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Cronaca

Enna | Confiscati beni e denaro per un valore complessivo di oltre 600.000 euro – VIDEO

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Enna ha concluso un’importante operazione con la confisca di beni appartenenti a un imprenditore di Regalbuto, già coinvolto in un processo antimafia e sottoposto a misure di prevenzione. Questa confisca è stata disposta a seguito di una condanna definitiva a un anno e sei mesi di reclusione, insieme a una multa di 9.000 euro, per inosservanza delle normative antimafia.

L’operazione ha portato al sequestro di 13 immobili, che comprendono otto appartamenti, tre autorimesse e due edifici ad uso produttivo, situati nelle province di Enna e Catania. Inoltre, è stato confiscato un terreno di 105 ettari e circa 51.000 euro in contante, depositati su un conto corrente bancario.

La condanna e la conseguente confisca sono il risultato di un lungo processo investigativo che ha visto le Fiamme Gialle lavorare con attenzione per garantire l’applicazione delle leggi antimafia. Nel 2019, l’imprenditore era stato denunciato dalle autorità per non aver rispettato l’obbligo di comunicare variazioni patrimoniali significative, un requisito imposto a chi è sottoposto a misure di prevenzione personali. In particolare, l’imprenditore aveva effettuato operazioni immobiliari per un valore di circa 630.000 euro a favore di un familiare, senza informare la Guardia di Finanza entro i termini stabiliti.

Questa operazione non solo segna la conclusione di una lunga serie di indagini e controlli, ma rappresenta anche un’importante vittoria nella lotta contro l’infiltrazione mafiosa e il riciclaggio di denaro. I beni confiscati ora entreranno a far parte del patrimonio dello Stato, che potrà destinarli a progetti di riutilizzo sociale. Questo intervento dimostra l’impegno continuo della Guardia di Finanza nel monitoraggio e nella repressione delle attività illecite, con l’obiettivo di mantenere l’integrità dell’economia legale e proteggere le imprese e i cittadini onesti.

Calabria

Dipignano (CS) | Un caso di infezione da virus West Nile, adottate misure preventive

La frazione di Laurignano, nel Comune di Dipignano, ha affrontato un caso di infezione da virus West Nile, spingendo le autorità locali ad adottare misure preventive per contenere il problema. Gli amministratori hanno emanato un’ordinanza che invita i residenti a contribuire attivamente alla lotta contro la proliferazione delle zanzare, vettori principali della malattia.

Il documento sottolinea l’importanza di mantenere puliti gli spazi pubblici e privati, esortando i cittadini a non lasciare oggetti e contenitori in grado di raccogliere acqua piovana. Tra i materiali da evitare ci sono copertoni, bottiglie, lattine e qualsiasi altro contenitore in cui possa accumularsi acqua stagnante. Questa accortezza è fondamentale per prevenire lo sviluppo delle larve di zanzara, che trovano un ambiente ideale in tali condizioni.

In aggiunta alle misure di sensibilizzazione, la comunità ha già avviato interventi di disinfestazione, mirati a ridurre la popolazione di zanzare nella zona. Queste azioni, coordinate con le raccomandazioni delle autorità sanitarie, mirano a tutelare la salute pubblica e a contenere la diffusione del virus.

I cittadini sono invitati a seguire le indicazioni fornite e a collaborare per garantire un ambiente più sicuro e sano per tutti. La situazione richiede un impegno collettivo per affrontare efficacemente questa emergenza sanitaria.

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Cronaca

Bolzano | Falsificazione di identità alla stazione

Questura di Bolzano

Due cittadini algerini sono stati denunciati dalla Polizia Ferroviaria di Bolzano dopo aver tentato di nascondere la propria identità. L’episodio è avvenuto nella serata di ieri presso la stazione ferroviaria, dove gli agenti, durante i controlli di routine, hanno notato tre giovani che mostrava segni di nervosismo al loro avvicinarsi.

I giovani, che hanno cercato di allontanarsi, sono stati rapidamente fermati dagli agenti. La mancanza di documenti e di un biglietto di viaggio ha spinto gli agenti a portarli in ufficio per un’identificazione più approfondita. Durante il fotosegnalamento, i due uomini hanno fornito false informazioni personali, ma le loro vere identità sono state scoperte grazie alla consultazione della Banca Dati delle Forze di Polizia.

Dopo le verifiche, i due algerini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica e ora sono a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura, che provvederà all’adozione di decreti di espulsione e ordini di allontanamento dal territorio nazionale.

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Calabria

San Ferdinando (RC) | Rapinatori messi in fuga dal sistema di sicurezza dell’ufficio postale

Questa mattina, un tentativo di rapina all’ufficio postale di San Ferdinando è stato rapidamente sventato grazie all’efficace sistema di sicurezza presente nell’edificio. Tre malintenzionati, mascherati per non farsi riconoscere, hanno cercato di mettere in atto il colpo, ma sono stati messi in fuga dai dispositivi di protezione.

I ritardatori di apertura delle casseforti, insieme a un sistema di allarme collegato direttamente alle forze dell’ordine, hanno rappresentato un deterrente cruciale, impedendo così ai rapinatori di completare la loro azione. Durante l’incidente, una decina di utenti si trovava all’interno dell’ufficio postale, ma nessuno è rimasto ferito.

L’episodio sottolinea l’importanza di investire in sistemi di sicurezza efficienti, che non solo proteggono i beni, ma garantiscono anche la sicurezza delle persone. La prontezza delle forze dell’ordine, attivate immediatamente dall’allerta, ha contribuito a mantenere la calma e a garantire che la situazione non degenerasse ulteriormente. Le autorità stanno ora indagando per identificare i responsabili del tentativo di rapina e per prevenire simili eventi in futuro.

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