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Sport

I complimenti agli atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato

I primi due giorni dei Campionati Europei di Atletica Leggera a Roma sono stati trionfali per gli atleti italiani, che hanno conquistato un totale di 13 medaglie: 7 d’oro, 5 d’argento e una di bronzo. Questo risultato straordinario è stato raggiunto anche grazie al fondamentale contributo degli atleti delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, presenti alla competizione con un team di 15 atleti di varie discipline.

Medaglie d’Oro

Tra i momenti più esaltanti per gli atleti delle Fiamme Oro, spicca la vittoria di Marcell Jacobs nei 100 metri, la gara regina dell’atletica leggera. Jacobs ha confermato il suo status di campione, portando a casa la medaglia d’oro. Un altro trionfo importante è stato quello di Yeman Crippa nella mezza maratona, dove ha fatto segnare il nuovo record dei Campionati. La gara è stata ulteriormente arricchita dall’argento di Pietro Riva, contribuendo a una emozionante doppietta italiana, e dall’oro nella gara a squadre, che ha visto tra i protagonisti anche Eyob Faniel.

Altri Risultati

L’atleta Mattia Furlani ha ottenuto l’argento nel salto in lungo, confermandosi come una delle giovani promesse dell’atletica italiana. La squadra delle Fiamme Oro si è dimostrata competitiva in tutte le discipline in cui ha partecipato, con atleti del calibro di:

  • Marcell Jacobs (100m e 4x100m)
  • Hassane Fofana (110m hs)
  • Dalia Kaddari (200m e 4x100m)
  • Ayomide Folorunso (400m hs e 4x400m)
  • Linda Olivieri (400m hs)
  • Catalin Tecuceanu (800m)
  • Ala Zoghlami (3000m siepi)
  • Yeman Crippa (10.000m e mezza maratona)
  • Pietro Riva (10.000m e mezza maratona)
  • Eyob Faniel (mezza maratona)
  • Gianmarco Tamberi (salto in alto)
  • Larissa Iapichino (salto in lungo)
  • Mattia Furlani (salto in lungo)
  • Elisa Molinarolo (salto con l’asta)
  • Emily Conte (lancio del disco)

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha espresso il suo orgoglio per i risultati ottenuti dagli atleti italiani, con particolare riferimento a quelli delle Fiamme Oro, il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato, che hanno dimostrato grande impegno e dedizione, contribuendo in maniera determinante al medagliere nazionale.

Questi successi sono un segnale positivo per il futuro dell’atletica italiana e testimoniano l’efficacia della collaborazione tra il mondo dello sport e le istituzioni pubbliche nella promozione dei talenti e dei valori sportivi.

Sport

Gp Emilia-Romagna, Bagnaia “Misano 2 più competitiva”

“Proverò a fare di tutto per portare a casa la vittoria. E’ il mio centesimo gran premio e, in caso di primo posto, per la Ducati arriverà anche il centesimo successo in MotoGP. Conosciamo già il setup e quali gomme usare, ma la competitività sarà maggiore rispetto all’ultima volta”. Queste le parole di Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo), nel corso della conferenza stampa piloti del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, sul circuito di Misano.

“Già due settimane fa qui a Misano ho provato a vincere, ma non ci sono riuscito nè nella Sprint nè nella gara lunga. Prima Martin, poi Marquez sono stati per me troppo veloci. Nella gara lunga, però, quando ho visto Martin rientrare ho capito che avrei potuto fare parecchi punti”. Il pilota campione del mondo ha poi continuato: “Ora tra me e Martin ci sono sette punti di distacco. La nostra esperienza ci dà la giusta motivazione e la capacità per reggere la pressione. Il campionato certamente si deciderà a Valencia. Rispetto allo scorso anno mi sento fisicamente più preparato”.

Infine, Bagnaia ha commentato i fischi rivolti a Marquez due settimane fa a Misano: “Gli haters ci saranno sempre. Situazioni di questo tipo non succedono solo in Italia. Anch’io a Barcellona sono stato fischiato. E’ proprio una mancanza di rispetto, perchè noi piloti diamo sempre il massimo in pista. Il nostro sport vorrei che fosse più pulito”.
– Foto Ipa Agency –

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Sport

Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

“Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari.

A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti.

Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –

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Nico Gonzalez “Scudetto? Pensare partita dopo partita”

“Giocare bene a calcio, mettere la palla a terra, ottenere risultati positivi: è quella la strada. Dobbiamo essere uniti e compatti, un buon gruppo, così si arriva ai risultati. Scudetto? Dobbiamo vivere il presente, pensare partita dopo partita e non a quello che arriverà dopo”. A Nico Gonzalez sono bastate poche settimane per calarsi nella sua nuova realtà. “Sappiamo cosa fare, ognuno si prende la responsabilità di quello che deve fare in campo, è quello che ci chiede il mister e che ci porta a vincere”, le parole dell’argentino nella conferenza stampa di presentazione.

Nessun dubbio nell’accettare la corte bianconera (“Quando arriva la Juve devi dire sì ed è quello che ho fatto”), Gonzalez si è tolto anche la soddisfazione del primo gol con la sua nuova squadra, andando a segno martedì in Champions contro il Psv. “Sono contento, per me era un sogno segnare con questa maglia. Ed è arrivato al momento giusto, è servito anche per vincere la partita”. Con un ex juventino come Di Maria come idolo, Gonzalez rivela di aver ritrovato un Vlahovic, già suo compagno a Firenze, “che è migliorato tanto, anche se non segna aiuta la squadra, si merita il meglio”. E con Thiago Motta l’intesa non potrebbe essere migliore: “Mi dà la libertà di cui ho bisogno in campo per godermi ogni partita e ogni allenamento”.
– foto Ipa Agency –

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