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Tv e Spettacolo

House of the Dragon: La Danza dei Draghi, disponibile da oggi

La seconda stagione di House of the Dragon, il prequel di Game of Thrones tratto dal romanzo Fuoco e Sangue di George R.R. Martin, ha debuttato in Italia alle 3 del mattino in contemporanea con la trasmissione americana. Gli episodi sono disponibili sia in lingua originale con sottotitoli che in italiano, segnando la prima volta in cui la serie è stata resa immediatamente accessibile anche nella nostra lingua.

La serie narra gli eventi accaduti 200 anni prima di Game of Thrones, concentrando l’attenzione sulla leggendaria Casa Targaryen durante la Danza dei Draghi. Dopo l’ascesa al trono di re Aegon II, interpretato da Tom Glynn-Carney, la seconda stagione segue le fazioni dei Verdi e dei Neri, entrambe convinte della propria legittimità per il Trono di Spade. La trama si sviluppa con le vicende di Alicent Hightower, interpretata da Olivia Cooke, che cerca di governare da Approdo del Re nonostante la leadership incerta del nuovo re. Nel frattempo, i sostenitori di Rhaenyra Targaryen, interpretata da Emma D’Arcy, si confrontano a Roccia del Drago sulle strategie da adottare in risposta agli attacchi dei rivali.

La serie esplora anche i complotti all’interno delle grandi casate di Westeros, spostando l’azione dalle mura della Fortezza Rossa fino alle terre circostanti, dove rivalità tra famiglie e la minaccia di guerra influenzano le decisioni dei protagonisti. L’accumulo di eserciti e l’uso dei draghi come strumento di potere sono centrali nella trama, che presenta anche personaggi con talenti segreti, visioni misteriose e battaglie epiche.

HBO ha pianificato di concludere House of the Dragon in un arco massimo di quattro stagioni, con la terza stagione già confermata per il 2026.

Tv e Spettacolo

Sigourney Weaver riceve il Leone d’oro alla carriera alla 81ª Mostra di Venezia

Nella prestigiosa cornice della 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’attrice americana Sigourney Weaver è stata insignita del Leone d’oro alla carriera. La notizia è stata annunciata oggi dalla Biennale di Venezia, confermando la decisione del Consiglio di Amministrazione presieduto da Pietrangelo Buttafuoco, che ha accolto la proposta del direttore della Mostra, Alberto Barbera.

“È davvero un onore ricevere il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia”, ha dichiarato Sigourney Weaver in seguito all’annuncio. “Questo premio è un privilegio che condivido con tutti i registi e collaboratori con cui ho avuto il piacere di lavorare nel corso degli anni. Accolgo con orgoglio questo riconoscimento, che celebra anche tutti coloro che hanno contribuito a creare questi film”.

Alberto Barbera, direttore della Mostra, ha elogiato l’eccezionale carriera dell’attrice, sottolineando il suo impatto nel cinema mondiale. “Ha poche rivali un’attrice del calibro di Sigourney Weaver”, ha affermato Barbera. “Fortificata da una solida formazione teatrale, ha conquistato il pubblico cinematografico con il suo ruolo iconico in ‘Alien’ di Ridley Scott, diventando una figura emblematica degli anni ’80. Ha introdotto un nuovo modello di eroina nel genere d’azione, rompendo gli stereotipi maschili che dominavano il cinema epico e avventuroso fino a quel momento.”

Barbera ha continuato sottolineando la versatilità di Weaver nel suo percorso artistico. “Non contenta di essere stata pioniera, ha continuato a esplorare nuove sfide e a rinnovarsi costantemente. Dal cinema d’autore alla commedia, dai film per bambini ai ruoli più complessi, Sigourney Weaver ha dimostrato un’eccezionale capacità di adattamento e una profonda autenticità. Come vera collaboratrice, ha contribuito al successo di opere dirette da registi del calibro di James Cameron, Paul Schrader, Peter Weir, e molti altri.”

Il Leone d’oro alla carriera è un tributo meritato a una stella che ha saputo unire il cinema più sofisticato con produzioni che dialogano direttamente con il pubblico, mantenendo sempre la sua identità. “Sigourney Weaver ha costruito ponti tra il cinema d’autore più sofisticato e il grande pubblico con una genuinità e originalità uniche”, ha concluso Barbera.

Il programma completo della 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia sarà annunciato il prossimo 23 luglio.

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Curiosità

CHI E’…Brigitte Bardot: Il Mito, la Ribellione e un’Infanzia Turbolenta

Brigitte Bardot è un nome che evoca il mito del cinema, l’immagine di una diva e una vita sentimentale intensa. Tuttavia, per comprendere appieno la personalità e le scelte dell’attrice, è fondamentale esaminare le fasi giovanili che hanno forgiato il suo carattere, spesso influenzate da un contesto familiare difficile.

Brigitte Bardot è cresciuta in una famiglia caratterizzata da frequenti dissidi con i genitori, Louis e Anne-Marie. Questi conflitti erano principalmente legati all’educazione rigida e severa imposta dal padre, proveniente da una famiglia benestante, borghese e di stampo cattolico. Tale contesto portava inevitabilmente a un’educazione ferrea per la giovane Brigitte.

I Conflitti con i Genitori Louis e Anne-Marie

Il rapporto con i genitori, soprattutto con il padre Louis Bardot, era segnato da numerosi conflitti e ribellioni. Louis, con la sua visione conservatrice e cattolica, imponeva una disciplina rigida. Questo approccio educativo, sebbene comune all’epoca, risultava oppressivo per Brigitte, portando a frequenti scontri.

La madre, Anne-Marie, aveva un atteggiamento leggermente diverso. Artista per vocazione, Anne-Marie non ostacolava i sogni delle sue figlie, ma spesso si allineava con il marito nei metodi educativi, contribuendo così agli scontri con Brigitte.

Ribellioni Giovanili e Amori Contrastati

Molto di ciò che sappiamo sui genitori di Brigitte Bardot è tratto dalla sua autobiografia, dove l’attrice descrive dettagliatamente i contrasti, le liti e le ribellioni giovanili. Questi conflitti si intensificarono soprattutto in relazione agli amori di Brigitte. Uno degli episodi più significativi della sua gioventù fu l’innamoramento per il regista Roger Vadim. Il disappunto dei genitori per questa relazione portò Brigitte a tentare il suicidio, evidenziando la profondità del suo malessere e il desiderio di contrastare le imposizioni familiari.

L’infanzia e l’adolescenza turbolente di Brigitte Bardot non solo hanno influenzato la sua vita personale, ma hanno anche contribuito a forgiarne il carattere e l’attitudine, elementi che avrebbero definito la sua carriera e il suo mito nel cinema mondiale.

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Attualità

Addio a Donald Sutherland, Gigante del Cinema, Morto a 88 Anni

Donald Sutherland wikipedia

L’attore premio Oscar Donald Sutherland è morto a Miami all’età di 88 anni. La triste notizia è stata annunciata dal figlio Kiefer sui social: “Con il cuore pesante, vi dico che mio padre è morto. Personalmente lo ritengo uno degli attori più importanti della storia del cinema. Mai scoraggiato da un ruolo, buono, cattivo o brutto,” ha scritto. Sutherland ha recitato in decine di film tra cui “Quella sporca dozzina” e “MAS*H”. “Mio padre amava ciò che faceva e faceva ciò che amava, e non si può mai chiedere di più. Una vita ben vissuta,” si legge nel post, accompagnato da una foto in bianco e nero che ritrae Kiefer Sutherland bambino accanto al padre.

La Carriera Cinematografica di Donald Sutherland

Gigante del cinema e del teatro, Donald Sutherland, sposato tre volte e padre degli attori Rossif e Kiefer Sutherland, ha avuto una carriera straordinariamente lunga: sessant’anni con la partecipazione a più di 180 film, spesso nel ruolo del protagonista. Ha lavorato con i più importanti registi statunitensi, canadesi, inglesi e italiani. Sutherland è stato anche uno dei tedofori della torcia olimpica all’inaugurazione dei Giochi Invernali di Vancouver 2010.

Nel settembre 2017, gli è stato consegnato l’Oscar alla carriera. Nato a Saint John e cresciuto a Halifax, da una famiglia di origini scozzesi, ha debuttato sul grande schermo nel 1964 nel film italiano “Il castello dei morti vivi”. Nel 1968 ha ottenuto una parte in “Quella sporca dozzina” di Robert Aldrich, ma il successo è arrivato nel 1970 con il film “MAS*H” di Robert Altman. Sutherland è stato spesso interprete di personaggi cattivi e cinici, e di ruoli di persone di potere. Negli anni settanta, ha continuato ad apparire in numerosi film, consolidando la sua reputazione come uno degli attori più versatili e rispettati del suo tempo.

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