Campania

Avellino | Morta dopo una cena al ristorante: le analisi sul marito non hanno trovato tracce di botulino.

Le indagini sulla morte di Gerardina Corsano, la 46enne deceduta il 31 ottobre a seguito di una presunta intossicazione alimentare, proseguono. La donna aveva iniziato a manifestare sintomi di malessere il sabato 28 ottobre dopo aver cenato con il marito in un ristorante ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Dai campioni biologici prelevati dal coniuge, Angelo Meninno, 53 anni, anch’egli colpito dall’intossicazione ma dimesso dall’ospedale “Cotugno” di Napoli il lunedì successivo, non sono emerse tracce della tossina del botulino. Nel frattempo, la procura di Benevento ha disposto il dissequestro del ristorante ad Ariano Irpino.

I funerali di Gerardina Corsano si terranno giovedì alle dieci. Dopo l’autopsia effettuata sabato scorso e i primi risultati delle analisi sui campioni di alimenti prelevati nella pizzeria in cui la coppia aveva consumato la cena il 28 ottobre, il Procuratore Maria Amalia Capitanio della Procura di Benevento ha dato il via libera. Su richiesta della difesa dei proprietari del ristorante, il magistrato ha anche ordinato il dissequestro del locale. Il marito di Gerardina, tramite i suoi legali, ha chiesto che le telecamere dei media rimangano lontane dalla chiesa dell’Addolorata di Contrada Difesa Grande, dove si terrà il rito funebre, nel rispetto del lavoro dei giornalisti.

Si prevede che venerdì verranno consegnati i risultati delle analisi effettuate sui cibi dall’Istituto Superiore di Sanità. Attualmente, tre persone sono sotto inchiesta: i due proprietari della pizzeria di Ariano Irpino e il medico del pronto soccorso dell’ospedale “Frangipane,” che ha visitato la coppia in due occasioni prima di autorizzarne le dimissioni. Sono state formulate accuse di omicidio colposo e lesioni nei loro confronti.

Il ristorante era stato temporaneamente chiuso in seguito alla morte della signora Corsano. L’avvocato dei proprietari del ristorante, Guerino Gazzella, ha dichiarato: “L’attività di ristorazione può ora riprendere normalmente. Attendiamo con fiducia i risultati di tutte le indagini, comprese le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità.” L’avvocato ha sottolineato la fiducia nella qualità dei prodotti utilizzati nei loro 30 anni di attività al servizio dei clienti.

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