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Liguria

Imperia | Sognando di diventare una star, sabato il concorso canoro di Colle Val D’Elsa

Marina Genna, Alessandra Pacciuau e Alessia Nocito di Imperia, insieme a Olinda Di Dea di Albenga e Livia Kamberj di Cairo Montenotte sono i cantanti che sabato 27 luglio alle 21 a Colle Val d’Elsa in Toscana parteciperanno alla quattordicesima edizione del concorso canoro “Voci Nuove.it” e della ventottesima edizione del Festival nazionale degli Interpreti.  I finalisti saranno 27: 6 Giovani Proposte, 6 Over, 12 Top e 3 cantautori. La manifestazione canora, nata nel 2010 per volere di Fabrizio Baldini, direttore artistico nonché insegnante di canto della Associazione G.R.G. La Badia, è sorta “sulle ceneri” del Festival degli Interpreti che chiudeva proprio quell’anno le proprie selezioni e del quale lo stesso Baldini ne era stato responsabile per il Centro Sud Italia dal 1996. “Un festival – spiega Baldini – che è nato con vari obbiettivi sia culturali che sociali, che musicali; primo quello di promuovere l’arte del canto e più propriamente della canzone italiana, dando l’opportunità a tutti gli appassionati di qualsiasi ceto ed età di potersi mettere in gioco in “una gara” con l’unico scopo di divertirsi. Il secondo è di riuscire a fare aggregazione fra giovani, meno giovani e persone di diverse caratteristiche; il terzo è quello di promuovere il territorio andando a toccare luoghi e paesaggi della nostra bella Toscana e promuoverli tramite la web tv che segue la manifestazione, in tutto il mondo”. Un’iniziativa che ha riscosso molto successo in tutte le sue edizioni; migliorando di anno in anno il proprio target e la qualità, facendo soprattutto leva sulla critica positiva e negativa che ci veniva rivolta non solo dagli addetti ai lavori ma anche da coloro che partecipavano sia attivamente che passivamente alla kermesse canora.

Liguria

Genova | Due nuovi casi di dengue, cresce la preoccupazione

Due nuovi casi di dengue sono stati registrati a Genova, casi che diventano tre se si conta anche  quello di una donna che si è fermata nel capoluogo ligure prima di raggiungere Roma, sua città di residenza, e che è attualmente ricoverata nella Capitale. Così a Genova partono nuove attività di disinfestazione per ridurre la presenza di zanzare tigre nelle zone in cui i tre hanno soggiornato o risiedono.

I due casi genovesi sono una coppia residente nel Levante cittadino che, rientrati da un viaggio alle Maldive, hanno iniziato a manifestare i sintomi della dengue: febbre, emicrania, dolore agli occhi e alle articolazioni, nausea, dolori alle ossa e ai muscoli accompagnati da prurito. Proprio alla luce della sede della vacanza sono stati sottoposti a esami per capire se potessero avere contratto la malattia, trasmessa da zanzare di genere Aedes.

Il terzo caso è una donna che, tornando da Cuba, ha fatto tappa alla Foce prima di proseguire il viaggio verso Roma. Appena la donna ha manifestato sintomi intensi, si è rivolta a un ospedale della Capitale, che ha poi trasmesso i risultati a Genova per far scattare i protocolli prima di procedere con il ricovero.

La coppia genovese è ricoverata in condizioni non gravi nel reparto di Malattie Infettive del San Martino diretto dal professor Matteo Bassetti. Nelle prossime ore scatterà il piano di disinfestazione, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale.

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Cronaca

Ventimiglia | Identificato l’autista del Tir che maltrattò le migranti il 15 luglio scorso

Recentemente è stato identificato l’autista di camion coinvolto in un episodio di grande indignazione avvenuto il 15 luglio all’autoporto di Ventimiglia. L’individuo, un uomo bulgaro di 57 anni, era stato ripreso in un video mentre maltrattava delle migranti nel vano di carico del suo camion. Il video, che ha avuto una vasta diffusione mediatica, ha suscitato forti reazioni di sdegno pubblico.

Il camionista stava per fare ritorno in Bulgaria dopo un soggiorno in Spagna quando è avvenuto l’incidente. Le vittime, undici giovani donne, tra cui due in gravidanza, erano state scoperte mentre cercavano di nascondersi nel camion. Successivamente, si erano rifugiate in un centro Caritas, dove hanno denunciato l’aggressione subita.

Il caso ha acceso un acceso dibattito sull’accoglienza e i diritti dei migranti, sollevando preoccupazioni sulla loro sicurezza e sul trattamento che ricevono durante il loro viaggio verso l’Europa.

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Liguria

Savona | Scoperta la banda che razziava le case in Valbormida

Per portare a termine alcune indagini che interessano diversi comuni, province o regioni, a volte è necessario coinvolgere vari reparti dell’Arma dei Carabinieri. Per questo motivo, per risalire agli autori di una serie di furti commessi in Val Bormida, in particolare tra Altare e Pallare, sono stati necessari gli sforzi congiunti dei Carabinieridi Altare, Carcare e Millesimo, che, collaborando sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Savona, hanno condotto un’articolata attività investigativa nata a seguito di uno specifico episodio frutto, come spesso accade, dell’intenso e quotidiano monitoraggio del territorio da parte dell’Arma.
Era l’agosto del 2023, quando a Mallare una pattuglia della Stazione di Altare era riuscita a intercettare uno scooter i cui passeggeri erano stati notati in attività di osservazione delle abitazioni e a più riprese segnalati dai cittadini della Val Bormida. Il motociclo di grossa cilindrata, grazie all’analisi dei filmati di diverse telecamere di video sorveglianza e al rilevamento dei transiti attraverso i sistemi di lettura targa, era stato poi messo in relazione a due furti in altrettante case commessi nel giugno precedente in Altare e Pallare.
Nell’episodio in questione, i malviventi avevano provato in tutti i modi di eludere il controllo dei Carabinieri, causando persino un incidente in cui uno dei due complici era rimasto leggermente ferito e l’altro era riuscito a fuggire a piedi. In quell’occasione, a bordo del mezzo con targa contraffatta, erano stati rinvenuti arnesi da scasso, radio portatili e materiale utile al travisamento, elementi indicativi di un’organizzazione professionale nella commissione di reati predatori.
Le successive indagini hanno permesso d’identificare la donna intestataria del mezzo, che faceva da prestanome per lo scooterone sequestrato, almeno due autovetture di grossa cilindrata usate per commettere furti nel febbraio 2021 in Altare e nel marzo 2023 in Pallare, nonché di ricostruire la struttura criminale della banda, composta da due uomini e una donna residenti in Piemonte e gravati da vari precedenti specifici.
Tre malviventi, che sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria savonese, sono indagati per quattro furti commessi tra il 2021 ed il 2023 nei comuni di Altare e Pallare, benché il sospetto sia che possano essere responsabili di altri reati della stessa tipologia fra Liguria e Piemonte.
A conferma della natura non occasionale dei reati, dalle indagini è emerso che il sodalizio agiva secondo un preciso disegno criminale, in cui nulla era lasciato al caso, a partire dalla scelta temporale, continuando con l’accorta selezione delle abitazioni da depredare, per finire con lo studio meticoloso delle strade secondarie del territorio e di ogni possibile via di fuga in caso d’intervento delle Forze dell’Ordine. Anche l’utilizzo di veicoli con targhe clonate sempre diverse, ma riconducibili a veicoli di stessa marca e modello, erano accortezze ricorrenti messe in atto per intralciare quanto più possibile le indagini.
Complessivamente i furti possono aver fruttato preziosi e denaro per svariate migliaia di euro.

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