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Calabria

Torino-Lamezia T. | Tragedia in volo: Calabria sotto Shock per la morte del 35enne vibonese Giuseppe Stilo.

Un uomo di 35 anni, Giuseppe Stilo, originario di Filogaso nel Vibonese, è deceduto durante il volo Torino-Lamezia Terme di Raynair, partito da Caselle alle 11. Il comandante ha deciso di rientrare immediatamente all’aeroporto di Torino, come spiega la Sagat, la società che gestisce lo scalo, dove l’aereo è stato accolto in pista dall’ambulanza aeroportuale e dal personale medico. Un medico e un’infermiera sono saliti a bordo e hanno prestato soccorso al passeggero, purtroppo senza successo. Si è appreso che l’uomo è morto a causa di un arresto cardiaco, avvenuto quando il volo Fr8780 si trovava a metà tragitto.

Una volta atterrato, dopo le 11:30, i medici, precedentemente allertati, sono saliti immediatamente a bordo per soccorrere il passeggero, ma purtroppo hanno dovuto constatarne il decesso. L’uomo viaggiava con sua moglie, che ha avuto un malore in seguito alla morte del marito ed è stata trasportata in ospedale.

Secondo quanto dichiarato dall’Asl To4, non ci sono stati ritardi nei soccorsi. Durante il volo, due medici passeggeri hanno iniziato le manovre di rianimazione cardio-polmonare con l’aiuto del personale di bordo e del defibrillatore semi-automatico presente sull’aereo. Prima dell’atterraggio, i medici hanno effettuato due scariche con il defibrillatore.

Nel frattempo, il personale sanitario del pronto soccorso aeroportuale si è preparato per prestare soccorso appena l’aereo è atterrato. L’ambulanza di base di Borgaro Torinese è stata inviata, seguita da un mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria. Al loro arrivo, il medico in servizio presso l’aeroporto è salito immediatamente a bordo e ha erogato la terza scarica con il defibrillatore e ha somministrato adrenalina.

Successivamente, due volontari dell’ambulanza del 118 sono saliti a bordo per assistere il personale medico nelle manovre di rianimazione. La prima ambulanza con i volontari è arrivata al varco in circa 2 minuti, mentre l’ambulanza medicalizzata del 118 è entrata immediatamente.

L’intera Calabria sotto shock

Questo tragico evento ha scosso profondamente l’intera comunità calabrese, lasciando un senso di sgomento e dolore diffuso. La notizia della morte di Giuseppe Stilo ha generato un’ondata di tristezza e solidarietà in tutta la regione, con molti che esprimono il loro cordoglio e le loro condoglianze alla famiglia del giovane.

La Calabria, già segnata da molte sfide e difficoltà, si ritrova ora a dover affrontare il dolore di una perdita così improvvisa e tragica. La morte di Giuseppe Stilo ha toccato profondamente il cuore di tutti coloro che lo conoscevano.

Mentre la comunità calabrese piange la perdita di un suo figlio, si stringe intorno alla famiglia di Giuseppe per offrire conforto e sostegno in questo momento di grande dolore. Le autorità locali e nazionali stanno indagando sulle cause dell’incidente, mentre la regione si unisce nel ricordo di un giovane uomo che è stato portato via troppo presto.

Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Arrestato 37enne per spaccio di droga

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno arrestato un uomo di 37 anni in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione è scaturita da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’individuo, che ha portato al rinvenimento di circa 30 grammi di cocaina, insieme a piccole quantità di hashish e marijuana.

Durante la perquisizione, i militari hanno anche trovato materiale per il taglio, il peso e il confezionamento della droga. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato per ulteriori analisi per confermare la composizione e la quantità esatta delle sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato inizialmente trasferito alla Casa Circondariale di Catanzaro. Successivamente, in sede di udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Lamezia Terme ha confermato la validità dell’arresto. Su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, l’indagato è stato sottoposto a misure cautelari che includono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

Questa operazione dimostra il continuo impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità. Si ricorda che l’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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Calabria

Cutro (KR) | Muore a 63 anni la moglie del sindaco, coinvolta in un incidente stradale mentre si recava a scuola

Un grave incidente stradale ha sconvolto la comunità di Cutro questa mattina, con la tragica morte di Chiara Olivo, moglie del sindaco Antonio Ceraso. L’insegnante di 63 anni, stava recandosi come di consueto al lavoro, alla scuola primaria Alcmeone di Crotone, quando la sua auto, una Fiat Punto, è stata coinvolta in un violento scontro frontale con una Jeep Renegade.

L’incidente è avvenuto sulla provinciale 63, in un tratto di strada noto per le sue curve pericolose. Per motivi ancora da chiarire, la Fiat Punto della vittima ha invaso la corsia opposta, dove si è scontrata con la Jeep che viaggiava in direzione contraria. L’impatto è stato particolarmente violento, con la Punto spinta verso il guardrail dopo essere stata colpita sul lato passeggero.

Chiara Olivo è rimasta intrappolata tra le lamiere della sua vettura, e solo grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco è stato possibile estrarla dall’auto. Anche il conducente della Jeep è stato soccorso e liberato dai rottami della sua vettura. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, ma nonostante gli sforzi di rianimazione, per la donna non c’è stato nulla da fare: è deceduta a causa dei gravi traumi riportati.

Durante le operazioni di soccorso, la strada è stata chiusa per consentire l’intervento dell’elisoccorso, che è stato chiamato per prestare assistenza alle persone coinvolte. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica esatta dell’incidente. La morte di Chiara Olivo ha scosso profondamente la comunità locale, dove era conosciuta e apprezzata per il suo impegno come insegnante.

Il sindaco Antonio Ceraso e la sua famiglia hanno ricevuto in queste ore numerosi messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni e dei cittadini, che si stringono attorno a loro in questo momento di dolore.

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Calabria

Crotone | Respinta nuova istanza, rimane in carcere l’attivista curda Madjidi accusata di essere una scafista

Maysoon Madjidi, attivista curda arrestata a Crotone il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere complice di un traffico di migranti, continua a rimanere in detenzione. Il Tribunale di Crotone ha respinto nuovamente la richiesta di modifica delle misure cautelari, rifiutando il passaggio dal carcere agli arresti domiciliari, una richiesta avanzata direttamente dall’imputata durante una dichiarazione spontanea. La giovane, che si dichiara innocente, è accusata di aver collaborato con il capitano di un’imbarcazione che ha portato 77 migranti sulle coste calabresi.

Durante l’udienza, durata oltre cinque ore, Madjidi ha difeso la propria posizione davanti al collegio penale presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio. La donna ha contestato le accuse mosse da due migranti, un iraniano e un iracheno, che sostengono fosse l’aiutante del capitano, Akturk Ufuk, già reo confesso e processato con rito abbreviato. L’imputata ha ribadito di essere una vittima delle circostanze, spiegando di essere stata costretta a imbarcarsi come tutti gli altri passeggeri, senza alcun ruolo nella gestione del viaggio.

Madjidi, arrestata il 1° gennaio e detenuta presso il carcere di Reggio Calabria, ha raccontato di essere stata rinchiusa insieme agli altri migranti in attesa dell’imbarco e di aver continuato a cercare denaro fino a pochi giorni prima della partenza, cercando di pagarsi il viaggio attraverso prestiti. Ha anche sottolineato la sua appartenenza al partito curdo Komala, chiedendo come queste circostanze possano combaciare con l’accusa di essere una scafista.

Nel corso dell’udienza, sono state ascoltate le testimonianze di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, tra cui il tenente Gaetano Barbera, che ha ricostruito i fatti e difeso la validità delle accuse, basate principalmente sulle testimonianze di due migranti. Tuttavia, l’avvocato difensore di Madjidi, Giancarlo Liberati, ha messo in dubbio la solidità delle prove, domandandosi perché solo due persone siano state ascoltate e come mai lo Stato italiano non sia riuscito a rintracciare i testimoni chiave, che sono stati invece trovati da giornalisti in Inghilterra e Germania.

Nonostante queste perplessità, le accuse nei confronti di Maysoon Madjidi restano al centro del dibattito giudiziario. Il processo proseguirà con ulteriori udienze, mentre l’imputata continuerà a rimanere in carcere, in attesa di una sentenza definitiva che chiarirà la sua reale responsabilità nella vicenda.

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