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Economia

Cmc packaging automation, emissioni di co2 in calo del -26,17%

CMC Packaging Automation, leader globale nelle soluzioni di packaging on demand completamente automatizzate e sostenibili, migliora significativamente la sostenibilità ambientale delle proprie operations, con una riduzione delle emissioni di CO2 pari al – 26,17%. E’ questo il principale dato che emerge dalla pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità 2023, che conferma la validità della strategia e dell’impegno di CMC lungo le tre dimensioni ESG (Environment Social Governance).
Francesco Ponti, CEO di CMC Packaging Automation, ha commentato: “Il nostro percorso verso la sostenibilità è profondamente radicato nel nostro DNA aziendale e rappresenta per noi un driver di Business strategico. I risultati riportati nel Bilancio 2023 confermano che siamo in linea con gli obiettivi e la roadmap definita, in particolare l’impegno a raggiungere le Emissioni Zero entro il 2050. Successo aziendale e riduzione dell’impatto ambientale devono andare di pari passo e per CMC la chiave per crescere in questa direzione sono l’innovazione sostenibile di prodotto e di processo, la valorizzazione dei talenti e l’impatto sociale”. La riduzione del 26,17% delle emissioni totali dal 2022 al 2023 è un risultato che testimonia la validità della strategia di decarbonizzazione del Gruppo, che mira a raggiungere le Emissioni Zero entro il 2050. La valutazione dell’impronta di carbonio del Gruppo ha rivelato un totale di 61.305 tCO2eq di emissioni nel 2023, rispetto agli 83031,82 tCO2eq del 2022. Il Gruppo ha inoltre iniziato ad affrontare le emissioni Scope 3 coinvolgendo la sua catena di fornitura e valutando le prestazioni dei fornitori anche attraverso parametri ambientali chiave. – Innovazione nel Packaging: Il rapporto mette in evidenza la tecnologia avanzata di packaging a misura di prodotto di CMC, che minimizza gli sprechi e riduce le emissioni di carbonio legate al trasporto. L’introduzione del ‘My Impact Calculator’ consente ai clienti di valutare e migliorare la propria impronta ambientale, promuovendo uno sforzo collettivo verso la sostenibilità. Nel 2023, il Gruppo si è concentrato anche sull’integrazione di caratteristiche di efficienza energetica nei nuovi prodotti e sullo sviluppo di una piattaforma di monitoraggio remoto per ottimizzare l’impatto e l’energia. CMC è profondamente impegnata nella performance sociale, concentrandosi sulla fidelizzazione dei talenti, l’impegno nella comunità e la promozione dell’innovazione attraverso progetti educativi. Il Gruppo si è impegnato per la diversità e l’inclusione adottando obiettivi chiari per aumentare l’uguaglianza nella forza lavoro.

Foto: Agenzia Fotogramma

Economia

Inflazione, ad agosto scende a +1,1% da +1,3% del mese precedente

Nel mese di agosto, l’inflazione scende a +1,1% da +1,3% del mese precedente, soprattutto a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici su base tendenziale (-6,1% da -4,0% di luglio), nonostante le spinte al rialzo registrate nel settore regola-mentato. Nel comparto alimentare, i prezzi mostrano un rallentamen-to del loro ritmo di crescita, che contribuisce a frenare la dinamica del “carrello della spesa” (+0,6% da +0,7%). Un sostegno all’inflazione si deve invece all’evoluzione dei prezzi dei servizi, che risente delle tensioni nel settore del trasporto aereo. Ad agosto, l’inflazione di fondo resta stabile a +1,9%. E’ quanto emerge dai dati Istat sui prezzi al consumo per il mese di agosto del 2024.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (da +1,3% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione riflette in primo luogo l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -6,0% a -8,6%) e dei Beni durevoli (da -1,2% a -1,8%), ma anche la decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,7% a +2,5%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve, invece, all’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +11,7% a +14,3%) e, in misura minore, dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +2,9%) e dei Beni semidurevoli (da +1,1% a +1,3%). Ad agosto, l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, come anche quella al netto dei soli beni energetici, che registra ancora un +1,8%.

Nel loro complesso, i prezzi dei beni accentuano il calo su base tendenziale (da -0,1% a -0,5%), mentre la dinamica dei servizi risulta in lieve accelerazione (da +3,0% a +3,2%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si accresce, portandosi a +3,7 punti percentuali (dai +3,1 di luglio). Rallenta il ritmo di crescita sui dodici mesi dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,7% a +0,6%). Un andamento analogo si registra anche per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,8% a +1,1%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+3,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%, dovuto soprattutto a fattori stagionali) e dei Beni alimentari lavorati (+0,6%). Tali effetti sono stati solamente in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,0%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,6%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,1% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’1,2% su base annua (in decelerazione da +1,6% di luglio); la stima preliminare era +1,3%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Economia

Economia | FI chiede di prorogare la detassazione al 50% delle imposte prevista per impatriati

Forza Italia ha proposto un’emendamento al decreto omnibus in discussione al Senato che mira a prorogare fino al 2027 la misura di detassazione al 50% delle imposte per i lavoratori che trasferiscono la loro residenza in Italia. La proposta non si limita ai lavoratori in generale, ma include anche gli sportivi che firmeranno contratti con squadre italiane entro la stessa scadenza.

Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio, ha spiegato che l’obiettivo dell’emendamento è estendere una misura già in vigore, pensata per incentivare il trasferimento di residenza nel nostro Paese. La detassazione, infatti, rappresenta un’importante agevolazione per attrarre talenti e professionisti, sostenendo così il settore sportivo e altri ambiti economici.

La proposta, se accettata, potrebbe avere un impatto significativo sulla politica fiscale italiana, rendendo il Paese più competitivo a livello internazionale e favorendo l’ingresso di nuove risorse nel mercato del lavoro e nello sport.

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Economia

Mutui casa, ad agosto tasso medio stabile al 3,44%

Da ottobre 2023 sono diminuiti i tassi di mercato, anticipando le decisioni della BCE. Nelle settimane più recenti tale tendenza alla diminuzione è proseguita, in previsione delle decisioni che la Banca centrale avrebbe assunto il 12 settembre. E’ quanto emerge dal Rapporto Abi.
Nei primi 11 giorni di settembre il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,46% (3,55% la media di agosto) in diminuzione di 54 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023; il tasso sui BOT a sei mesi è stato in media del 3,23% (3,27% ad agosto) in calo di 82 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023; il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,45% (2,50% ad agosto) in diminuzione di 107 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023; il tasso sui BTP è stato in media del 3,57% (3,63% ad agosto) in diminuzione di 141 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.
Ad agosto 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è diminuito al 5,07% rispetto al 5,27% di luglio 2024 e al 5,45% di dicembre 2023; il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è collocato al 3,44%, stabile rispetto a luglio 2024 e in calo rispetto al 4,42% di dicembre 2023; il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,71% dal 4,74% del mese precedente.
Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad agosto 2024 è stato il 3,47%. A luglio 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,47%; area dell’euro 3,31%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 318 punti base.
Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad agosto 2024 è stato il 3,20%, con un incremento di 189 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
Ad agosto 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato l’1,00% (1,01% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).
Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,53% (0,53% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022), tenendo presente che il conto corrente non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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