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Calabria

Chi è Marco Gallo, il killer dell’avvocato Pagliuso che rischia un altro ergastolo

Marco Gallo, un giovane professionista di successo e titolare di una piccola ma rispettata società di consulenza, sembrava essere un individuo impeccabile, con una fedina penale intatta e nessun debito o multa irrisolta. Originario di Falerna, in provincia di Catanzaro, Gallo è stato recentemente coinvolto in un’indagine della Procura coordinata da Nicola Gratteri riguardante una serie di omicidi, tra cui quello dell’avvocato Francesco Pagliuso.

L’omicidio di Pagliuso, un rinomato penalista di 43 anni, è avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016 a Lamezia Terme. L’avvocato è stato assassinato da un killer che è riuscito ad aggirare le telecamere di sicurezza e i sistemi di allarme, attendendolo nel giardino di casa sua e sparandogli prima che potesse anche solo uscire dall’auto. Questo killer, come rivelato dagli investigatori, era Marco Gallo: un colletto bianco rispettabile di giorno, ma un spietato sicario al soldo della ‘ndrangheta di notte. Gallo, insieme alle sue abilità di assassino, è stato incaricato di eseguire la sentenza di morte emessa dai membri del clan Scalise, precedentemente difesi dall’avvocato Pagliuso.

Pagliuso, che in passato era stato l’avvocato di fiducia di una famiglia ben conosciuta nella ‘ndrangheta, si trovava nel bel mezzo di una faida tra i clan Scalise e Mezzatesta. Questa faida, innescata dal coinvolgimento dei Mezzatesta nell’omicidio di due individui considerati affiliati agli Scalise, ha portato alla sua tragica fine. Dopo aver ottenuto l’annullamento della condanna all’ergastolo per i Mezzatesta, Pagliuso si era trovato nel mirino degli Scalise, che volevano eliminare tutti coloro che ritenevano coinvolti nella faida.

Nonostante la sua intenzione di vivere una vita normale, Pagliuso era consapevole di essere un bersaglio e aveva preso precauzioni. Tuttavia, Gallo è riuscito a pianificare e eseguire l’assassinio con precisione, sfruttando le debolezze della sicurezza intorno alla casa dell’avvocato. Dopo l’omicidio di Pagliuso, Gallo è stato collegato anche ad altri omicidi, incluso quello del fruttivendolo Francesco Berlingeri. La sua compagna, Federica Guerrise, un’infermiera di 30 anni, è stata identificata come sua complice e coinvolta nell’omicidio di Berlingeri.

La coppia, ufficialmente una coppia normale con carriere regolari, si è rivelata essere responsabile di una serie di omicidi commissionati per denaro. Gallo, un perito tecnico e consulente finanziario, e Guerrise, un’infermiera, hanno agito con freddezza e determinazione, senza mai proferire parola dopo essere stati arrestati. Il loro silenzio ha lasciato gli inquirenti e gli investigatori sconcertati, mentre cercano di comprendere le motivazioni dietro i loro atti e la portata delle loro azioni criminose.

Calabria

Vittorio Feltri Chiede scusa alla Città di Catanzaro

Un evento più unico che raro. Durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara”, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio24, il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, ha chiesto scusa alla città di Catanzaro per una battutaccia rivolta a Ilaria Salis. Commentando una foto che ritraeva la neo eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra insieme a Mimmo Lucano e Carola Rackete, il vulcanico giornalista aveva detto su TikTok: “La Salis vestita come una cameriera di Catanzaro, proprio la cosa più bassa che si possa immaginare”.

La Minaccia del Sindaco: “Lo Porteremo in Tribunale”

Le parole di Feltri avevano suscitato l’indignazione del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che aveva replicato duramente: “Vittorio Feltri, il vero volto della Padania. Lo porteremo in tribunale per le sue inaccettabili offese alla nostra città e per le sue frasi razziste. Questi sono i campioni dell’autonomia differenziata”. Fiorita aveva aggiunto: “Si vergogni e se ha un minimo di decenza chieda scusa a Catanzaro e alle donne che sgobbano nei bar e nei ristoranti con grande dignità. Sempre più deciso alla resistenza contro la prepotenza e l’arroganza dei padani”.

Le Scuse di Feltri

Le scuse di Feltri sono arrivate durante la trasmissione e il primo cittadino di Catanzaro le ha apprezzate, pur lanciando qualche frecciata: “Avere ricevuto le scuse da Vittorio Feltri in diretta dai microfoni de ‘La Zanzara’ di Cruciani e Parenzo – ha spiegato Fiorita – considerata la spigolosità del personaggio, non cancella l’amarezza e l’indignazione ma quanto meno le attenua. Feltri non chiede mai scusa, ne sa qualcosa Virginia Raggi; e se ha ritenuto di farlo, sia pure a denti stretti, vuole dire che ha capito di averla fatta grossa. Mi basta. Ma non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la guardia nella difesa della nostra terra e dei nostri figli”.

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Calabria

Malasanità | Due Morti Sospette nei Pronto Soccorso di Locri e Tropea: Addio a Christian Guarnieri e Fabio Cisotto

Gli ospedali calabresi sono nell’occhio del ciclone a causa di due morti sospette avvenute nei pronto soccorso di Locri e Tropea.

Morte di Christian Guarnieri a Locri

Il primo tragico episodio si è verificato il 30 giugno all’ospedale di Locri. Christian Guarnieri, 34 anni, si è recato al pronto soccorso per forti dolori addominali. Dopo aver atteso per diverse ore, è stato sottoposto a controlli e poi dimesso. Tornato a casa, è morto poche ore dopo. I genitori di Guarnieri hanno immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri, e la Procura ha sequestrato la salma per effettuare un’autopsia.

La morte di Guarnieri, un ex magazziniere dell’A.C. Locri, ha scatenato un’ondata di commozione e indignazione nella cittadina. L’assessore regionale al Lavoro e alla formazione, Giovanni Calabrese, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia e ha fatto visita ai genitori del defunto. “La città di Locri è provata da questa tragedia che vede una giovane vita spezzata,” ha dichiarato Calabrese. “La comunità locrese perde un ragazzo buono, voluto bene da tutti, e che per cause ancora da accertare, oggi piange.”

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ordinato un’indagine interna per verificare le procedure cliniche eseguite nei confronti di Guarnieri dall’arrivo in ospedale fino al suo decesso. Nonostante gli investimenti in sanità e il potenziamento di risorse e servizi, questa morte rimane inspiegabile.

Morte di Fabio Cisotto a Tropea

La Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo sulla morte di Fabio Cisotto, 54 anni, avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale di Tropea il 27 giugno. Cisotto, un turista romano in vacanza con la famiglia, è deceduto a causa di una crisi respiratoria.

Il giorno prima del decesso, Cisotto aveva lamentato un forte mal di gola. Nonostante le rassicurazioni ricevute dai sanitari del 118, le sue condizioni si sono aggravate, portando al trasferimento al pronto soccorso. Cisotto, ancora vigile, aveva riferito di sentirsi la gola chiusa e di aver assunto un farmaco antinfiammatorio senza ottenere sollievo.

Dopo essere stato preso in carico dai sanitari per gli esami, Cisotto ha subito uno shock anafilattico, che ha causato il decesso. Non si esclude che l’antifiammatorio possa aver scatenato l’evento fatale, poiché l’uomo potrebbe essere stato allergico al farmaco senza saperlo. La moglie di Cisotto ha ipotizzato una possibile sottovalutazione del problema da parte dei sanitari.

L’autopsia sarà cruciale per chiarire le cause della morte e determinare eventuali responsabilità.

Le due tragedie hanno sollevato preoccupazioni sulla qualità delle cure nei pronto soccorso calabresi. Le autorità regionali e le procure sono al lavoro per fare luce su questi eventi e garantire che episodi simili non si ripetano, nel tentativo di ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario regionale.

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Attualità

Lamezia Terme (CZ) | Uomo cammina nudo per strada

Nel pomeriggio di oggi a Lamezia Terme, un individuo ha deciso di passeggiare per le vie della città completamente privo di vestiti, causando grande sconcerto tra i residenti locali.

La scena insolita ha attirato l’attenzione di numerosi passanti che si sono trovati di fronte a una situazione inusuale e imbarazzante.

L’uomo è stato fermato dopo le numerose le segnalazioni arrivate a Carabinieri e Polizia con richieste di intervento.

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