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Attualità

Ddl Sicurezza: stretta sulla cannabis e via libera alle bodycam per gli agenti

Tra le modifiche approvate c’è l’equiparazione della cannabis light a quella tradizionale. Molteni: “Risultato storico per la polizia”.

Le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera hanno lavorato tutta la notte sulla discussione del ddl Sicurezza, continuando a oltranza nonostante i tempi contingentati e numerosi emendamenti ancora in sospeso. Tra le modifiche approvate c’è la stretta sulla cannabis light, che la equipara di fatto alla cannabis non light. È stata invece ritirata la proposta della Lega di vietare l’uso dell’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. Un altro emendamento significativo approvato è quello che introduce l’uso delle bodycam per gli agenti di polizia.

Le decisioni hanno suscitato forti proteste da parte dell’opposizione, che ha criticato le tappe forzate su un provvedimento non urgente come un decreto. “Il contingentamento dei tempi silenzia le opposizioni – hanno dichiarato Valentina D’Orso e Alfonso Colucci, capigruppo M5s in commissione -. Così, nottetempo, la maggioranza approva norme repressive e liberticide con il favore delle tenebre e senza il ‘fastidio’ delle opposizioni”. Anche i Dem hanno definito questa situazione un “pericoloso precedente”.

Durante la notte è stata riformulata anche la proposta di emendamento per consentire agli agenti di polizia di indossare le bodycam. Si prevede una seduta non stop fino a quella dell’Aula prevista alle 09:00.

Molteni: “Un risultato storico per la polizia”

“L’approvazione dell’emendamento sulle bodycam nel ddl Sicurezza è un risultato storico per le forze di polizia”, ha dichiarato Nicola Molteni, Sottosegretario all’Interno. Le bodycam sono considerate uno strumento indispensabile per la trasparenza, tutela e protezione degli operatori di sicurezza, utili per un’efficace operatività nella difesa della legalità e dei valori democratici. Molteni ha sottolineato che questa misura, richiesta da anni dagli operatori e dai sindacati delle forze di polizia, dimostra l’attenzione e il riconoscimento del governo verso chi lavora ogni giorno per proteggere la sicurezza dei cittadini italiani. Ha anche menzionato l’importanza del rafforzamento della tutela legale con il raddoppio dell’anticipazione previsto da un altro emendamento nel pacchetto Sicurezza.

Attualità

Ricordato a Palermo padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia 31 anni fa

Ricordato a Palermo, nel 31esimo anniversario della morte, padre Pino Puglisi, ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993 nel capoluogo siciliano.
Parroco presso la Chiesa di San Gaetano nel quartiere palermitano di Brancaccio, Don Pino Puglisi, oggi Beato, venne assassinato la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56esimo compleanno, dal killer di Cosa nostra Salvatore Grigoli che nel 1997, dopo il suo arresto, confessò 46 omicidi, tra cui quello del parroco.
La causa di beatificazione di don Puglisi venne introdotta nel 1999 dall’allora arcivescovo di Palermo il Cardinale Salvatore De Giorgi. Il 28 giugno 2012 Papa Benedetto XVI promulgò il decreto di beatificazione “Super martyrio in odium fidei”. Il 25 maggio del 2013 don Pino Puglisi è stato proclamato Beato.
Le spoglie del Beato Puglisi riposano in un monumento funebre che ricorda una spiga di grano ai piedi dell’altare della cappella dell’Immacolata Concezione nella Chiesa Cattedrale di Palermo.

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Migranti, Meloni “Con Starmer obiettivo lotta a traffico essere umani”

“Il rafforzamento della nostra relazione può essere decisiva per garantire sicurezza e prosperità ai nostri popoli. Oggia abbiamo adottato una dichiarazione congiunta, un documento estremamente importante, contiene degli spunti molti concreti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro con il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer. “C’è un dialogo continuo in materia di politica estera e di difesa, su energia, scienza, innovazione, sicurezza e lotta al crimine, contrasto all’immigrazione di massa: è un fenomeno che interessa tutta l’Europa, siamo d’accordo che la prima cosa da fare è intensificare la lotta al traffico di essere umani e farlo unendo di più gli sforzi, lavorando a una maggiore cooperazione e puntando al cuore di questo traffico”, ha aggiunto. “Siamo d’accordo nel non avere timore ad esplorare soluzioni nuove. Abbiamo parlato del protocollo tra Italia e Albania che è una soluzione per la quale il governo della Gran Bretagna dimostra molta attenzione, un’innovazione portata dal governo italiano nella politica di governo di flussi migratori”, ha concluso Meloni.

-Foto: Palazzo Chigi-

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Fallito nuovo attentato a Trump, arrestato e identificato un uomo

L’uomo armato al club di golf in cui stava giocando Donald Trump è stato identificato come Ryan Wesley Routh, di 58 anni. Lo riporta Fox News. Il suo account di Linkedin rivela che ha frequentato la North Carolina Agricultural and Technical State University e che si è trasferito alle Hawaii nel 2018. Sui social Routh aveva pubblicato post sulla guerra in Ucraina, tentando di reclutare soldati per la causa, fa sapere la Cnn. Una volta arrestato viene interrogato dagli investigatori, secondo i quali l’intenzione era quella di uccidere Trump. Si cerca di capire se si tratti di un “lupo solitario” o qualcuno lo abbia armato.

Donald Trump stava giocando a golf nel suo campo di West Palm beach, Florida, quando il secret service che lo scortava ha notato la canna di un fucile che usciva da un cespuglio vicino a una buca del percorso dove Trump sarebbe dovuto andare da lì a poco. L’agente del secret service che ha notato il fucile ha cominciato a sparare contro. Non è ancora chiaro se l’attentatore sia riuscito a sua volta a sparare. L’uomo è fuggito salendo poi nel suo SUV Nissan nero e riuscendo a dileguarsi. Un testimone lo ha visto salire di corsa sull’auto ed ha dato subito il numero di targa alle autorità. Così la polizia e l’FBI lo hanno fermato in autostrada e arrestato. Trump sta bene.

Al momento dell’arresto, il 58enne non ha opposto resistenza e non era armato. Tra le siepi dove si era appostato sono stati recuperati un’arma “di tipo AK-47”. Il fucile che è stato trovato aveva il telescopio e la distanza in quel momento in cui si trovava Trump era abbastanza vicina per essere colpito.
– foto Ipa –

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