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Calabria

Crotone | Sanita’ crotonese in emergenza e medici in fuga – VIDEO

La situazione della sanità nella provincia di Crotone versa in condizioni precarie, caratterizzate non solo dalla fuga dei medici verso altre destinazioni, ma anche dalla mancanza di importanti strutture e servizi, come un reparto di emodinamica, ospedali di comunità e un numero ridotto di guardie mediche. Questo stato di cose ha spinto il segretario della Federazione del Partito Democratico della provincia di Crotone, Leo Barberio, e il deputato alla Camera Nico Stumpo, a incontrare il dirigente dell’ASL locale per affrontare le cause alla base di questa situazione.

Secondo il Commissario Asp di Crotone, Antonio Brambilla, la fuga dei medici sarebbe principalmente dovuta alla vincita di concorsi in altre aziende ospedaliere, una situazione che, secondo Stumpo, potrebbe essere risolta con una diversa strategia di bandire i concorsi in modo da rendere più attrattivi i posti di lavoro anche negli ospedali della provincia.

Durante la visita negli ospedali di Crotone e negli incontri con il personale medico e infermieristico, Barberio e Stumpo hanno potuto constatare di persona le difficoltà e discutere su possibili soluzioni con il direttore sanitario Pasquale Mesiti. Nel frattempo, il Commissario Brambilla ha riorganizzato la rete territoriale seguendo le direttive del Commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, che ha portato alla riduzione delle guardie mediche sul territorio provinciale.

Barberio ha criticato aspramente gli annunci fatti dal Commissario Occhiuto riguardo al miglioramento della sanità nella provincia di Crotone, definendoli “solo annunci da parte di Roberto Occhiuto social media manager”, e ha espresso la necessità di verificare concretamente i risultati ottenuti dopo tali annunci.

Calabria

Melito Porto Salvo (RC) | Sanzioni e Denunce nel weekend per Sicurezza Stradale e sul Lavoro

Nei giorni scorsi, i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno intensificato i controlli sul territorio, con l’obiettivo di contrastare gli illeciti e garantire la sicurezza stradale, in particolare lungo la SS 106, spesso teatro di incidenti mortali. L’attività, che ha coinvolto numerose pattuglie, ha posto un’attenzione particolare anche alla lotta contro il lavoro irregolare e al rispetto delle norme di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Durante i controlli effettuati sulle principali arterie viarie del comune, sono state identificate circa 140 persone, ispezionate oltre 60 autovetture e 10 esercizi commerciali. Le violazioni rilevate hanno portato a sanzioni per diverse centinaia di euro, dovute principalmente all’uso del telefono durante la guida, all’omesso uso delle cinture di sicurezza, al trasporto di persone oltre il numero consentito e alla mancata esibizione dei documenti di circolazione.

In uno specifico controllo presso un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, i carabinieri hanno sanzionato il titolare con una multa di 1.032 euro per la mancata esposizione del listino prezzi.

Inoltre, durante un’ispezione a un cantiere edile, i militari hanno denunciato un 38enne di nazionalità egiziana, legale rappresentante della ditta incaricata dei lavori. Sono state riscontrate gravi violazioni: l’impianto elettrico di cantiere non risultava a norma, mettendo in pericolo la sicurezza dei lavoratori, e un operaio è stato trovato a operare senza dispositivi di protezione individuale.

Queste attività rientrano in un più ampio piano di controllo del territorio da parte dell’Arma dei Carabinieri, volto a garantire sicurezza e legalità anche nelle aree più periferiche. Sul caso del cantiere, la denuncia è attualmente in fase di indagini preliminari e ulteriori valutazioni saranno effettuate in sede processuale.

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Calabria

Palizzi (RC) | Incendio Intimidatorio alla Festa di Compleanno: la denuncia della consigliera Anna Maria Tringali

Un atto intimidatorio inspiegabile ha scosso la festa per i 18 anni della figlia della consigliera comunale Anna Maria Tringali, avvenuta giovedì scorso. L’auto della capogruppo dell’opposizione è andata completamente distrutta da un incendio, mentre si trovava parcheggiata vicino a un locale alla Marina, dove si era riunito un centinaio di persone per celebrare l’importante ricorrenza.

L’incendio ha coinvolto anche altre due vetture, ma grazie alla prontezza nel rimuovere le auto circostanti, il bilancio non è stato tragico. Tringali ha denunciato l’accaduto come un “atto tipico della mentalità mafiosa che, purtroppo, continua a imperversare in Calabria”. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente, mentre il Comandante del Norm della Compagnia di Bianco ha ricevuto la denuncia.

Incredula per quanto accaduto, Tringali ha commentato che “chi compie questi atti appartiene a una subcultura priva di intelligenza e incapace di dialogo e convivenza civile”. La comunità locale è rimasta profondamente colpita dall’episodio, che secondo i primi accertamenti sembra avere natura dolosa. Le indagini hanno rivelato che l’incendio potrebbe essere partito da una striscia di combustibile cosparsa a terra, che ha raggiunto l’auto.

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Calabria

Paola (CS) | Processo “Marlane Bis”: disposta l’archiviazione per gli imputati 

Il gip di Paola, Carla D’Acunzo, ha deciso di archiviare il procedimento riguardante il caso “Marlane Bis”, che coinvolgeva ex dirigenti e impiegati dell’industria tessile Marlane di Praia a Mare, accusati di omicidio colposo e lesioni colpose. Questa decisione implica che non si svolgerà alcun processo per sette individui, tra cui l’attuale proprietario del Gruppo Marzotto.

Le accuse originano da denunce presentate sette anni fa da ex operai e familiari di lavoratori deceduti, che sostenevano che le patologie tumorali riscontrate fossero conseguenti all’esposizione a sostanze chimiche utilizzate nella produzione tessile. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per stabilire un nesso diretto tra le malattie e le sostanze in questione, oltre a concludere che non fosse necessario condurre ulteriori indagini.

Il collegio difensivo degli imputati era composto da un gran numero di avvocati, che hanno sostenuto l’innocenza dei loro assistiti. Le accuse di questo secondo procedimento ricalcavano in gran parte quelle del primo, che si era già concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati per reati simili, evidenziando una continuità nei risultati giudiziari.

La vicenda ha sollevato discussioni sul tema della responsabilità delle aziende in relazione alla salute dei lavoratori e sull’uso di sostanze chimiche nelle industrie. Sebbene il processo non si svolgerà, la questione resta di grande rilevanza sociale e giuridica, evidenziando la necessità di un continuo monitoraggio delle condizioni di lavoro e della salute degli operai nel settore tessile.

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