Cronaca

Reggio Emilia | Appalti per lo smaltimento di rifiuti “ripagati” con escort di lusso e buoni benzina

Un intricato intreccio di squillo di lusso, cene sontuose, e regali costosi ha sconvolto l’opinione pubblica, rivelando un sistema corruttivo nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali, incluso materiale bellico come missili e bombe al fosforo.

Al centro dell’inchiesta c’è l’imprenditore Enrico Benedetti, presidente dell’Esa Spa (Ecologia Soluzione Ambiente), accusato di concedere generosi benefit in cambio di appalti. Tra i destinatari di questi favori vi sono il generale Giulio Botto, ex direttore dello stabilimento militare Ais, il colonnello Luca Corrieri, e l’ingegnere Luigi Brindisi, tutti coinvolti in una rete di scambi illeciti.

Anche la figlia di Benedetti e altri collaboratori sono stati indagati, portando il totale degli implicati a 14. Il giudice per le indagini preliminari ha descritto la situazione come un “mercimonio senza scrupoli”, evidenziando la mancanza di rispetto per la legge e per i doveri militari.

Secondo la procura di Reggio Emilia, l’inchiesta si concentra su reati di corruzione e sfruttamento della prostituzione, mettendo in luce la degradante collusione tra pubblici ufficiali e interessi imprenditoriali.

L’assegnazione di appalti per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, inclusi ordigni bellici, è stata oggetto di scambi scandalosi, a volte per il prezzo di una semplice lampada o di qualche regalo di Natale.

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