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Cronaca

Bologna | Scontri al Parco Don Bosco tra polizia e manifestanti: diversi feriti

Gli scontri al Parco Don Bosco tra manifestanti e forze dell’ordine hanno segnato una nuova escalation di tensione questa mattina. La causa del conflitto è il prosieguo dei lavori per la ciclabile del tram, che prevedono il taglio di alberi nell’area. I manifestanti, decisi a impedire l’abbattimento degli alberi, sono stati affrontati dalla polizia per permettere ai lavori di procedere.

Le cariche della polizia hanno causato vari feriti tra gli attivisti: quattro persone sono rimaste ferite, inclusa una ragazza con un serio taglio alla testa, trasportata d’urgenza in ospedale, e un ragazzo schiacciato a terra durante gli scontri. Nonostante la resistenza, le motoseghe hanno continuato il loro lavoro, rimuovendo chiunque si fosse arrampicato sugli alberi con forza coercitiva.

Gianni De Giuli, attivista presente sul posto, ha descritto le azioni come pericolose, menzionando un confronto diretto tra un attivista su un albero e la polizia che lo tirava per le gambe, descrivendo la scena come un “duello aereo”.

Il Comitato, rappresentato dall’avvocato Mario Marcuz, sta valutando di presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro per presunte irregolarità nelle norme di sicurezza osservate durante i lavori. Le ambulanze sono intervenute per assistere anche una signora che ha accusato un malore durante gli scontri, provocato da un sollevamento forzato da parte di un agente.

Attualmente, tre attivisti sono stati fermati dalla polizia e portati in questura. La Questura ha descritto la situazione come problematica a causa della presenza di circa 50-60 persone nel parco, posizionate in modi vari per ostacolare i lavori. Alcuni si sono seduti o sdraiati alla base degli alberi, altri si sono legati o addirittura posizionati sui rami.

La tensione resta alta mentre la situazione si evolve e le autorità cercano di gestire la situazione in maniera conforme alla legge.

Cronaca

Comiso(RG) |Tragico incidente in un’azienda vinicola: Antonino Giompiccolo muore travolto da un tir

A Comiso, in provincia di Ragusa, Antonino Giompiccolo, un dipendente 53enne di un’azienda vinicola, è rimasto vittima di un tragico incidente sul lavoro. Giompiccolo era uscito sul piazzale dell’azienda per assistere un Tir nella manovra, ma è stato investito e travolto dalle ruote posteriori del mezzo pesante. Purtroppo, i soccorsi si sono rivelati inutili.

I carabinieri della stazione di Comiso e lo Spresal sono intervenuti sul posto per effettuare i rilievi e i controlli sulla sicurezza del lavoro. Sul piazzale dell’azienda non sono presenti telecamere di sorveglianza e non ci sono testimoni dell’incidente.

Funerali di Giompiccolo mercoledì mattina

Sono stati programmati per mercoledì mattina alle 10:30, nella chiesa di San Giuseppe, i funerali di Salvatore Giompiccolo (registrato all’anagrafe come Antonino). La salma, dopo le verifiche del caso, è stata consegnata dalla magistratura alla famiglia, permettendo così di organizzare il corteo funebre che partirà dalla casa della vittima in via Montebello.

La dinamica dell’incidente è ancora in fase di definizione, ma dalle prime ricostruzioni sembra che Giompiccolo sia stato schiacciato da un autocarro guidato da un autista campano, che stava manovrando nel piazzale dell’azienda Avide. Giompiccolo, dipendente della stessa azienda, sposato ma senza figli, stava fornendo indicazioni per facilitare la manovra quando è stato travolto.

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Cronaca

Roma | Professore a processo per Abusi su Alunne di 11 Anni

La Procura di Roma ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per un professore di un istituto paritario nell’area nord della Capitale, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di dieci alunne di soli 11 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini, le presunte molestie avvenivano durante le ore di lezione, quando le giovani studentesse venivano chiamate alla cattedra per correggere compiti o essere interrogate.

Gli episodi contestati nel periodo dal dicembre 2022 al maggio 2023 hanno portato all’assegnazione degli arresti domiciliari al docente di 43 anni. Attualmente, è interdetto dall’esercizio della professione per un periodo di 12 mesi.

La vicenda ha suscitato grande scalpore e sarà ora la magistratura a decidere sul futuro del processo, in un caso che ha sollevato profonde preoccupazioni nella comunità educativa e oltre.

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Cronaca

Giacomo Bozzoli irreperibile dopo la conferma dell’ergastolo per l’omicidio dello Zio

I carabinieri si sono presentati a casa di Giacomo Bozzoli sul lago di Garda per eseguire l’ordine di carcerazione emesso dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l’ergastolo già deciso nei primi due gradi di giudizio per l’omicidio dello zio Mario. Tuttavia, il 40enne bresciano non è stato trovato. Secondo il padre Adelio, il figlio avrebbe dovuto trascorrere la giornata in quella residenza, in attesa della pronuncia della Suprema Corte. Ma di lui, al momento, non vi è traccia.

A poche ore dalla conferma della Cassazione, Giacomo Bozzoli risulta dunque irreperibile. Le sue responsabilità nell’omicidio erano state accertate dalla Corte d’Assise di Brescia e confermate dalla Corte d’Assise d’Appello, e ora anche dalla Cassazione. Gli uffici della Procura di Brescia hanno ricevuto l’estratto della sentenza della Cassazione, atto fondamentale per poter emettere l’ordine di carcerazione. Secondo i giudici della Suprema Corte, l’imprenditore Mario Bozzoli fu gettato nel forno della fonderia di famiglia la sera dell’8 ottobre 2015, a Marcheno (Brescia).

Giacomo Bozzoli, che in questi nove anni è sempre rimasto in libertà, non ha seguito l’udienza a Roma, dove invece era presente il padre Adelio. Quest’ultimo ha riferito che il figlio, ritenuto da lui innocente, si trovava nella sua abitazione sul lago di Garda. Resta ora da capire se il 40enne deciderà di costituirsi, poiché i carabinieri, recatisi alla sua abitazione per condurlo in carcere, non lo hanno trovato.

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