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Cronaca

Cosa Nostra | Il boss Pietro Aglieri chiede i danni allo Stato

Dal suo soprannome, “u signurinu”, si può dedurre che Pietro Aglieri sia stato abituato all’eleganza e al lusso, che sicuramente non ha trovato nelle carceri dove è stato detenuto ininterrottamente al 41 bis dal 16 giugno 1997. Aglieri, boss tra i più “mistici” e spietati di Cosa nostra, a capo della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù e fedele alleato dei Corleonesi, è stato condannato all’ergastolo anche per le stragi di Capaci e via D’Amelio. Si è lamentato delle condizioni inumane e degradanti nelle quali afferma di essere stato sottoposto in cella per 23 anni, chiedendo quindi uno stato di risarcimento.

Tuttavia, la richiesta è stata respinta l’anno scorso dal tribunale di Sorveglianza di Roma. Nonostante ciò, Aglieri non si è arreso e ha fatto ricorso in Cassazione. Il ricorso è stato giudicato inammissibile dai giudici della prima sezione, presieduta da Luigi Fabrizio Augusto Mancuso, che hanno anche condannato Aglieri a versare 3 mila euro alla Cassa delle ammende.

Aglieri, 64 anni, aveva presentato un’istanza dettagliata il 30 novembre 2020, evidenziando le condizioni igieniche e logistiche inadeguate nei vari penitenziari in cui era stato recluso. Ha lamentato anche la privazione del diritto allo studio, sottolineando la sua passione per la lettura. Tuttavia, la Cassazione ha confermato la decisione del tribunale di Sorveglianza, che non ha riscontrato compromissioni dei suoi diritti detentivi, né logistici, né igienici, né ricreativi.

I giudici hanno specificato che Aglieri ha avuto spazi pro capite adeguati, accesso a un bagno riservato e esclusivo, e la possibilità di acquistare libri tramite la direzione del carcere. Non sono state rilevate carenze così gravi da integrare condizioni detentive inumane e degradanti, come da lui sostenuto. Pertanto, anziché essere risarcito, Aglieri dovrà pagare 3 mila euro allo Stato.

Cronaca

Cagliari | Arrestato 40enne per spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti

Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni con l’accusa di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Durante un servizio di pattugliamento in via San Benedetto, gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, residente nell’hinterland cagliaritano, notando il suo comportamento nervoso.

A seguito di un controllo, all’interno dello zaino del sospettato sono stati trovati dieci panetti di hashish, per un totale di circa 1 kg. Successivamente, una perquisizione presso la sua abitazione a Maracalagonis ha portato al ritrovamento di sei piante di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe.

L’uomo è stato arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Stamattina il GIP ha convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di dimora.

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Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

CC Cremona

Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

Questura di Latina

Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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