guida, senza doverlo riattivare manualmente ogni volta. Questa funzione risulterà particolarmente utile per chi fa un uso intensivo del WiFi in auto.

Supporto radio avanzato
Infine, Android Automotive 15 migliorerà il supporto radio, introducendo la piena compatibilità con gli standard HD Radio e DAB, garantendo una qualità sonora superiore e una ricezione più stabile.

Con queste nuove funzionalità, Android Automotive 15 punta a migliorare l’esperienza di infotainment a bordo, rendendo le auto sempre più connesse e personalizzabili.

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Curiosità

SAI CHE…L’intelligenza artificiale ha previsto come saranno gli esseri umani tra 1.000 anni

Le immagini generate dall’intelligenza artificiale che mostrano una possibile rappresentazione dell’umanità tra 1000 anni possono suscitare riflessioni profonde su vari aspetti.

Innanzitutto, la prospettiva futuristica in cui l’umanità sembra essere inglobata dalla tecnologia solleva domande sul nostro rapporto con la tecnologia stessa. Sebbene l’integrazione tecnologica possa portare a benefici significativi, come miglioramenti nella salute e nelle prestazioni umane, l’idea di sacrificare la nostra pelle e la nostra natura umana per far posto alla tecnologia solleva dubbi sul confine tra uomo e macchina e sulla nostra identità stessa.

La rappresentazione dell’umanità futura come esseri che indossano reti di cavi e chip ronzanti può far riflettere sulla direzione in cui stiamo andando come società. C’è una domanda etica su quanto sia giusto o desiderabile sacrificare la nostra integrità fisica e il nostro aspetto naturale in nome del progresso tecnologico.

Inoltre, l’idea che questo potrebbe diventare uno standard di bellezza futuro solleva preoccupazioni su quanto sia sano o naturale aderire a tali standard. L’omologazione estetica potrebbe portare a una perdita di diversità e individualità, con conseguenze sulla nostra percezione di noi stessi e degli altri.

Infine, le proiezioni dell’intelligenza artificiale ci spingono a interrogarci su come valutiamo il concetto di bellezza e su come questo concetto potrebbe evolversi nel corso del tempo. Ciò solleva domande sulle nostre priorità culturali e sociali e su come queste influenzino i nostri standard di bellezza.

In definitiva, le immagini generate dall’intelligenza artificiale ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia, sulla nostra identità umana e sulle nostre concezioni di bellezza e progresso.

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