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Curiosità

SAI PERCHE’… il Cemento Romano è più Resistente di Quello Moderno?

Il calcestruzzo romano, usato per costruire molte delle infrastrutture che ancora oggi ammiriamo, come i porti e i moli, è noto per la sua incredibile durabilità. A distanza di duemila anni, molte di queste opere continuano a resistere alle intemperie e al passare del tempo. Ma quali sono i segreti della straordinaria longevità del cemento romano?

Il calcestruzzo romano era composto da una miscela di:

  1. Cenere Vulcanica – Questa cenere, nota come pozzolana, è un ingrediente chiave che conferisce al calcestruzzo una particolare resistenza.
  2. Calce – Ossido di calcio, ottenuto per calcinazione del calcare.
  3. Acqua di Mare – Fornisce i minerali necessari per la reazione chimica.
  4. Roccia Vulcanica – Utilizzata per migliorare la consistenza e la struttura del materiale.

Il segreto della resistenza del calcestruzzo romano risiede nella reazione chimica tra questi ingredienti. Quando la cenere vulcanica e la calce vengono mescolate con l’acqua di mare, si formano nuovi minerali che rinforzano il calcestruzzo. Tra questi minerali, il tobermorite alluminosa è particolarmente importante.

Marie Jackson, geologa dell’Università dello Utah, spiega che la tobermorite si forma quando la calce, l’acqua di mare e la cenere vulcanica reagiscono in un processo chimico a bassa temperatura. Questo minerale, insieme ad altri come zeolite e phillipsite, si accresce lungo la matrice del calcestruzzo, migliorandone la resistenza e prevenendo crepe e indebolimenti.

Il calcestruzzo moderno non ha le stesse caratteristiche del romano. Sebbene oggi usiamo tecnologie avanzate e materiali diversi, il nostro cemento tende a essere meno resistente e a invecchiare più rapidamente. Questo è in parte dovuto al fatto che non abbiamo la ricetta completa del calcestruzzo romano, compresi i dettagli delle proporzioni esatte degli ingredienti.

La difficoltà principale nel replicare il calcestruzzo romano è la mancanza di informazioni precise sulle proporzioni esatte degli ingredienti utilizzati dai Romani. Senza queste informazioni, è difficile ricreare esattamente le stesse proprietà del cemento antico.

La ricerca continua, e la chimica moderna potrebbe un giorno riuscire a decifrare completamente la ricetta del calcestruzzo romano. La speranza è che, una volta compresi tutti i dettagli, si possa applicare questa conoscenza per migliorare la durabilità del calcestruzzo moderno, rendendolo così resistente e longevo come quello che ha sostenuto le strutture romane per secoli.

Curiosità

La leggenda di Ercole

La leggenda di Ercole (o Eracle, il suo nome greco) è una delle più famose della mitologia greca, caratterizzata dalle sue imprese eroiche e dalla sua forza straordinaria. Eracle era figlio di Zeus, re degli dei, e di Alcmena, una mortale. La sua vita fu segnata da grandi successi e terribili tragedie, in gran parte causate dalla gelosia della dea Era, moglie di Zeus, che odiava Eracle per essere il frutto di uno dei tanti tradimenti di suo marito.

Le 12 Fatiche di Ercole

Il mito più celebre legato a Ercole è quello delle Dodici Fatiche, compiti quasi impossibili che Eracle dovette affrontare come penitenza per un terribile crimine. Infatti, a causa di un inganno di Era, Eracle fu colpito da un attacco di follia durante il quale uccise i suoi figli. Distrutto dal dolore, consultò l’oracolo di Delfi, che gli ordinò di servire il re Euristeo per espiare le sue colpe. Quest’ultimo gli impose dodici prove per mettere alla prova la sua forza e il suo coraggio:

  1. Uccidere il leone di Nemea, una creatura invulnerabile. Eracle lo strangolò e utilizzò la sua pelle come armatura.
  2. Uccidere l’Idra di Lerna, un serpente con molte teste che ricrescevano. Con l’aiuto di suo nipote Iolao, riuscì a sconfiggerla.
  3. Catturare la cerva di Cerinia, un animale sacro ad Artemide. La catturò senza farle del male.
  4. Catturare il cinghiale di Erimanto, un gigantesco e feroce cinghiale. Eracle lo portò vivo a Euristeo.
  5. Pulire le stalle di Augia in un solo giorno, compito apparentemente impossibile. Eracle deviò il corso di due fiumi per lavarle.
  6. Eliminare gli uccelli del lago Stinfalo, creature mostruose che infestavano la regione. Eracle li uccise con le sue frecce.
  7. Catturare il toro di Creta, che causava distruzione sull’isola. Lo portò vivo a Euristeo.
  8. Rubare le cavalle di Diomede, che erano carnivore e si nutrivano di uomini. Eracle domò le cavalle e le portò al re.
  9. Rubare la cintura di Ippolita, la regina delle Amazzoni. Dopo vari combattimenti, riuscì a ottenere la cintura.
  10. Rubare i buoi di Gerione, un gigante con tre corpi. Eracle lo sconfisse e portò i buoi a Euristeo.
  11. Rubare i pomi delle Esperidi, frutti dorati custoditi da ninfe e da un drago. Con l’aiuto di Atlante, riuscì nell’impresa.
  12. Catturare Cerbero, il cane a tre teste che custodiva l’ingresso degli inferi. Eracle lo portò in superficie e lo mostrò a Euristeo, che, spaventato, gli ordinò di riportarlo indietro.

Ercole: Eroe e Mortale

Nonostante la sua forza divina, Eracle visse una vita piena di difficoltà, anche a causa della sua natura mortale. Dopo aver completato le Dodici Fatiche, compì altre imprese, come il viaggio con gli Argonauti e la partecipazione a varie battaglie. Tuttavia, alla fine della sua vita, fu ingannato e indossò una tunica avvelenata che gli causò dolori insopportabili. Decise così di porre fine alla sua vita facendosi bruciare su una pira. Zeus, colpito dal coraggio del figlio, lo accolse nell’Olimpo, rendendolo immortale e consacrandolo come uno degli dei.

Eracle è considerato un simbolo di forza, coraggio e resilienza, e la sua leggenda ha ispirato innumerevoli storie e opere d’arte nel corso dei secoli.

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Curiosità

Cosa nasconde l’ arcobaleno secondo le leggende?

La leggenda dell’arcobaleno è una narrazione affascinante che varia in base alla cultura e alla tradizione. Ecco una versione popolare di questa leggenda:

La Leggenda dell’Arcobaleno

Nella mitologia antica, si racconta che l’arcobaleno sia un ponte magico che collega il mondo degli esseri umani con il regno degli dei. Secondo la leggenda, l’arcobaleno è stato creato da un dio benevolo come un segno di speranza e pace dopo una grande tempesta.

In una cultura nordica, si dice che l’arcobaleno sia il ponte Bifröst, un ponte di luce che collega la terra degli uomini con Asgard, il regno degli dei. Ogni volta che l’arcobaleno appare, è un segnale che gli dei stanno attraversando il ponte per visitare la Terra.

In una leggenda irlandese, l’arcobaleno è associato ai leprecauni, esseri magici che nascondono i loro tesori alla base dell’arcobaleno. Si narra che chi riesca a trovare la fine dell’arcobaleno troverà un pentolone pieno di oro, nascosto dai leprecauni per proteggere i suoi beni.

Nella cultura indigena dei nativi americani, l’arcobaleno è visto come un simbolo di unità e armonia. Si crede che l’arcobaleno rappresenti un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale, e che appaia dopo una tempesta per portare calma e serenità.

In molte altre culture, l’arcobaleno è considerato un segno di buon auspicio e fortuna. È visto come un messaggero di pace e speranza, che appare dopo un periodo di difficoltà o conflitto per portare un nuovo inizio.

La Magia dell’Arcobaleno

L’arcobaleno è una meraviglia naturale che si forma quando la luce del sole viene rifratta e dispersa attraverso le gocce di pioggia, creando uno spettro di colori nel cielo. Questa fenomenologia non solo incanta con la sua bellezza, ma è anche avvolta da miti e leggende che conferiscono un senso di magia e meraviglia a questo fenomeno naturale.

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Curiosità sul cervello umano

Il cervello umano è un organo straordinariamente complesso e affascinante, e ci sono molte curiosità e fatti meno noti su di esso. Ecco dieci cose che potresti non sapere sul cervello:

  1. Consuma molta energia: Nonostante rappresenti solo circa il 2% del peso corporeo, il cervello consuma circa il 20% dell’energia totale del corpo, principalmente sotto forma di glucosio.
  2. Numero incredibile di neuroni: Il cervello umano contiene circa 86 miliardi di neuroni, ma le stime variano. Ogni neurone può formare migliaia di connessioni con altri neuroni, creando una rete complessa e densa.
  3. Plasticità cerebrale: Il cervello ha una notevole capacità di adattarsi e riorganizzarsi, un fenomeno noto come plasticità cerebrale. Questa caratteristica è fondamentale per l’apprendimento e la memoria, e può persino aiutare a recuperare funzioni perse a seguito di danni.
  4. Consumo di ossigeno: Il cervello utilizza circa il 25% dell’ossigeno respirato, il che è notevole considerando la sua dimensione relativamente piccola rispetto ad altri organi.
  5. Sogni e attività cerebrale: Durante il sonno REM (Rapid Eye Movement), il cervello è quasi altrettanto attivo come quando è sveglio. È in questa fase che si verificano la maggior parte dei sogni vividi.
  6. La sinestesia: Alcune persone sperimentano una condizione chiamata sinestesia, dove la stimolazione di un senso provoca una risposta in un altro senso. Ad esempio, potrebbero “vedere” colori quando ascoltano musica.
  7. Lieve asimmetria: Sebbene il cervello sembri simmetrico a colpo d’occhio, vi sono leggere asimmetrie tra i due emisferi. Alcune funzioni cognitive e linguistiche sono localizzate preferenzialmente in uno degli emisferi.
  8. Sviluppo cerebrale: Il cervello continua a svilupparsi e maturare fino ai 25 anni circa, quando le funzioni esecutive e il processo decisionale raggiungono la loro piena maturità.
  9. Effetto placebo: L’effetto placebo è reale e dimostra che la percezione e le aspettative possono influenzare la risposta del cervello al trattamento. Studi hanno dimostrato che anche se una persona sa che sta assumendo un placebo, potrebbe comunque sperimentare miglioramenti.
  10. Comunicazione tra i neuroni: I neuroni comunicano tra loro attraverso segnali elettrici e chimici. Le sinapsi, i punti di connessione tra i neuroni, possono modificare la loro forza e numero in risposta all’apprendimento e all’esperienza, un processo chiamato plasticità sinaptica.

Il cervello rimane uno degli organi più misteriosi e studiati della biologia umana, e la ricerca continua a svelare nuovi aspetti delle sue funzioni e capacità.

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