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Politica

La Camera approva il Dl sulle carceri, è legge

ROMA (ITALPRESS) – La Camera dei deputati ha dato il via libera al decreto legge sulle carceri con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. Essendo già stato approvato dal Senato è definitivamente convertito in legge. Oggi pomeriggio a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Oggetto dell’incontro, fare il punto sul sistema carcerario che rappresenta un tema molto sensibile per il Governo.
“Ho prospettato al Presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del Ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza”, ha dichiarato il Ministro Nordio.
Circa l’elevato numero di detenuti stranieri, il Ministro Nordio ha confermato “l’impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei Paesi d’origine”. “Auspico che l’opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero”, ha concluso il Ministro.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Lazio

Vertice a Roma su crisi idrica del Lago Trasimeno “Presto una soluzione”

Si è tenuto a Roma, presieduto dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, un vertice tecnico-politico per affrontare le problematiche inerenti la crisi idrica che sta investendo il Lago Trasimeno. Presenti il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, il sottosegretario Emanuele Prisco, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, i rappresentanti del ministero dell’Ambiente, del dipartimento di Protezione civile, del Commissario straordinario nazionale per i Fenomeni sulla Scarsità idrica, il direttore dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambiente, della Regione Toscana e dell’Autorità del Bacino. Sono state esaminate le cause che hanno determinato l’abbassamento del livello del lago Trasimeno, ed è stato individuato un possibile percorso che verrà approfondito in una apposita seduta della Cabina di regia che verrà convocata presso il Ministero dell’Ambiente. In quella sede saranno definite le tappe per rendere il lago navigabile a tutte le imbarcazioni, compresi i traghetti, e al tempo stesso lavorare per il dragaggio ed eliminare in tempi rapidi questo inconveniente.

“Ho subito raccolto il grido d’allarme della presidente Tesei e costituito il tavolo di lavoro con le istituzioni interessate. Ho colto la buona volontà di tutti nel trovare presto una soluzione, anche con provvedimenti straordinari ma celeri ed efficaci”, dichiara Musumeci. Dal canto suo, la presidente della Regione Umbria si è detta “consapevole dei problemi che gli operatori e i pescatori stanno subendo in questi mesi, e stiamo operando per fare in modo di risolvere quanto prima le problematiche inerenti il Lago Trasimeno”, aggiunge.
– foto ufficio stampa ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci –

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Politica

Tajani “Ancora spiragli per impedire escalation in Medio Oriente”

“Secondo me c’è ancora uno spiraglio aperto per impedire una escalation nella regione, bisogna convincere Israele, Iran e Libano ad abbassare la tensione. Non escludo di vedere a New York il ministro degli Esteri dell’Iran per dare un messaggio forte sulla necessità di impedire che gli amici di Hezbollah e degli Houthi di innalzare la tensione. Riteniamo ci possa essere uno spiraglio per far prevalere la diplomazia”. Così il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, a Radio24.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Politica

Mattarella “L’Europa deve colmare il divario di innovazione”

“L’Europa deve riorientare profondamente i suoi sforzi collettivi per colmare il divario di innovazione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al XVII Simposio COTEC Europa, a Las Palmas de Gran Canaria.
“Un bilancio demografico con sempre meno giovani certamente costituisce motivo di allarme per il futuro: è dalle nuove generazioni che arriva la spinta al cambiamento e all’innovazione ma, mentre è utile porre in atto ogni possibile correttivo per invertire un trend così squilibrato, occorre nel contempo attivare politiche nei settori della formazione e della ricerca che affrontino il problema del divario tecnologico”, ha aggiunto il capo dello Stato.

“Per restare competitivi servono risorse. Anzitutto fondi per i nostri sistemi educativi – e in Italia permane un significativo deficit di istruzione nell’ambito delle lauree Stem – e per la ricerca, oltre a intese che assicurino l’approvvigionamento delle materie prime indispensabili per la produzione delle nuove tecnologie – ha sottolineato Mattarella -. La sovranità in campo tecnologico si nutre di questi fatti e di cooperazione, perchè non è indifferente la questione della internazionalizzazione della ricerca e degli investimenti relativi, della tutela del valore strategico di alcuni ambiti”.
“L’Europa deve spingere sull’acceleratore, attuando misure che consentano di promuovere la sua capacità industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico”, ha detto ancora il presidente.

“Le dinamiche internazionali sono sempre state segnate dalle nuove tecnologie” e “la supremazia tecnologica è una componente rilevante nel rapporto tra Stati”, ha proseguito il capo dello Stato. “In questa corsa, l’Europa deve poter competere a parità di condizioni e si impone, in questo senso, la capacità di dar vita a ‘campionì europei, espressione di sovranità condivisa”.
Per Mattarella “sovranità tecnologica non significa chiusura, arroccamento o protezionismo, atteggiamenti che finirebbero per indebolire e marginalizzare ulteriormente l’Europa, gli Stati dell’Unione Europea. Al contrario, è un cantiere in cui potenziare la ricerca, per affrontare con coraggio la transizione digitale, cogliendo i vantaggi dell’intelligenza artificiale nella gestione dei cambiamenti epocali che essa produce”.

“L’apertura e la capacità di inclusione proprie alla cooperazione scientifica internazionale sono fattori essenziali perchè l’accesso all’innovazione non resti prerogativa esclusiva di alcuni Paesi, contribuendo allo sviluppo e alla crescita equa e collettiva”, ha aggiunto il capo dello Stato.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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